Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia moderna: Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Ventisettesima puntata
>> Storia Moderna> Le grandi scoperte

Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Ventisettesima puntata

Le grandi scoperte geografiche

di Alberto Sigona


Il vero viaggio di scoperta non consiste nel cercare nuove terre, ma nell’avere nuovi occhi.
[Marcel Proust]


L’affermazione ottomana nel Mediterraneo orientale rese più lento, difficile e costoso commerciare con i paesi dell’EST (come l'India e la Cina). Proprio per questo i Paesi europei si misero a cercare un’altra strada che consentisse loro di arrivare in Asia - per acquistare soprattutto spezie, metalli preziosi e tessuti pregiati - senza dover pagare dazio ai turchi. Fu in questo contesto storico che si sarebbero intraprese le prime grandi esplorazioni geografiche via mare (il carico di una nave era molto più grande di quello che poteva essere portato da una carovana, motivo per cui i viaggi marittimi erano preferiti rispetto a quelli terrestri, che fra l'altro si sarebbero dovuti compiere lungo strade accidentate che di certo non favorivano gli spostamenti ed i lunghi tragitti...).
I grandi viaggi furono organizzati principalmente da Portogallo e Spagna(1) (le cui monarchie erano desiderose di accrescere il loro prestigio) e furono possibili grazie ai progressi della tecnica - che portarono ad esempio all’invenzione delle caravelle (più manovrabili e veloci delle galee, che dovevano essere spinte a remi) - e della cartografia, che permisero di viaggiare in mare aperto e per lunghissimi tragitti, abbandonando la navigazione costiera che prima d'allora la faceva da padrone in ambito marittimo.
Dopo una serie di esplorazioni geografiche (Africa compresa), la fine del ‘400 portò con sé un evento eccezionale e rivoluzionario che ci avrebbe permesso di allargare enormemente i confini del mondo conosciuto e di entrare in una nuova era globalizzata: il 12 ottobre del '92 gli europei, per merito del genovese Cristoforo Colombo, scoprirono, infatti, l’esistenza di un nuovo continente, l’America (impresa finanziata dai sovrani spagnoli Isabella di Castiglia e Fernando d'Aragona). Colombo, in realtà, cercava una via alternativa per sbarcare nelle Indie, e, in base alle errate conoscenze geografiche dell’epoca, credeva di arrivarvi viaggiando in occidente, circumnavigando la Terra, che pensava avesse un diametro inferiore rispetto a quello reale. Quando sbarcò nel continente americano (esattamente su un'isola delle Bahamas, chiamata Guanahani, poi ribattezzata San Salvador(2)) lui si convinse effettivamente di esser sbarcato in Asia, nelle Indie (a tal punto che le nuove terre furono chiamate per molto tempo "Indie occidentali": ecco perché i nativi verranno chiamati “indiani d’America”...), e non immaginò che in realtà il suo viaggio fosse stato... interrotto da una terra “imprevista” nel bel mezzo dell’oceano, e solo il fiorentino Amerigo Vespucci (primo scopritore dell'Argentina), durante uno dei suoi viaggi, nel 1501, capirà che le terre scoperte da Colombo non erano mai state viste prima del 1492. Fu così, proprio in suo onore, che il “nuovo Mondo” prenderà il nome di America. La scoperta dell'America fece da detonatore ad una lunga serie di ulteriori scoperte ed esplorazioni, destinate a mutare per sempre la mappa del Pianeta. Fra i grandi esploratori dell’epoca si segnalarono i portoghesi Vasco da Gama(3), Bartolomeo Diaz(4), Pedro Álvares Cabral - probabilmente scopritore del Brasile nel 1500 - e soprattutto Ferdinando Magellano (scopritore del Cile), il primo, nel 1522, a circumnavigare il globo (in realtà la circumnavigazione fu completata dallo spagnolo J. S. Elcano e dall'italiano Antonio Pigafetta, visto che Magellano era stato ucciso dagli indigeni qualche mese prima che concludesse l'impresa...), dimostrando fra l’altro definitivamente la sfericità della Terra. Il 2 aprile 1513, intanto, il conquistatore spagnolo Juan Ponce de León era sbarcato in una regione che chiamò “La Florida”, che rappresentò il primo contatto europeo documentato su quello che sarebbero poi diventati gli Stati Uniti.
Gli Stati europei (in particolare Spagna e Portogallo(5)) dapprima si limitarono all'esplorazione del Nuovo Mondo, poi, col trascorrere degli anni, iniziarono a colonizzarlo(6), arricchendosi vertiginosamente grazie soprattutto all'argento ed all'oro estratti nelle miniere. Essi inoltre conobbero una vegetazione sconosciuta: furono quindi importati nel vecchio continente, fra l’altro, il cacao, la patata, il mais e il pomodoro, rivoluzionando la nostra cucina tradizionale.


