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Lettera aperta al Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella [ di Daniela Asaro Romanoff ]

PRIMA PARTE

In questa prima parte della lettera al nostro nuovo Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, cercherò di farmi portavoce di tante persone che non hanno voce. Vado a lavorare in autobus, vado a fare la spesa, faccio attività di volontariato, sono sempre in contatto con i giovani e con gli anziani, ho raccolto molte opinioni e molti lamenti, in questi ultimi anni, per quanto riguarda il nostro Paese e l'Unione europea.


Egregio Presidente,

Ancora prima che Lei lo chiedesse, le persone che vivono nella fede, hanno iniziato a pregare per Lei, perché questo incarico in questo particolare periodo, in un Paese, che è come una barchetta nella tempesta, ci sembrava assai gravoso. Continuiamo a pregare per Lei e offriamo le nostre sofferenze quotidiane per un' Italia che possa essere un Paese più rispettabile.

La prima bozza della lettera, che avevo preparato, era abbastanza diversa, nel frattempo è accaduto un fatto molto spiacevole ad una mia conoscente, tutto ciò mi ha fatto capire che oramai non si può più parlare dell'Italia senza tener conto dell'Unione europea. Non si può rinchiudersi solo nelle vicende italiane, e preghiamo per la mia conoscente, affinché possa riprendersi presto e proseguire con un'ardua attività missionaria, che lei intende portare avanti.

Ci si scusa sin d'ora se alcuni concetti e spiegazioni relative a certe situazioni problematiche saranno ripetuti più volte. La stanchezza, il disagio, le preoccupazioni ci conducono a ripetere lo stesso concetto, perché si teme che non sia compreso a sufficienza. Comunque la fede ci aiuta a non perdere mai la speranza.

Probabilmente è necessario educare le persone di qualsiasi età al senso civico, alla solidarietà, alla lealtà, ai valori etici non soltanto in Italia, ma in tutta l'Europa, che ostinatamente ancora si rifiuta di riconoscere le radici cristiane.

Questa mia conoscente, che da parecchi mesi stava aiutando in tutti i modi un artista di un altro Paese europeo, proprio mentre si stava preparando per partire (e comunque partirà ugualmente), al fine di partecipare ad una serata concordata, all'ultimo momento, quando aveva già prenotato l'albergo, i biglietti per l'aereo, la valuta del Paese, dove si doveva recare, vede arrivare un' e mail lapidaria di rifiuto. L'artista le comunica che è una persona sgradita, la sua presenza non è opportuna. Ma per quali motivi non è gradita? Leggendo tra le righe si comprende che la sua presenza non è gradita perché è italiana e si è permessa di inviare all' artista un'e mail che richiama ai valori morali, ma questa signora non voleva essere una predicatrice, desiderava solamente scambiare qualche opinione.

Da tutto ciò si deduce che l'Italia e gli Italiani non sono molto apprezzati all'estero e, innanzitutto, non si deve parlare di valori morali e spiritualità, si viene esclusi. Non c'è dialogo, siamo nella società del crudele rifiuto, la gente si offende facilmente e crea immensi muri, non è più di moda costruire i ponti. I legami non devono esistere, non c'è la pazienza di ascoltare chi ha opinioni diverse, solo l'adulazione supporta i legami, che, a questo punto, diventano legami assai finti, assurdi, dittatoriali. Coloro che vengono offesi dai valori morali non danno la possibilità all'altra persona di spiegare le proprie motivazioni, escludono, diventando dei veri e propri spietati giustizieri.
E' questa la Comunità europea che vogliamo? Questi devono esseri i rapporti tra i cittadini europei? Gente di serie A e gente di serie Z, a seconda dei Paesi dai quali provengono? Forse sarebbe il caso di organizzare dei corsi di formazione permanente per un'educazione all'etica, come accennavo prima.
Ciò che è più sorprendente e spiacevole nella vicenda della mia conoscente è l'indifferenza assoluta, anzi il fastidio dell'artista “supportato”, quando lei ha iniziato a parlare di una sua canzone contro la mafia, che desidera dedicare a Piersanti Mattarella, rimasto sempre nei cuori di tutti gli Italiani onesti, e sono molti gli Italiani onesti, ma purtroppo siamo una minoranza silenziosa.

