Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, personaggi storici: Maria Sofia di Borbone

Maria Sofia di Borbone

di Umberto Diana


Sorella minore dell’Imperatrice Elisabetta D’Asburgo e ultima regina del Regno delle Due Sicilie, Maria Sofia Amalia, nata Duchessa di Baviera, non viene sempre ricordata dalla storia come forse meriterebbe e senza dubbio non suscita la curiosità e l’interesse che invece da sempre accompagnano sua sorella Elisabetta Imperatrice d’Austria e moglie di Francesco Giuseppe.
Eppure la sua avvincente vita fu segnata da gioie e sventure che la renderebbero indiscussa protagonista di una meravigliosa fiction televisiva tant'é vero che i suoi contemporanei, D’Annunzio in testa, la elogiarono apertamente per il suo coraggio e la sua ferrea volontà a non volere cedere alle mire espansionistiche di Casa Savoia, che con la forza si impadronirono del Regno delle Due Sicilie sul cui trono sedeva il marito Francesco II.


Nascita e infanzia

Maria Sofia nasce in Baviera il 4 Ottobre 1841 terza figlia del Duca Massimiliano Giuseppe e della Principessa Ludovica del Baden, in quella famiglia dove, oltre alla famosissima Sissi, tutte le figlie faranno matrimoni di prestigio: Elena diventerà Principessa di Taxis, Matilde Contessa di Trani, Carlotta Duchessa di Alenxon.
Ella era esuberante come e forse anche piu’ della sorella Elisabetta: andava a cavallo, cacciava nei boschi, praticava nuoto, scherma e ginnastica e fumava persino il sigaro, imitando il padre e scandalizzando i benpensanti dell’epoca.
A diciassette anni le viene proposto il matrimonio con l’erede al trono di Napoli, Francesco II, che lei può conoscere, come spesso accadeva allora, solo attraverso un ritratto.
Le cronache raccontano che la sorella maggiore Sissi la sconsiglia caldamente di accettare, visto che il legame non era frutto di sentimento ma dovuto solo alla “ragion di stato“, ma Maria Sofia, pressata dalla madre, finisce per accondiscendere alle nozze, ed il 22 Dicembre 1858 i due giovani sono ufficialmente fidanzati.
Nello scacchiere diplomatico il matrimonio avrebbe rinforzato i rapporti tra Casa Asburgo ed il Regno delle Due Sicilie in chiave anti espansionistica del Piemonte verso il sud Italia.


Regina di Napoli

Francesco II, lo sposo, era figlio di Ferdinando II di Borbone (il re bomba) e di Maria Cristina di Savoia, la sfortunata e pia regina di Napoli che morì a soli 24 anni proprio nel dare alla luce Francesco.
Questi crebbe più come un monaco destinato alla vita religiosa che a quella di futuro sovrano, a causa di una rigida educazione impartitegli dai Padri Scolopi, dalla totale indifferenza del re suo padre che, rimasto vedovo, si era risposato con Maria Teresa d’Asburgo da cui aveva avuto ben dodici figli, e dalla malcelata avversione della matrigna, che cercava in ogni modo di spodestarlo per favorire il suo primogenito nella successione al trono.
Francesco era l’esatto opposto caratteriale rispetto alla promessa sposa: pochi amici, salute cagionevole, nessuno sport e solo letture religiose. Quanto alle frequentazioni femminili esse erano tabù, sia per la sua severa educazione e sia per una malformazione fisica che gli impediva il congiungimento.
Le nozze vennero celebrate per procura l'8 Gennaio 1859 ed il 1 Febbraio la sposa raggiunse a Bari Francesco ed il suocero per le solenni cerimonie
. Il soggiorno in Puglia si protrasse a lungo a causa della grave infermità che colpì il sovrano e solo il 7 Marzo 1859 la corte fece ritorno a Napoli, dove l’agonia di Ferdinando II continuò fino al 22 Maggio, quando il re morì e Francesco divenne Re delle Due Sicilie e Maria Sofia Regina Consorte.
La vita nella capitale partenopea non fu facile per Maria Sofia: l’ostilità della suocera era palpabile, ed il carattere debole del marito non aiutava certo i giovani sposi a trascorrere una vita serena ed armoniosa: egli era restio a ribellarsi ad ogni imposizione della matrigna e non prendeva provvedimenti neppure quando Maria Sofia gli fornì le prove delle macchinazioni ordite per deporlo dal trono in favore del fratellastro.


Maria Sofia eroina a Gaeta

Il carattere indomito dell’ultima Regina di Napoli si palesa durante l‘Assedio di Gaeta, dove la corte si rifugia il 6 Settembre 1860 per tentare un'ultima disperata resistenza alle truppe piemontesi che avevano messo in atto l’invasione del sud Italia.
Maria Sofia si trasforma in soldato: smette le crinoline per indossare abiti di foggia maschile e, coperta da un mantello calabrese, si reca sugli spalti della fortezza cercando di infondere coraggio agli ultimi fedeli rimasti, donando loro coccarde confezionate da lei stessa.
La sera si reca negli ospedali da campo per aiutare nella cura dei feriti e per organizzare la distribuzione del poco cibo rimasto.
Quando la situazione precipita a causa di una grave epidemia di tifo, Francesco la prega di lasciare la Rocca, ma ottiene un diniego, poiché Maria Sofia vuole restare al suo fianco fino alla capitolazione del febbraio 1861, quando Gaeta viene conquistata ed i reali di Napoli devono riparare a Roma ospiti di Pio IX.