Il “genocidio” dei nativi americani

Quando gli europei arrivarono in Sud America, la popolazione nativa (maya(7), azteca, incas(8) ecc...) viveva in condizioni primitive e selvagge, e si mostrò sin da subito assolutamente impotente innanzi alla superiorità tattica, tecnica e militare dei “conquistadores” europei, che li sopravanzarono con relativa facilità in cruente battaglie. Gran parte dei nativi furono così sterminati, mentre ai sopravvissuti fu riservato un trattamento disumano: li sottomisero per anni con inaudita violenza, costringendoli a lavorare come bestie, ben oltre i limiti della sopportazione umana, senza il benché minimo scrupolo (chi si ribellava era sottoposto a torture d'ogni genere o ucciso barbaramente), impiegandoli soprattutto nelle miniere per l'estrazione dell'oro e dell'argento. Così nel giro di pochi decenni il numero dei nativi si ridurrà drasticamente. Ma a contribuire al disastro demografico della popolazione autoctona fu anche un altro fattore. Gli europei che sbarcarono nelle Americhe, infatti, veicolarono involontariamente (specie tramite gli animali da soma) i virus e i batteri di patologie come il vaiolo, l'influenza, la varicella ecc... Queste malattie nei vecchi continenti erano presenti da millenni, per cui le popolazioni di Europa, Asia e Africa avevano sviluppato i relativi anticorpi. Nel Nuovo Mondo invece tali morbi non erano presenti, e le resistenze immunitarie della popolazione indigena non furono sufficienti a neutralizzarne gli effetti mortali. Il risultato fu una involontaria accelerazione del genocidio delle civiltà precolombiane. A causa della colonizzazione europea si stima che circa l'80% della popolazione indigena del sud America perì in un periodo di tempo che va dal 1492 al 1550. Sicché, non avendo più lavoratori indigeni da sfruttare, i colonizzatori importeranno schiavi dall'Africa (soprattutto per farli lavorare nelle piantagioni di zucchero, caffè, cacao e tabacco), per una “usanza” che avrebbe caratterizzato vergognosamente l’epoca moderna (l'importazione degli schiavi africani perpetrata soprattutto dal Cinquecento al Settecento fu uno degli eventi più tragici della storia umana dal momento che le stime ufficiali attualmente disponibili registrano circa 12.500.000 schiavi imbarcati, 10.800.000 dei quali riuscirono a sopravvivere alla traversata, di cui il 33% erano donne e 28% erano bambini).


Nell'immagine, Cristoforo Colombo, che scoprì l'America il 12 ottobre del 1492.


Note:

(1) Nel 1469 con il matrimonio tra Isabella di Castiglia e Fernando di Aragona si ebbe l'unione dei Regni di Castiglia e Aragona, che daranno vita al Regno di Spagna (il processo di integrazione fra i due regni, uniti solo sul piano personale ma ancora indipendenti sul piano istituzionale, fu però lento e fortemente contrastato). In passato la Spagna era già stata un blocco territoriale unitario sotto i Romani e sotto i Visigoti ma fu disgregata con l'invasione araba.

(2) In tale occasione, Colombo rivendicò i territori in nome della corona di Castiglia e Aragona e fondò La Navidad, il primo insediamento stabile in territorio sudamericano, sull'isola di Hispaniola. Quando Colombo tornò dalla Spagna durante il suo secondo viaggio, il 27 novembre 1493 arrivò con la speranza di trovare un villaggio animato. Quando sbarcò trovò undici corpi sulla spiaggia, e scoprì che La Navidad era stata distrutta. I vicini Taino affermarono che i coloni avevano maltrattato i nativi, i quali si sarebbero vendicati uccidendoli tutti.

(3) Vasco da Gama è stato un esploratore portoghese, primo europeo a navigare direttamente fino in India circumnavigando l'Africa (fine Quattrocento).

(4) Bartolomeo Diaz fu il primo europeo a raggiungere e doppiare, nel 1488, l'estremità meridionale dell'Africa (senza però proseguire oltre), provando così il collegamento tra Oceano Atlantico e Oceano Indiano, trovando perciò una nuova rotta per le Indie. La scoperta del Capo di Buona Speranza fu estremamente significativa perché per la prima volta gli Europei potevano trattare e commerciare direttamente con l'India e le altre parti dell'Asia, evitando le rotte commerciali terrestri attraverso il Vicino e Medio Oriente controllate prevalentemente dai Turchi ottomani, che rivendevano a caro prezzo le merci provenienti dalle Indie. Inoltre bisogna riconoscere in parte a lui anche il merito dei viaggi svolti in seguito sulla rotta che circumnavigava l'Africa poiché sulle sue annotazioni e cartografie si basarono navigatori come Vasco da Gama e altri che lo seguirono.

(5) Il Portogallo si "limitò" più che altro alla conquista dell'odierno Brasile, mentre il resto del Centro e Sud America (compresa l'odierna Argentina) fu predato dagli spagnoli.

(6) Santo Domingo (oggi nella Rep. Dominicana) è stata probabilmente la prima città americana fondata (nel 1498) dagli europei (spagnoli) e la base del nascente colonialismo.

(7) A differenza di Aztechi e Incas, i Maya non costituirono mai un impero: la loro organizzazione era basata su un insieme di città-Stato indipendenti che i conquistador dovettero sottomettere uno ad uno, e molti di loro resistettero molto a lungo alle incursioni spagnole. La civiltà degli antichi maya si sviluppò in una zona che comprendeva l'odierno sudest messicano, il Guatemala e il Belize, oltre a porzioni occidentali dell'Honduras e di El Salvador.

(8) L'Impero Inca fu totalmente distrutto nel 1572 dal conquistatore spagnolo Francisco Pizarro. Quello Inca è stato il più vasto impero precolombiano del continente americano. La sua esistenza va dal XII secolo fino alla conquista spagnola. Il Perù è stato la culla della civiltà inca. In precedenza, nel 1521, era stato conquistato, sempre dagli spagnoli (guidati dal condottiero Hernan Cortes), l'Impero Azteca (nato nel 1325), nell'odierno Messico.
Documento inserito il: 16/01/2025
  • TAG: civiltà precolombiane, Aztechi, Incas, Maya, Cristoforo Colombo, Vasco da Gama, Francisco Pizzarro, Hernan Cortez, Ferdinando Magellano

Note legali: il presente sito non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.
La responsabilità di quanto pubblicato è esclusivamente dei singoli Autori.

Sito curato e gestito da Paolo Gerolla
Progettazione piattaforma web: ik1yde

www.tuttostoria.net ( 2005 - 2023 )
privacy-policy