Probabilmente la mia conoscente è stata definita persona “sgradita” anche per la canzone, ma se siamo in una Comunità europea, proprio questi sono i problemi che bisognerebbe risolvere assieme, anche per evitare situazioni davvero terrificanti, poco tempo fa in Austria venivano fatti dei panini con i nomi di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, non dimentichiamolo.

Presidente, Lei è un uomo di fede. Le chiediamo una preghiera per l'Italia, gli Italiani e tutti i cittadini della Comunità europea, che, a causa della loro fede cristiana vengono maltrattati ed emarginati. Come vede non si può parlare dell'Italia senza nominare l'Europa. E' giusto che siamo uniti, ma siamo davvero uniti?

Oramai anche Lei avrà notato che prevalgono idee pseudo-mistiche che portano ad un individualismo esasperato, distruttivo.
Quanto sta accadendo non è dovuto al caso, spesso non sono i governi a governare, ma dei poteri “atavici”.

Da molti mezzi mediatici televisivi vengono proposti, con una insistenza irritante, dei modelli assurdi di bellezza siliconata, perfetta e gioventù senza fine. Viene creata l'ansia e la frustrazione non solo nei giovani, ma anche negli anziani, che ingiustamente si sentono inutili, invece sono proprio gli anziani, spesso occultati in ospizi-lager, ad avere grande saggezza e grande intelligenza, potrebbero essere il motore di una società migliore, ma questo motore viene spento e rottamato.

Vorremmo una televisione di servizio pubblico dignitosa, che sia vicina agli emarginati. Invece, frequentemente, nelle case degli Italiani entrano con prepotenza divi e divetti lontani da qualsiasi realtà e, soprattutto, lontani dal buon senso. Chi occupa uno spazio televisivo dovrebbe proporsi con la massima educazione. Comunque un cantante italiano, Gianni Morandi, anni fa ha detto che lui vuole entrare in punta di piedi nelle case, ma non tutti sono come lui e la televisione ha ancora un grande potere, mentre il telespettatore è disarmato…. In prima serata si offrono molto subdolamente al pubblico film di efferata violenza, un vero bombardamento mediatico criminale, che favorisce la criminalità.

Presidente, prendendo spunto da quanto è successo alla mia conoscente, che solo perché si è permessa di sostenere i valori e la spiritualità, è stata depennata da una lista di invitati per una serata dedicate all'arte a 360° … , una serata in cui lei voleva presentare ai discografici anche la canzone dedicata a Piersanti, Le chiediamo di adoperarsi affinché coloro che vengono quotidianamente “depennati dalla lista” non vengano schiacciati, soffocati, costretti al silenzio. Si ha l'impressione che ci sia un ritorno di una mentalità “nazista” non solo in Italia, ma in tutta l'Europa, se le persone che propongono dei valori, spesso vengono maltrattate senza dare a loro la possibilità di esprimersi.

Presidente, in questo periodo incredibilmente difficile per molte persone, tantissimi e gravissimi problemi ci sono in questo Paese: la gente non ha lavoro, lo stipendio non è sufficiente per arrivare alla fine del mese. La gente beve per dimenticare, l'alcol sta mietendo vittime soprattutto tra i giovanissimi. E il servizio sanitario si prende cura di noi? Spesso la sanità punisce i pazienti, anche perché un precedente governo ha dato la possibilità ai medici di base di ricusare il paziente e la lettera di ricusa arriva soprattutto agli anziani e agli ammalati scomodi, parecchi giornalisti, che danno fastidio con le loro idee, vengono ricusati. Se poi c'è anche la diffamazione, molto di moda in questo Paese, si fa fatica addirittura a trovare un altro medico.