L'esilio
Nella Citta’ Santa Francesco II fondò un governo in esilio riconosciuto solo dallo Stato Pontificio e dall’Impero Austro Ungarico, che rimase in carica fino al 1866, quando fu definitivamente sciolto, sancendo il De Profundis del Regno delle Due Sicilie.
La vita a Roma non fu facile per la coppia reale: Francesco II era ridicolizzato per la sua debolezza e soprannominato Franceschiello, mentre Maria Sofia fu vittima di una feroce campagna diffamatoria attraverso il primo fotomontaggio della storia, che ritraeva la giovane Regina nuda in atteggiamenti lascivi davanti ad un ritratto del Pontefice.
Un pregiudicato romano, tale Antonio Diotallevi e sua moglie Costanza Vaccari, forse prezzolati dalla polizia politica piemontese, avevano abilmente sovrapposto il viso della regina sul corpo di una giovane prostituta e poi prodotto alcune fotografie che, ad un esame poco attento, sembravano indiscutibilmente vere.
La malformazione fisica di Francesco II aveva impedito alla coppia di consumare il matrimonio e nel 1862 Maria Sofia finì per innamorarsi di un ufficiale della Guardia Pontificia Armand de Lawayss, del quale rimase incinta.
Per mascherare la gravidanza e le inevitabili conseguenze, la regina decise di tornare in Baviera e, su consiglio della famiglia, il 24 novembre 1862 nel Convento di S. Orsola ad Augusta, diede alla luce due gemelle: Daisy e Viola. La prima fu affidata alla famiglia di Lawayss, ma morì qualche anno dopo, Viola invece verrà allevata dalla sorella di Maria Sofia, la Contessa di Trani.
Un anno dopo, spinta dal rimorso, Maria Sofia confessò al marito il tradimento, ottenne il perdono e, anzi, Francesco decise di sottoporsi ad un impegnativo, per i tempi, intervento chirurgico, per rimuovere la grave fimosi da cui era affetto, ed i due sposi poterono finalmente dare alla luce una bambina che venne tenuta a Battesimo dall’Imperatrice Sissi e a cui furono dati i nomi di Maria Cristina Pia, ma che purtroppo visse solo pochi mesi


Gli anni di Parigi

A seguito della presa di Roma del 1870 da parte dei piemontesi, Francesco e Maria Sofia ripararono a Parigi, dove cominciarono una vita senza molti mezzi economici in quanto i Savoia avevano confiscato tutti i loro beni, ed il Governo Italiano prometteva la restituzione solo a patto che vi fosse un'esplicita rinuncia al trono delle Due Sicilie da parte di Francesco II, cui l’ex sovrano rispose sdegnato “ il mio onore non e’ in vendita “, forse l’unico atto veramente coraggioso di un uomo infelice.
Francesco II morì il 27 Dicembre 1894 a 58 anni durante un viaggio in Trentino, dove si recava per sottoporsi a cure termali e Maria Sofia continuò a tenere viva a Parigi una piccola corte, non smettendo mai di lottare per riottenere il regno perduto.
In quegli anni venne anche accusata di tramare alle spalle dei Savoia, armando addirittura le mani di Gaetano Bresci, guadagnandosi l’appellativo di Regina Anarchica; sicuramente non arrivò a tanto, ma usò tutta la sua influenza per creare problemi a coloro che l’ avevano privata del trono.


Gli ultimi anni

Durante la prima Guerra Mondiale, simpatizzò per gli Imperi Centrali contro l'Italia e si recava spesso in visita ai campi di prigionia dove erano rinchiusi i militari italiani catturati in combattimento. Voleva incontrare solo soldati provenienti dal sud Italia, cui regalava sigari e caramelle suscitando il loro stupore nel vedere una signora anziana (era ormai sulla settantina) avvicinarsi e conversare in italiano con inflessione tra il tedesco ed il napoletano.
Maria Sofia si spense a Monaco di Baviera a causa di una polmonite il 19 Gennaio 1925 e solo nel 1984, con una solenne cerimonia, le sue spoglie sono state riunite a quelle del marito e della figlia nella cripta Reale della Basilica di Santa Chiara a Napoli.
Nel 2020 il Vaticano ha aperto la Causa di Beatificazione di Francesco II, riconosciuto ad oggi dalla Chiesa come Servo di Dio.

Da ricordare una curiosa intervista rilasciata da Maria Sofia di Borbone poco prima di morire al giornalista Giovanni Ansaldo della Stampa di Torino dove affermò, mostrando due acquerelli dove era raffigurato il Vesuvio “li ha dipinti il mio re….no, il mio re non fu un imbecille come dicono…e poi voi vedete che io sono povera…e abito qui per concessione di un mio nipote…eh, i Savoia non sono stati Chic con noi Borbone”.


Documento inserito il: 02/03/2025
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