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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Trentaduesima puntata

L'EPOCA DELLE RIVOLUZIONI

di Alberto Sigona


La “rivoluzione” illuminista


Noi siamo nati deboli, abbiamo bisogno di forza; impotenti, abbiamo bisogno di aiuto; sciocchi, abbiamo bisogno della ragione".
[Jean-Jacques Rousseau]


La cultura del Settecento fu caratterizzata da un movimento filosofico rinnovatore chiamato Illuminismo. Nato nel secolo precedente in Inghilterra dopo la “guerra civile” (1642-1651), esso si sarebbe poi diffuso in Francia, trovandone il suo massimo sviluppo grazie ad insigni letterati e filosofi come Diderot (l’ideatore dell’Enciclopedia Universale), D’Alembert, Montesquieiu, Marmontel, Raynal, Voltaire e Rousseau. Questi proponevano una moderna concezione quasi rivoluzionaria della società, basata in primis su principi di libertà, equità e uguaglianza e sul suo avanzamento generalizzato ed a tutti i livelli. Gli esponenti dell'Illuminismo intesero "illuminare" la mente degli uomini, ottenebrata dall'ignoranza e dalla superstizione, servendosi dell'intelligenza, della critica e dell'apporto della scienza. L'Illuminismo si proponeva di portare i lumi della ragione in ogni campo dell'attività umana, allo scopo di rinnovare non soltanto gli studi e le varie discipline, ma la vita sociale intera, la cultura(1) e le istituzioni(2), combattendo gli infiniti pregiudizi che impedivano il cammino della civiltà e si opponevano al progresso - l'obiettivo cardine della civiltà - e alla felicità degli uomini. La filosofia illuminista ad esempio criticava il dogmatismo ossia l’obbligo di credere ciò che non viene dimostrato con la ragione e che deve essere accettato solo per fede, contrapponendovi la verifica scientifica basata sull'innovativo metodo sperimentale introdotto nel Seicento da Galileo Galilei. Venne promosso inoltre il cosmopolitismo (l’uomo “cittadino del mondo”), criticando il nazionalismo che divide i popoli ed è tuttora causa di guerre. L’Illuminismo era quindi per la pace e per una convivenza e una comprensione fra popoli, culture e religioni diverse (veniva pertanto condannata la schiavitù e il colonialismo). Gli illuministi combattevano quindi l’assolutismo e l’attaccamento alla tradizione, auspicando un moderno Stato di Diritto governato dalle leggi invece che dagli uomini. L’Illuminismo si batteva perciò contro la pena di morte e la tortura. In ambito letterario e artistico la corrente dei lumi si collegava all’arte classica greca e romana e al mondo antico, scavalcando polemicamente la civiltà medioevale vista come un’epoca buia. A tal fine gli illuministi, proseguendo l’azione dell’Umanesimo e del Rinascimento, pubblicarono l’enorme patrimonio culturale che si era “smarrito” durante il periodo più buio del Medioevo. I contenuti filosofici e scientifici della cultura illuministica produssero gradualmente un complesso programma di rinnovamento ideologico, civile, politico, poi elaborato variamente nei diversi Paesi europei(3), accompagnando ovunque la crescente egemonia della borghesia commerciale e industriale in lotta con le strutture arcaiche ed anacronistiche del sopravvivente mondo feudale. Durante la prima metà del XVIII secolo, molti tra i principali esponenti dell'Illuminismo furono perseguitati per i loro scritti e le loro idee, e sovente furono messi a tacere dalla censura governativa e dagli attacchi della Chiesa; negli ultimi decenni del secolo il movimento però si affermò in Europa (in Italia si distinsero Pietro Verri, Cesare Beccaria, Carlo Goldoni, Pietro Giannone, Giuseppe Parini e Mario Pagano; in Germania emersero Wolff, Lessing e Kant) ed ispirò la “Rivoluzione americana” (e successivamente quella francese). L'Illuminismo avrebbe quindi contribuito a trasformare la società europea ed a influenzare la cultura mondiale, aprendo la strada all'Età Moderna e Contemporanea.


Nell'immagine, Denis Diderot, uno dei massimi rappresentanti dell'Illuminismo, promotore, direttore editoriale ed editore dell'Encyclopédie.


Note:

(1) L'élite culturale si ampliò notevolmente, coinvolgendo sempre più la borghesia e le persone colte e raffinate. Si assistette perciò ad uno straordinario sviluppo dei salotti e delle associazioni culturali (in cui trovavano spazio anche le donne), e anche dell'editoria (nacquero persino i primi quotidiani). Si affermò inoltre la propensione ai viaggi, intesi come strumento di conoscenza e di apertura degli orizzonti intellettuali.

(2) Gli illuministi chiedevano in primis una migliore organizzazione dei prelievi fiscali (senza tartassare i ceti umili), l'ammodernamento della giustizia (con l'introduzione di norme meno oppressive) e provvedimenti a favore dei diritti individuali.

(3) L'Illuminismo indusse molti sovrani ad ammodernare la burocrazia e l'amministrazione della giustizia, a creare un sistema scolastico pubblico, a introdurre elementi di tolleranza religiosa e di libertà di opinione e ad adottare misure di liberalizzazione dell'economia. Emblema dei sovrani illuminati fu Federico II di Prussia. La complessa azione di governo del suo Stato si svolse sul piano politico e militare, su quello dell'economia e dell'amministrazione statale ed anche nel campo dello sviluppo delle scienze e delle arti. Il Sovrano fu egli stesso un musicista e un intellettuale di stampo illuminista, seppur controverso per alcuni dei suoi atti politici, e ricevette il soprannome di “re filosofo”. Fra i sovrani illuminati ricordiamo altresì Caterina II di Russia e Maria Teresa d'Austria. In Italia si segnalò Pietro Leopoldo (Toscana).

Documento inserito il: 25/02/2025
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