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Alla corte di Ravenna

Dopo cinque secoli dalla nascita di Gesù, i Romani, che erano stati per secoli padroni di buona parte del mondo conosciuto, erano ora sottomessi ad un re barbaro: Odoacre.
Questi, dopo aver deposto l'ultimo imperatore romano d'Occidente, Romolo Augustolo, si era proclamato re d'Italia.
Nel 488 fece il suo ingresso in Italia un nuovo popolo barbaro in precedenza stanziato sulle rive del Danubio: gli Ostrogoti, che guidati dal loro re Teodorico si erano messi in marcia verso le ricche e fertili regioni italiche.
Percepito il pericolo, Odoacre si mise subito posto alla testa del suo esercito nel tentativo di respingere l'invasione, ma venne ripetutamente sconfitto sull'Isonzo, sull'Adige e sull'Adda. Ripiegò quindi con ciò che rimaneva del suo esercito su Ravenna, la capitale del suo regno.
Dopo due anni d'assedio Odoacre fu costretto alla resa e Teodorico, dopo aver eliminato l'avversario, divenne il nuovo re d'Italia.
Nella Chiesa di Sant'Apollinare Nuovo a Ravenna, in uno dei mosaici che ornano una parete dell'edificio, si può ammirare il palazzo reale di Teodorico, del quale oggi rimangono solo alcuni resti, dai quali però si può immaginare come la reggia fosse grandiosa. Nelle intenzioni del sovrano, il palazzo doveva superare in magnificienza il Sacro Palazzo di Costantinopoli, residenza dell'Imperatore d'Oriente.
L'interno dell'edificio presentava pareti e soffitti ornati da splendidi mosaici, mentre piscine e rigogliosi giardini rendevano più accogliente la reggia.
Teodorico pur essendo rozzo e poco istruito era molto intelligente. Ammirava moltissimo la civiòltà romana ed il suo più grande desiderio era quello di apprendere ed apprezzare anche dal suo popolo, in modo da poter formare un uinico popolo con i romani. Per raggiungere tale scopo egli chiamò a corte numerosi patrizi romani in qualità di consiglieri. Mise a capo del Senato il nobile romano Quinto Aurelio Simmaco e scelse come suo consigliere privato Magno Aurelio Cassiodoro, un celebre scrittore romano. Inoltre accolse come un amico lo studioso Severino Boezio.
Teodorico stesso, che era giunto in Italia vestito di pelli, aveva preso a vestirsi come gli imperatori romani, con una tunica candida e di fine tessuto ed un mantello di porpora. Anche nello svolgimento delle sue funzioni di governo, si comportava esattamente come gli imperatori romani: seduto su un trono d'avorio e circondato da ministri e segretari ed era solito ricevere ed ascoltare i suoi sudditi. In particolare si interessava di seguire quotidianamente l'andamento dei lavori pubblici da lui commissionati come la costruzione di scuole, templi, biblioteche e acquedotti.
La sera cenava con la corona reale posta sul capo e la spada ornata di pietre preziose al fianco.
Dopo la cena si esibivano suonatori di arpa e dei commedianti che proponevano scena tratte da commedie latine. Prima di addormentarsi, Teodorico era solito farsi leggere alcuni capitoli della Storia romana di Tito Livio.
Alcune scene della vita della corte ravennate, si possono appunto vedere nel bellissimo mosaico di Sant'Apollinare Nuova.
Documento inserito il: 18/12/2014
  • TAG: teodorico, odoacre, ravenna capitale, ostrogoti

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