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I Falisci

Nonostante i contatti con la cultura etrusca, i Falisci avevano lingua ed entità etnica diversa da questo popolo. Il loro territorio era compreso tra confini naturali costituiti dal Tevere, dai Monti Cimini e Sabatini che corrispondeva all’attuale zona a nord di Roma e alla parte meridionale della provincia di Viterbo. I principali centri abitati erano Vignanello, Fescennium, Felerii che era anche la loro capitale e corrispondeva all’attuale Civita Castellana, Sutri, Nepi, Capena e Narce. Il ceppo linguistico dei Falisci ricade nell’area indoeuropea, area a cui appartenevano diverse altre lingue di popoli italici e tra le quali ` presente anche il latino. Se la loro lingua è simile a quella dei latini, per quanto riguarda la cultura, in base agli oggetti risalenti all'età del Ferro e rinvenuti in territorio falisco, si nota una certa affinità culturale con la civiltà Villanoviana e quindi con gli Etruschi. Diffusi sono infatti i vasi ad impasto rosso di varia forma e decorati utilizzando la tecnica dell’excisione, che consisteva nell’incidere l’argilla non ancora cotta lasciando in rilievo i particolari che si volevano far risaltare. I ricchi corredi funebri posti nelle tombe a camera esposti nel Museo Nazionale dell’Agro Falisco di Civita Castellana, attestano il notevole sviluppo raggiunto da alcuni centri falisci nel VII secolo a.C..La loro capitale Falerii nel VI secolo a.C. raggiunse il suo massimo splendore. E' durante il periodo arcaico infatti, che si assiste all’ellenizzazione della cultura falisca e Falerii ne è il centro dal quale questa cultura viene trasmessa al resto del territorio. A testimoniare l’abilità dei suoi artisti ed in particolare di quegli artigiani impegnati nella produzione di piccoli oggetti o in statue di terracotta, sono le decorazioni architettoniche scoperte nei templi della capitale faliscia. La vicinanza con gli Etruschi fu spesso motivo di scelte politiche comuni; si hanno notizie di alleanze strette allo scopo di arginare la politica di espansione romana, che a partire dal V secolo a.C. tende ad allargare le proprie mire espansionistiche nell’Italia centrale. Nella guerra per la difesa di Veio gli Etruschi avranno come alleati proprio i Falisci ma, nonostante quest’unione porti ad una serie di vittorie, alla fine della guerra Veio verra conquistata dai romani nel 396 a.C..L’anno successivo cadrà la faliscia Capena e poco tempo dopo anche Sutri e Nepi seguiranno la stessa sorte. Nel 394 a.C. viene stipulato un accordo di pace tra Roma e i Falisci, ma già nel 351 a.C. essi appoggeranno la rivolta degli abitanti di Tarquinia contro la prepotenza romana. Tutto si conclude con una grave sconfitta a seguito della quale i Falisci sottoscriveranno nel 343 a.C. una tregua quarantennale ed un’alleanza con Roma. La tregua sarà così longeva che nel 298 a.C. Falerii ospiterà una guarnigione romana. Ma le vessazioni amministrative e fiscali a cui la città verrà sottoposta indurranno i Falisci a nuove rivolte che porteranno nel 241 a.C. alla completa distruzione della capitale faliscia e alla deportazione dei suoi abitanti a Falerii Novi. In seguito anche questo popolo subirà la romanizzazione.


Nell'immagine, la Porta di Giove dell'antica Falerii Novi, capitale dei Falisci
Documento inserito il: 19/12/2014
  • TAG: i falisci, popoli preromani, falerii,

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