Presidente, non c'è rispetto per la malattia. Abbiamo avuto delle persone in Italia, che hanno sofferto di depressione come il giornalista Indro Montanelli, l'attrice Sandra Mondaini e il Presidente Francesco Cossiga. Io ho molto ammirato queste persone, ma spesso constato, nella mia attività di volontariato, che si utilizza anche la depressione per emarginare ed eliminare le intelligenze che danno fastidio … e qualora in ospedale l'ammalato sia anziano e senza parenti, assai spesso in ospedale muore, perché è anziano, non vale la pena curarlo.

Presidente, spesso la frustrazione e l'alcolismo tra i giovani sono causati dai mezzi mediatici, abbiamo già accennato a questo problema, ribadiamolo. Parecchi giovani si sentono depressi perché non possono apparire su un palcoscenico, cerchiamo di far capire ai giovani che loro non possono assomigliare ai modelli televisivi, perché sono ... più intelligenti, l'intelligenza è preziosa e non va buttata via nella corsa affannosa verso le chimere. La vera fama è essere conosciuti per il bene che si fa.
In tutto questo caos progettato da poteri “non governativi”, la famiglia è stata smembrata. La famiglia è la cellula della società, se si ammala la cellula, la società si ammala e abbiamo un mondo che … piange. Il poeta Thomas Stearns Eliot scrisse:” Not with a bang but a whimper. “ Così finirà il mondo … non con uno scoppio, ma con un lamento.

Il lamento delle masse di emigranti che arrivano nel nostro Paese ci fa star male, molto male, ma l'Italia non può risolvere da sola un problema apocalittico, e allora ci chiediamo se davvero è unita l'Europa, ci chiediamo pure se l'ONU esiste … .

Presidente, davvero tanti sono i problemi che ci affliggono.
Lo sport non è più sport, e frequentemente non è educativo, è entrato nel mondo dello spettacolo …, ma è lo spettacolo far west, dove tutto è consentito, oppure è l'infimo spettacolo delle peggiori osterie del porto(ma, come dice Fabrizio De Andrè nelle sue canzoni, spesso nelle osterie c'è più umanità), nel calcio- spettacolo vince chi ha meno rispetto per il prossimo; i troppi soldi, dati ai calciatori ancora giovanissimi, li mettono su un piano hollywoodiano e li corrompono. Il mercato calcistico attuale vuole questo, più distanti si sta dalla gente più si crea nella gente l'illusoria necessità di colmare questa distanza e “rincorrere” il prodotto calcio. Se una società calcistica ha certi introiti, potrebbe creare posti di lavoro, anziché regalare una valanga di denaro a pochi eletti. Già abbiamo certi cantanti e attori che non offrono valori, ma solo frustrazioni, dal momento che sono dei dittatori, che vogliono telecomandare il pubblico, da tanti anni purtroppo anche lo sport è spettacolo hollywoodiano e ora vien proprio da pronunciare quella frase di Simon Pietro:”Signore, da chi andremo?”

I giovani comprendono che il calcio-hollywood si è allontanato da loro e la loro violenza esiste, perché nasce dalla frustrazione.
Ho fatto servizio di sorveglianza fuori dagli stadi, mi sono ritrovata in mezzo a battaglie furiose con lanci di bottiglie di birra, ho visto i ragazzi prendersi a pugni e finire ad un millimetro dalle ruote di un' automobile che stava passando, ho visto giovani che si spogliavano, continuamente componevo i numeri 118 e 113, chiedendo ai poliziotti di non maltrattare i ragazzi, perché in realtà non sanno quello che fanno.
Io avevo molto apprezzato alcuni anni fa una testimonianza del cantante Albano Carrisi, il nostro cantante aveva assistito ad un concerto di un famoso gruppo rock straniero. Alla fine di quel concerto la gente era in delirio, Albano parlò di gente che rompeva sedie e tutto quanto trovava, e lui si ripropose di dare sempre serenità al pubblico con le sue canzoni, di non creare mai quel clima di distruttivo fanatismo. Oramai le squadre di calcio sono come i gruppi rock, hanno bisogno del fanatismo e anche se fermeremo la violenza, come spero, non fermeremo la frustrazione giovanile, qualora il calcio rimanesse così distante, con i suoi miliardi e i suoi divi. E chi combatte per uno sport migliore trova i coltelli sul percorso. Non essendo abituati ai messaggi mafiosi, molto stupidamente si pensava che per quella strada fosse passato un furgoncino, che aveva perso delle stoviglie … poi il messaggio è stato compreso durante la preghiera, a San Giovanni Rotondo, e con l'aiuto del Signore si va avanti.

