Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia antica: Usi e costumi dei Messapi
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Usi e costumi dei Messapi

Le maggiori attività alle quali i Messapi erano soliti dedicarsi erano la coltivazione della vite e dell’ulivo, la pastorizia, l’apicoltura, l’allevamento dei cani e soprattutto dei cavalli nel quale eccellevano in modo particolare.
La civiltà messapica è caratterizzata da un nuovo tipo di ceramica, simile alle ceramiche micenee, ma appartenente ad un gruppo mai riscontrato nell’area dell’Egeo. È infatti decorata con motivi geometrici con forme piuttosto singolari di vasi soprannominati Trozzelle, forniti di alti manici e anfore con collo largo.
Per quanto concerneva l’abbigliamento, indossavano preferibilmente una veste lunga che si stringeva ai lembi con un cappuccio e calzavano sandali. Le donne utilizzavano tuniche lunghe e, da come si può vedere dai vasi istoriati, usavano ornare il proprio capo con una corona.
Le tombe sempre con rito per inumazione, nelle epoche più antiche avevano la forma di tumuli di pietra, mentre più tardi si avranno gli ipogei. Nei riti della sepoltura i Messapi hanno risentito parecchio dell’influenza greca. Da quanto risulterebbe da altri scavi archeologici risulterebbe infatti che essi seppellivano i morti in tombe di pietra con delle steli e, come i greci usavano inserire nella bocca del defunto una moneta.
I Messapi risentirono dell’influenza ellenica anche per ciò che riguardava la religione: le divinità adorate dalle popolazioni messapiche, sono infatti le stesse riscontrabili presso i popoli greci. Sono state tuttavia ritrovate testimonianze riguardo ad alcune divinità proprie dei Messapi. Tator e Taotor erano i più venerati; un’altro importante esempio è rappresentato da Giove Batio, che veniva venerato nei rovi, ai quali deve il suo nome, Batio, il cui significato è rovo. Si trattava in realtà di una divinità che veniva venerata in una grotta e, a seconda dei casi assumeva sembianze maschili o femminili, raffigurata spesso mentre allatta il figlio. Questo culto raggiunse la sua maggiore diffusione nel periodo post-messapico, come culto ad una divinità femminile che cresce il figlio.
Documento inserito il: 19/12/2014
  • TAG: i messapi, messapi usi e costumi, popoli preromani

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