Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia antica: Le valli del Rapido e di Comino nella Terza Guerra Sannitica
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Le valli del Rapido e di Comino nella Terza Guerra Sannitica

del Dott. Benedetto Di Mambro


Abbiamo parlato di Palumbinum e accennato alla Terza Guerra Sannitica. Molto si discute del percorso dei Consoli romani Papiro Cursore e Spurio Carvilio, nel 293 a.C., per penetrare nel Sannio Pentro (Alto Molise) e andare alla conquista della capitale sannita Aquilonia. Credo che sia il caso di seguire attentamente quanto scrive Tito Livio nei capitoli 38 e 39 del Liber X della sua “Ab Urbe condita”. La guerra già durava da tre anni. Nel 293 a.C. furono eletti Consoli proprio Papirio Cursore e Spurio Carvilio. Tito Livio scrive che i due Consoli partirono da Roma: Carvilio per andare a Interamna Lirenas per prendere il comando delle Legioni lasciate lì dal suo predecessore Marco Atilio, mentre Cursore partì da Roma con un nuovo esercito per dirigersi verso il Sannio. A questo punto qualcuno scrive che Papirio Cursore andò a Teanum Sidicinum dove radunò un nuovo esercito con cui sarebbe andato nel Sannio. Abbiamo visto che Livio scrive che il Console partì da Roma con un nuovo esercito. Quindi non da Teanum Sidicinum come altri vogliono anche se Tito Livio non ne ha ma accennato . Va aggiunto che, per risalire verso Aquilonia, sarebbe dovuto passare fra le due roccaforti sannitiche di Venafrum e Aesernia: sarebbe stato sbaragliato senza colpo ferire. All’epoca partiva da Roma una ben sicura via di transumanza che attraversava territori già conquistati dai Romani (Ernici, Equi e Marsi) e giungeva ad Aternum (Pescara): era il percorso che sette anni dopo avrebbe seguito il Console Marco Valerio Massimo Potito per tracciare il primo tratto da Roma a Tivoli della via Valeria e quindi fino a Corfinium e che sarebbe stata poi portata a termine due secoli dopo, fino ad Aternum (Pescara), dall’Imperatore Claudio. A mio avviso era il percorso più sicuro per evitare l’eventuale trappola tra Venafrum e Aesernia e per aggirare invece i Sanniti della Valle di Comino e piombare su Duronia (San Biagio Saracinisco). Papiro Cursore dovette sicuramente attraversare il territorio degli Equi e dei Marsi, già da tempo occupato dai romani, per poi aggirare la Valle di Comino attraverso i monti di Campoli Appennino, San Donato Val di Comino e Picinisco dove, a Rocca degli Alberi, ebbe un primo scontro con le difese sannite. Proseguendo verso le pendici dei monti della Meta gli fu possibile scendere verso le gole di San Biagio Saracinisco dove si impadronì di Duronia. Spurio Carvilio, a sua volta, partito da Interamna Lirenas risalì la valle del Rapido e del Rio Secco e, prima di giungere ad Atina, “vi cepit Amiternum”, prese con la forza Amiternum, sul versante occidentale di monte Cifalco, nei pressi di Sant’Elia Fiumerapido. Lo scacchiere delle operazioni militari è ben visibile nella cartina riportata più in avanti (Fig. 30). Carvilio scavalcò quindi il passo di Capodichina, non lungi da Atina, e scese nella Valle di Comino e andò a incontrarsi con Cursore sull’altopiano del Gallo sovrastante Duronia. Da lì i due Consoli, con le proprie legioni, si dispiegarono a perlustrare il Sannio (“pervagati Samnium”). Quale territorio del Sannio Pentro? Molto probabilmente dai costoni meridionali delle Mainarde ai monti di Vallerotonda, di Monna Casale, dell’Aquilone e del Sambùcaro e quindi fin sulle alture dei lembi estremi del Molise nord occidentale: un’area di oltre 500 km². Due toponimi oggi ricordano quei passaggi: le alture di gliù carvieglie, a monte di Vallerotonda, e monte Carvello, sovrastante Viticuso e accosto al colle Aquilone. Entrambi i siti ricordano il nome del Console Carvilio e sicuramente vi furono scontri fra romani e sanniti. Il nome del console Carvilio lo ritroveremo, a seguito della battaglia di Aquilonia, anche nel toponimo dell’attuale borgo di Carovilli, forse l’antica Palumbinum. Tornati al Gallo, i due Consoli si divisero: Carvilio scese nell’agro atinate e andò a cingere d’ assedio Cominium (tra Alvito e Vicalvi). Papirio Cursore, invece si diresse verso est e, attraverso le gole di Cardito, giunse, secondo alcuni, a Montaquila dove doveva esserci Aquilonia. Secondo altri proseguì per Pietrabbondante dove lì, ad avviso di questi ultimi, era Aquilonia di poco distante da Bovianum. Nel frattempo Carvilio dette alle fiamme Cominium e andò a ricongiungersi con Papirio Cursore e insieme, avendo agli ordini i tribuni Lucio Volumnio, Lucio Scipione, Caio Cecilio, Tito Trebonio e Spurio Nauzio, conquistarono Aquilonia. Gli abitanti della città, inseguiti dai romani, andarono a rifugiarsi a Bovianum. Questa città non doveva essere molto distante da Aquilonia ed è da escludere che fosse l’attuale Boiano. Franco Valente , per molti oggettivi indizi, suppone che Aquilonia fosse nei pressi di Pietrabbondante in zona Calcatello e Bovianum sul non distante Colle Saraceno. Ciò che a mio avviso determina due possibili localizzazioni di Aquilonia, Montaquila e Pietrabbondante, sono i viginti milia (venti miglia romane pari a circa trenta chilometri attuali) di distanza, di cui parla Tito Livio, da Aquilonia a Cominium. La cosa fa propendere per Montaquila se non fosse che lo stesso Tito Livio ripete spesso questa distanza in altre circostanze. Come a dire: abbastanza lontano. Dagli scavi condotti a Pietrabbondante e da evidenti tracce lì trovate sembra invece che Aquilonia e Bovianum fossero lì. Dopo la conquista di Aquilonia, come già detto nel capitolo precedente, il console Papirio Cursore si diresse verso sud a sedare una rivolta dei Lucani. Spurio Carvilio invece andò alla conquista di Palumbinum (Carovilli), Velia (San Pietro Avellana) e Herculaneum (Campochiaro). Nell'immagine, design indicativo circa la guerra contro Aquilonia Documento inserito il: 03/08/2022
  • TAG: sanniti, romani, popoli preromani, guerre sannitiche

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