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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Trentunesima puntata

di Alberto Sigona


Il Seicento

Nel 1649 in Inghilterra il Parlamento decretò la clamorosa condanna a morte (che avverrà tramite decapitazione) del Re Carlo I, accusato di voler accrescere il suo potere in senso assolutistico(1): era il primo monarca della storia a venire condannato alla pena capitale da un tribunale, attraverso una regolare sentenza emessa in nome della legge, per un evento che avrebbe ispirato futuri movimenti di ribellione verso i poteri assoluti dei Sovrani in tutta Europa, che porteranno più tardi al tramonto delle monarchie assolute.
Sempre in quel periodo l’economia di molti Paesi europei, compresa quella italiana, andò in crisi, danneggiata - oltre che dalle continue guerre (spesso a sfondo religioso: vedi nota a piè di pagina(2)) - dalla concorrenza inglese, francese ed olandese, nuove potenze economiche di livello planetario che meglio di altre Nazioni seppero “sfruttare” innovazioni concernenti perlopiù l'agricoltura e la scoperta del Nuovo Mondo (in generale l'espansione coloniale ebbe una notevole accelerazione, Asia compresa; inoltre fu adoperata, specie dalla corona inglese, la “pirateria di Stato(3)” con cui si depredavano le navi che trasportavano carichi di valore), che spostò l'asse del commercio nell'Atlantico, per una svolta che alla lunga finirà col danneggiare notevolmente l'imprenditoria italiana (la crisi si riverberò anche sulle celebri città marinare), la cui flessione fu agevolata, fra l'altro, da una forte presenza di una borghesia oziosa e retrograda, la quale viveva di rendite terriere, senza avvertire l'esigenza d'investire i prodotti della terra in attività mercantili ed innovazioni tecniche che avrebbero consentito all’economia italiana di reggere il passo dei concorrenti stranieri. La vitalità italiana dei decenni passati era ormai un lontano ricordo.
La crisi demografica, che ebbe i suoi momenti culminanti nelle pestilenze del 1630-’31 (causando in Italia settentrionale oltre 1.100.000 morti su 4 milioni di abitanti: è questa la peste che viene ampiamente descritta da Alessandro Manzoni nel celeberrimo romanzo I promessi sposi) e del 1656 (quando perì il 50% della popolazione italiana), fu tra le altre cause della decadenza economica italiana. Ma fra le ragioni di cotanta recessione pare vi sia stato anche un peggioramento drastico delle condizioni climatiche, che influirono negativamente sulla produzione agricola.
Il Seicento fu però anche un'epoca di grande sviluppo culturale (si moltiplicarono le università, le accademie...), artistico - basti pensare al Barocco(4)...- e di grandi scoperte scientifiche, come quelle che interessarono l'astronomia, e che vide come protagonisti il tedesco Giovanni Keplero e l'italiano Galileo Galilei, che dimostrarono, fra l'altro, come non fosse il Sole a girare attorno alla Terra ma la Terra (e gli altri pianeti) attorno al Sole (confermando la teoria del polacco Copernico). Fra i grandi scienziati dell'epoca si distinse altresì l'inglese Isaac Newton, noto soprattutto per la fondazione della meccanica classica, la teoria della gravitazione universale e l'invenzione del calcolo differenziale.
Sempre nel Seicento vi furono grandi esplorazioni geografiche, come quella che portò alla scoperta di un nuovo continente: l'Oceania. La scoperta e l'esplorazione del continente fu il risultato di una serie di spedizioni, le più importanti delle quali furono quelle guidate dagli olandesi W. Janszoon (1606), D. Hartogszoon (1616) ed A. Tasman (1642-44). A partire dal 1788 l'Oceania sarebbe stata colonizzata dagli inglesi ..(5)


Nell'immagine, Carlo I, re d'Inghilterra, decapitato a a Londra nel 1649.


Note:

(1) Nel corso dei secoli precedenti, in Inghilterra (patria della Magna Charta) era maturata la consuetudine che il re non potesse imporre nuove tasse né promulgare nuove leggi senza l'accordo del Parlamento (il termine "Parlamento d'Inghilterra" apparve per la prima in documenti ufficiali nel 1230). Nel 1628 re Carlo lo convocò per farsi accordare l'approvazione di nuove tasse da imporre ai sudditi. Dinnanzi al rifiuto parlamentare, Carlo decise di sciogliere l'assemblea parlamentare e di arrestarne alcuni membri. Ciò portò inevitabilmente ad una aperta ostilità fra Corona e Parlamento (mentre fra la popolazione si diffondeva il malcontento) che si sarebbe protratta per anni. Verso il 1640 la situazione precipitò: il Re abbandonò la città di Londra, preparandosi ad un'azione di forza contro il Parlamento e i suoi sostenitori. Era l'inizio della guerra civile. Inizialmente l'esercito del Re prese il sopravvento, ma quando il Parlamento decise di affidarsi ad Oliver Cromwell, le sorti della guerra mutarono, ed alla fine, nel 1645, i soldati parlamentari prevalsero. Dopo un breve intermezzo prima repubblicano e poi dittatoriale, nel 1661 l'Inghilterra, con Carlo II, sarebbe tornata alla Monarchia.