Suo fratello Piersanti è stato un esempio, una luce, una guida per molti italiani e desidereremmo che fosse avviata la causa di beatificazione.
Era un onesto Presidente della Religione Sicilia e fu ammazzato mentre stava per recarsi con la sua famiglia alla Santa Messa il giorno dell'Epifania nel 1980. Suo fratello è stato un esempio soprattutto per noi lavoratori statali, Piersanti ha dato tutto allo Stato, anche ciò che abbiamo di più prezioso: la vita. La maggioranza di noi quotidianamente dà tanto negli ambienti di lavoro statali e siamo stati privati della dignità da certe inopportune etichette applicate da governi precedenti. Vorremmo che si sapesse che per la scuola io ho speso quasi tutti i miei risparmi, più di 15.000 Euro (spesso i soldi dal governo non arrivano e non vengono nemmeno organizzati dei corsi di aggiornamento per un certo tipo di personale, pertanto chi è coscienzioso deve provvedere da solo …). Ho visto colleghi ammalarsi e anche morire sul posto di lavoro a causa dello stress. Purtroppo ho visto anche tante richieste di scandalose visite di inidoneità, non è raro che i dirigenti abusino del loro potere e, facendo pressione sui medici, eliminano in tale modo i collaboratori non “amichevoli”.

Presidente, desidereremmo ardentemente che la ragnatela delle raccomandazioni venisse tolta, puliamo le pareti di questa Italia in cui non si muove foglia che raccomandazione non voglia.
E' una mentalità molto radicata, non sarà facile combattere contro le raccomandazioni, ma dobbiamo iniziare senza paura, creiamo anche un movimento etico, nelle scuole educhiamo i ragazzi ad essere orgogliosi di fare tutto con le proprie forze, solo in questo modo conosceranno davvero se stessi e i propri limiti.
In Italia è difficile che le persone di talento possano esprimersi, soprattutto nei programmi televisivi. Molti Italiani vanno all'estero per realizzarsi.

Presidente, desidereremmo che Lei facesse nascere in Italia la mentalità del self-made man e della self-made woman per tutti i giovani di qualsiasi età, perché sempre, a qualsiasi età bisogna mettersi in gioco, ma con le proprie forze.

Speriamo di non abusare della sua pazienza, se, concludendo la lettera, Le diciamo che ci sarà una seconda parte, sicuramente più breve di questa, non si preoccupi.
Desidereremmo che Lei sapesse ulteriormente come sono i rapporti tra i cittadini europei e fino a quale punto i valori umani sono calpestati, anche in nome di un perbenismo che non è di certo benevolo. Per la mia conoscente una semplice serata ora diviene una missione, davvero una difficile missione, difficile, ma non impossibile, perché tutto è possibile a Dio, in Lui confidiamo. Con umiltà, la persona “depennata dalla lista degli invitati” busserà a quella porta, proprio dove non la vogliono, e porterà un libro a tutti coloro che l'hanno respinta, un libro che oggigiorno non è molto amato, ai suoi giustizieri porterà il Vangelo. Forse era destino che una semplice serata divenisse una missione, chissà ..., glielo sapremo dire, lo sapremo dire ai nostri lettori, affinché questa vicenda sia di esempio a tutti, a chi ci dà uno schiaffo, dobbiamo porgere l'altra guancia.

Mi scuso di nuovo per la ripetizione di certi concetti e problemi, siamo molto stanchi, talvolta inorriditi, non finiremmo mai di parlare di certi argomenti, affinché rimangano ben impressi nelle menti di ogni individuo. E ricordiamolo, si combatte la mafia anche bussando alla porta di chi ci “depenna”.
Documento inserito il: 16/02/2015
  • TAG: sergio mattarella, presidente repubblica, lettera aperta

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