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I Latini

Nel Neolitico, intorno al 2000 a.C., il territorio dell’antico Lazio venne occupato da tribù italiche meglio note come Latini. Si trattava di una popolazione di vigorosi contadini dediti alla pastorizia e all’agricoltura, che con la propria tenacia riuscì a rendere coltivabili la zona dei colli laziali e delle acquitrinose zone pianeggianti. Nel tempo questo popolo ricoprì il territorio di villaggi. Con il nome di Lazio si indicava quell’area dell’Italia centro-meridionale compresa tra l’Etruria, la Sabina, il Sannio e la Campania. I Latini, proprio per la tipologia del terreno che richiedeva molta fatica per il suo sfruttamento ad uso agricolo, solevano riunirsi in villaggi al fine di unire le proprie forze per la lavorazione del terreno e per scopi difensivi. L’uguaglianza di lingua, usanze, civiltà e pratiche religiose, portò i villaggi latini ad unirsi in federazione religiosa . Erano soliti riunirsi in alcune particolari festività sui sacrari laziali, il più importante dei quali si trovava sul monte Cavo, nei Colli Albani. Questo santuario era dedicato al dio supremo di questo popolo: Iupiter Latiaris. Su questo monte e sotto la direzione della città di Albalonga, sull’altare dedicato a Giove, durante l’annuale festa delle Feriae Latinae veniva sacrificato un toro bianco. A questo evento partecipavano tutte le comunità federate; tra esse anche Roma. Una città latina di una certa importanza fu Tusculum, fondata intorno al 900 a.C., resa potente dalla Lega Sacrale Albana e successivamente caduta sotto il dominio romano. Intorno al 500 a.C. le forze di Tusculum, comandate dal dittatore Tuscolano Ottavio Mamilio vennero sconfitte dai romani al Lago Regillo. Dopo molti anni la città venne tolta alla tribù Papiria e tutte le magistrature militari e giurisdizionali vennero soppresse. Furono mantenute solo quelle incaricate della polizia e del mercato. Successivamente molti autorevoli rappresentanti della nobiltà romana eressero nella zona lussuose ville per merito dell’abbondanza di acqua e l’amenità del luogo.Altri importanti centri latini furono: Aricia (Ariccia), che vide la sconfitta del re etrusco Porsenna ad opera dei Latini e dei Cumani; Lavinium, dove secondo la leggenda sbarcò Enea appena giunto da Troia; Horta, l’attuale Orte; Tibur, oggi Tivoli; Lanuvium e Velitrae, due centri collinari nelle vicinanze di Nemus Dianae, l’attuale Nemi. Nel 493 a.C. i Latini stipularono un trattato di pace con Roma il Foedus Cassianum che includeva un’alleanza offensivo-difensiva tra i due popoli. Insieme essi riuscirono a sconfiggere gli Equi e i Volsci, assicurandosi così il dominio di tutto il Lazio. Dopo il 340 a.C. il vecchio trattato di alleanza venne sostiutito con una serie di alleanze bilaterali tra Roma e le singole comunità. Nel 312 a.C sull’originario tracciato della Via Albana, i romani, ormai padroni del Lazio, iniziarono la costruzione della Via Appia, in grado di garantire un rapido collegamento tra Roma e Brindisi.


Nell'immagine, i resti del teatro di Tusculum, una delle principali città dei Latini
Documento inserito il: 19/12/2014
  • TAG: i latini, popoli preromani, lega sacrale albana, trattato foedus cassianum

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