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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Diciassettesima puntata

di Alberto Sigona


Gli arabi


Oltre un millennio prima di Gesù Cristo, l'area corrispondente alla penisola arabica e alla frangia desertica che da nord si estende dal Golfo di Aqaba fino alla Siria, costeggiando la piana del Giordano, era arida e desertica, ed era abitata da popoli nomadi (beduini) divisi in clan (perennemente in guerra fra loro), che si dedicavano prevalentemente all'allevamento di ovini ed ai saccheggi. La penisola arabica era divisa in aree, ciascuna delle quali si trovava sotto il controllo di una tribù che riconosceva unicamente l'autorità del suo sceicco. Tale penisola, pur essendo situata in una zona periferica, era l'area di convergenza di una serie di vie terrestri e marittime che univano terre e mari di grande importanza per le attività commerciali che vi si sviluppavano.
Nel 622, a seguito di rivelazioni mistiche, un profeta di nome Maometto iniziò ad annunciare pubblicamente la parola di Dio, Allah. Quindi in suo nome provvide in breve tempo a pacificare e ad unificare le varie tribù arabe, divenendone il carismatico capo politico e religioso, convertendo gran parte della popolazione (che vide in Maometto l'Inviato da Dio) alla nuova religione musulmana(1), creando nel contempo l'embrione di un organismo politico fino allora ignoto all'Arabia (una sorta di Stato che contemplava le prime rudimentali istituzioni di diritto pubblico e di diritto privato). Grazie ad una serie di conquiste [vedi cartina], nel giro di pochi anni egli diffuse in tutta la penisola il nuovo Credo, l'Islam (parola araba che significa sottomissione a Dio).
Col pretesto di diffondere l’Islam, i successori di Maometto(2) che prenderanno il comando della comunità musulmana (detti califfi) estenderanno enormemente il loro dominio, conquistando fra l'altro, la Siria, la Palestina, l'Egitto e molti territori nordafricani, addentrandosi persino in Europa, con l'acquisizione della Spagna (nel X secolo sarebbero cadute in mano Araba anche la Sicilia e la Sardegna)(3), diffondendo il nuovo credo religioso nei Paesi che venivano via via conquistati… Verso la metà dell'VIII secolo l’epopea araba - che ad un certo punto aveva minacciato l'intera Europa, salvo essere arrestata nel 732 nella celebre Battaglia di Poitiers dalle truppe franche di Carlo Martello - a causa di conflitti e divisioni in seno ai califfati(4) lentamente inizierà a scemare: questo lungo ed irreversibile processo di decadenza culminerà agli inizi del XVI secolo, con la conquista ottomana di tutti i Paesi ancora abitati da Arabi (ad esclusione del Marocco).
Gli Arabi, nel corso delle loro conquiste, dimostrarono di essere una civiltà molto progredita sotto vari aspetti. Essi si nutrirono delle conoscenze del mondo greco e di quelle del lontano Oriente, trasferendolo poi a tutto l’Occidente cristiano, dove i conquistatori germanici, dopo il crollo dell'Impero romano, avevano sommerso tutta l'eredità classica. Gli Arabi furono abili mercanti, filosofi dotti, insigni letterati, ma anche esperti architetti, validissimi scienziati e grandi navigatori... Inventarono l’algebra, diffusero i numeri arabi (soppiantando i numeri romani), introdussero nuovi sistemi d’irrigazione e nuove colture agricole come il riso, il gelso, il cotone e la canna da zucchero. Diedero inoltre grande impulso allo sviluppo della produzione della carta (apprendendo la tecnica dai cinesi). In confronto alle invasioni che l'Europa romanizzata aveva subito dal Nord, quella araba fu quindi più “fertilizzante”. C'è da dire, inoltre, che il proselitismo religioso non degenerò quasi mai in persecuzione; per quanto animati da zelo, i missionari di Maometto non erano fanatici: lo sarebbero diventati più tardi, quando il Califfato passerà in mano ottomana.
In tempi moderni, gli arabi sono inglobati in 22 Paesi dell'Asia occidentale e del Nord Africa. Sono tutti Stati moderni che sono diventati entità politiche distinte e hanno ottenuto l'indipendenza tra la prima e la seconda metà del Novecento per effetto della nascita del nazionalismo arabo e del crollo dell'Impero Ottomano e degli imperi coloniali europei. Attualmente gli Stati arabi sono: Algeria, Arabia Saudita, Bahrein, Comore, Egitto, Emirati Arabi Uniti, Gibuti, Giordania, Iraq, Kuwait, Libano, Libia, Mauritania, Marocco, Oman, Palestina, Qatar, Siria, Somalia, Sudan, Tunisia, Yemen. Oggi gli Arabi sono circa 450 milioni e per dimensione costituiscono di fatto il secondo gruppo etnico al Mondo dopo i Cinesi.


Note:

(1) Maometto si prefiggeva di utilizzare la nuova fede come collante nazionale della penisola araba. Con l’avvento di Maometto e la diffusione della nuova religione, in effetti, le ostilità che dividevano le varie tribù, furono soppiantate dall’unico obiettivo comune a tutti: convertire gli infedeli, se necessario con la forza delle armi.

(2) Sebbene l'unificazione delle tribù beduine fosse iniziata con lo stesso profeta Maometto, egli non era interessato alla creazione di un vero e proprio Stato, per cui l'espansione vera e propria viene in genere datata a partire dalla sua morte nel 632. Il suocero Abu Berk assunse per la prima volta il titolo di califfo, ovvero “successore del profeta”.

(3) Gli Arabi (detti talora Saraceni) conquistarono, fra l'altro, anche la Corsica, oltre a un tratto della costa provenzale e parte della Calabria, della Puglia e della Campania.
4Nei primi secoli quello arabo era un impero unico, con un solo califfo a governare (ma c'erano parziali autonomie locali); l'unica famosa eccezione nei primi secoli era l'emirato di Cordova, in Spagna, che era effettivamente autonomo. Nel IX secolo il potere centrale entrò definitivamente in crisi e l'area islamica si suddivise in grandi califfati indipendenti talora in lotta fra di loro. Alla fine del X secolo il mondo arabo si era spezzettato in una serie di stati indipendenti fra loro, anche se formalmente ancora sottoposti all’autorità suprema di Baghdad.

Documento inserito il: 26/09/2024
  • TAG: Arabi, beduini, Nord Africa, Maometto, Impero Ottomano

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