Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia antica: L’Italia nella preistoria
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L’Italia nella preistoria

Fin dalla preistoria il territorio italiano, favorito dalla sua particolare conformazione geomorfologica, fu meta di gruppi umani provenienti dal continente Africano, che si stanziarono inizialmente sulle isole e nei territori costieri. Nel Paleolitico l'Italia accolse gruppi di cacciatori delle aree interne dell'Europa spinti a Sud dall'espandersi della calotta glaciale. La presenza dell'uomo di Neanderthal è testimoniata dai numerosi ritrovamenti di crani e resti scheletrici avvenuti soprattutto nelle regioni dell'Italia meridionale. Della specie umana Homo sapiens sapiens,risalente al Paleolitico Superiore, sono stati rinvenuti sul territorio italiano un buon numero di reperti funebri; da segnalare i siti delle Grotte dei Balzi Rossi in Liguria, di Savignano in Emilia e le Grotte del Circeo. Nelle ere del Rame, del Bronzo e del Ferro, si assistette ad un susseguirsi di migrazioni e scambi tra il Mediterraneo e l'Oriente.Questi fenomeni erano dovuti alla necessità di reperire metalli che avrebbero comportato la trasformazione delle prime organizzazzioni sociali in vere e proprie civiltà. All'uso della pietra esse avrebbero associato quello degli utensili e delle armi in metallo. Sardegna, Sicilia e Toscana, per la loro posizione geografica e per la presenza sul loro territorio di importanti giacimenti metalliferi, furono le regioni che per prime ospitarono popolazioni specializzate nella lavorazione dei metalli. Molte culture, in seguito riconosciute sulla base dei numerosi ritrovamenti di reperti, delle sepolture e del tipo di insediamento, ci forniscono un quadro preciso di quella che doveva essere la geografia dell'Italia preistorica nel periodo compreso tra il Mesolitico e l'età del Ferro. A questo periodo risalgono le importanti incisioni su roccia rinvenute nella Valle delle Meraviglie, sulle Alpi Marittime, e quelle ancora più famose scoperte nella bassa Valcamonica in provincia di Brescia che rappresentano scene di caccia, di combattimento di vita sociale, che nel loro complesso rappresentano uno spaccato di quella che doveva essere la vita quotidiana nell'era protostorica. Tra le civiltà che si svilupparono sul suolo italiano nel periodo preistorico,I Terramaricoli dell'Emilia rappresentano una delle culture più conosciute della tarda età del Bronzo ed erano così definiti poichè costruivano i propri villaggi lungo i corsi d'acqua o in prossimità di aree paludose proteggendoli con argini di legno.Essi svilupparono particolari tecniche per la lavorazione dei metalli, divenendo in breve abilissimi nell'arte di forgiare spade e utensili. Un buon numero di questi oggetti sono stati rinvenuti nel corso di scavi nelle zone dove si presumeva fossero ubicati i loro villaggi. Nella parte nord-occidentale dell'Italia si sviluppò la cultura dei castellieri, che prevedeva la costruzione di villaggi fortificati protetti da più cinte murarie e posti sulla cima di colline per renderli ancor più difendibili. Sempre alla seconda metà del secondo millennio apparteneva la civiltà dei nuraghe che si sviluppò in Sardegna e la cui principale caratteristica era la forma conica delle case-torri costruite in grossi blocchi di pietra sovrapposti delle quali erano composti gli insediamenti e il popolo non indo-europeo dei Liguri, che si stanziò nel Nord-Ovest della penisola e dei quali si hanno poche notizie.

Nell’immagine i resti del castelliere di Castellaro, in Liguria.Documento inserito il: 21/12/2014
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