(2) In primis si ricorda la Guerra dei Trent'anni (1618-1648). Iniziata come una guerra tra gli stati protestanti e quelli cattolici nel frammentato Sacro Romano Impero, progressivamente si sviluppò in un conflitto più generale che coinvolse la maggior parte delle grandi potenze europee, perdendo sempre di più la connotazione religiosa. La belligeranza ebbe inizio quando il Sacro Romano Impero cercò d'imporre l'uniformità religiosa sui suoi domini (tra le pretese dell'imperatore vi era, infatti, quella di privare i principi tedeschi del diritto a determinare la religione dei propri regni, sancito dalla Pace di Augusta del 1555, secondo il principio del "cuius regio, eius religio"). Ma in realtà si combattè contro un preciso progetto politico dell'Imperatore, che voleva eliminare l'autonomia dei principi tedeschi a favore di uno Stato germanico unitario e accentrato di tipo moderno. Questo progetto trovò l'opposizione, non solo dei principi tedeschi, ma anche di Danimarca, Svezia (che temevano di essere assorbiti dall'impero) e di altri Paesi come la Francia, che ne approfittarono per nuove acquisizioni territoriali. La guerra, caratterizzata da gravissime e ripetute devastazioni di centri abitati e campagne, da uccisioni di massa, da operazioni militari condotte con spietata ferocia da eserciti mercenari spesso protagonisti di saccheggi, oltre che da micidiali epidemie e carestie, fu una catastrofe epocale, in particolare per i territori dell'Europa centrale. La maggiore conseguenza, dal punto di vista politico fu la conferma della frammentazione della Germania (coi principi tedeschi che videro rafforzare il proprio potere), che ora veniva a essere formata da Stati di fatto indipendenti. Tale situazione durò fino al 1871, ovvero sino all'unificazione di tutti gli Stati tedeschi attuata dalla Prussia. Da un punto di vista più generale, la guerra segnò la fine dei conflitti religiosi nell'Europa occidentale che accompagnarono la riforma protestante fin da più di un secolo prima: dopo il 1648, nessuna grande guerra europea fu più giustificata da motivazioni confessionali e i successivi conflitti armati in Europa furono intrapresi per motivi di ordine esclusivamente politico.

(3) Sin dalla prima metà del XVI secolo le navi spagnole erano attese al varco da corsari, ovvero pirati con una “licenza” che autorizzava le attività di saccheggio e abbattimento delle navi. Un corsaro era perciò un privato cittadino che, munito dal governo di uno Stato di un'apposita autorizzazione formale, detta "lettera di corsa", in cambio della cessione allo stesso di parte dei guadagni conseguiti, era autorizzato ad assalire e rapinare le navi mercantili delle nazioni nemiche. Uno dei convogli che faceva gola ai corsari era la Flotta del Tesoro, ovvero un convoglio formato da decine di Galeoni che trasportava beni di ogni genere da un continente all’altro. Il convoglio era facilmente individuabile grazie al suo numero di unità navali e allo sventolio di stendardi e bandiere. I corsari si servivano di piccole-medie imbarcazioni come i brigantini che permettevano virate agili e veloci tra le file dei convogli a discapito però della potenza di fuoco.

(4) Barocco è il termite usato dagli storici dell'arte per indicare lo stile dominante nel periodo 1600–1750. A differenziare l’arte Barocca da quella Rinascimentale concorrono molte caratteristiche, che sono espressione del travaglio culturale e spirituale di questo periodo, che si conclude con la nascita di una nuova scienza e di una nuova filosofia. Da notare innanzitutto la spettacolarità delle rappresentazioni e degli effetti illusionistici. Vi è anche l’esaltazione del sentimento, delle passioni, riuscendo a coinvolgere lo spettatore comune. Non mancano nemmeno l’esaltazione dei particolari, i contrasti di chiaroscuro... Il Barocco divenne in brevissimo tempo, grazie alla sua esuberanza, alla sua teatralità, ai suoi grandiosi effetti e alla magniloquenza profusa su ogni superficie e con ogni materiale, lo stile sia della Chiesa cattolica che delle monarchie europee, tese verso un assolutismo che ha bisogno di esprimere il proprio potere con tutto il fasto possibile. Fra i maggiori interpreti del Barocco ricordiamo il Caravaggio che col suo stile rivoluzionario ha impresso il suo nome nel firmamento artistico. La sua pittura si basava su una eccezionale naturalezza espressiva spesso tendente al cupo: egli prende modelli dalla vita quotidiana, ritrae ambienti umili, fisionomie rozze, vesti stracciate. Le sue figure appaiono vive ed esprimono dolore.

(5) L'Australia sarebbe diventata uno Stato indipendente soltanto nel 1901, la Nuova Zelanda qualche anno dopo.
Documento inserito il: 07/02/2025
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