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Il discorso di Pietro a Gerusalemme [ di Yuri Leveratto ]

Dopo l’effusione dello Spirito Santo gli Apostoli furono investiti di potenza. In loro vi fu un cambiamento poderoso. Da dubbiosi e timidi, incapaci di sanare gli infermi e deboli nel diffondere la Parola di Dio, divennero sicuri, decisi, capaci di diffondere il Vangelo con fermezza. Vediamo il primo discorso di Pietro: Atti degli Apostoli (2, 14-36):

Allora Pietro con gli Undici si alzò in piedi e a voce alta parlò a loro così: «Uomini di Giudea, e voi tutti abitanti di Gerusalemme, vi sia noto questo e fate attenzione alle mie parole. Questi uomini non sono ubriachi, come voi supponete: sono infatti le nove del mattino; accade invece quello che fu detto per mezzo del profeta Gioele:

Avverrà: negli ultimi giorni – dice Dio –
su tutti effonderò il mio Spirito;
i vostri figli e le vostre figlie profeteranno,
i vostri giovani avranno visioni
e i vostri anziani faranno sogni.
E anche sui miei servi e sulle mie serve
in quei giorni effonderò il mio Spirito
ed essi profeteranno.
Farò prodigi lassù nel cielo
e segni quaggiù sulla terra,
sangue, fuoco e nuvole di fumo.
Il sole si muterà in tenebra
e la luna in sangue,
prima che giunga il giorno del Signore,
giorno grande e glorioso.
E avverrà: chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato.

Uomini d’Israele, ascoltate queste parole: Gesù di Nazaret – uomo accreditato da Dio presso di voi per mezzo di miracoli, prodigi e segni, che Dio stesso fece tra voi per opera sua, come voi sapete bene –, consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere. Dice infatti Davide a suo riguardo:

Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza.

Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione. Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni. Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire. Davide infatti non salì al cielo; tuttavia egli dice:

Disse il Signore al mio Signore: siedi alla mia destra, finché io ponga i tuoi nemici come sgabello dei tuoi piedi.

Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso»
.

Pietro ha cominciato la sua predicazione rispondendo a chi aveva detto “Sono ubriachi di mosto dolce!” (Atti degli Apostoli 2, 13b).
Qualcuno infatti, al vedere che gli Apostoli diffondevano il Vangelo in diverse lingue straniere rivolgendosi a giudei della diaspora (Atti degli Apostoli 2, 7-12), pensò che fossero ubriachi.
Ma Pietro rispose subito negando che gli Apostoli fossero ubriachi, in quanto nessun giudeo potrebbe intossicarsi in un giorno così importante come Pentecoste. Pietro sapeva che qualsiasi predicatore che non avesse avuto una buona reputazione non sarebbe stato ascoltato dalla gente, e pertanto volle chiarificare questo punto fin da subito. Quindi si appellò alle Sacre Scritture e citò il profeta Gioele (2, 28-32), per dimostrare che l’effusione dello Spirito Santo era stata annunciata secoli prima. Dopo aver annunciato la profezia di Gioele, Pietro iniziò a dimostrare con cinque argomentazioni che Gesù era realmente il Messia, (il Cristo, in greco).
La prima argomentazione che Pietro ha sviluppato sono stati i miracoli attuati da Gesù durante il suo ministero. (Atti degli Apostoli 2, 22). In effetti sappiamo che i miracoli hanno convinto varie persone, anche di fuori della ristretta cerchia dei seguaci di Gesù, che egli era veramente inviato da Dio. Per esempio Nicodemo, che faceva parte del sinedrio, disse: “Rabbi, noi sappiamo che sei venuto da Dio come maestro. Nessuno infatti può fare questi segni che tu fai se Dio non è con lui” (Vangelo di Giovanni 3, 2b).
La seconda argomentazione di Pietro per dimostrare che Gesù è il Messia è la Risurrezione. Vediamo il passaggio corrispondente, Atti degli Apostoli (2, 23-24):

consegnato a voi secondo il prestabilito disegno e la prescienza di Dio, voi, per mano di pagani, l’avete crocifisso e l’avete ucciso. Ora Dio lo ha risuscitato, liberandolo dai dolori della morte, perché non era possibile che questa lo tenesse in suo potere.

La Risurrezione di Gesù era il centro di tutte le prediche degli Apostoli. Era un argomento che i Giudei non potevano negare. La Risurrezione rese codardi uomini che si mostravano valorosi, e rese valorosi uomini che si erano dimostrati codardi. I Giudei che, mostrandosi valorosi avevano gridato “Sia crocifisso” (Vangelo di Matteo 27, 22), non sapevano cosa dire davanti alla tomba vuota. Pietro, che invece aveva detto “Non conosco quell’uomo” (Vangelo di Matteo 26, 72), stava adesso predicando valorosamente la Risurrezione di Gesù davanti a centinaia di persone.

Il terzo argomento utilizzato da Pietro per dimostrare che Gesù è realmente il Messia è la prova profetica. Infatti Pietro cita il Salmo (16, 8-11), in Atti degli Apostoli (2, 25-28):

Contemplavo sempre il Signore innanzi a me; egli sta alla mia destra, perché io non vacilli. Per questo si rallegrò il mio cuore ed esultò la mia lingua, e anche la mia carne riposerà nella speranza, perché tu non abbandonerai la mia vita negli inferi né permetterai che il tuo Santo subisca la corruzione. Mi hai fatto conoscere le vie della vita, mi colmerai di gioia con la tua presenza.

Davide non stava parlando di lui stesso in questa profezia. Pietro fa risaltare questo punto indicando che Davide morì e che la sua tomba è situata in un luogo noto a tutti. In secondo luogo Pietro ricorda la profezia di 2 Samuele 7, 12, nella quale Dio aveva giurato di far sedere sul suo trono uno della sua discendenza. Rivediamo i passaggi corrispondenti del discorso di Pietro, Atti degli Apostoli (2, 29-31):

Fratelli, mi sia lecito dirvi francamente, riguardo al patriarca Davide, che egli morì e fu sepolto e il suo sepolcro è ancora oggi fra noi. Ma poiché era profeta e sapeva che Dio gli aveva giurato solennemente di far sedere sul suo trono un suo discendente, previde la risurrezione di Cristo e ne parlò: questi non fu abbandonato negli inferi, né la sua carne subì la corruzione.

Quindi Pietro sostenne che la promessa fatta da Dio a Davide si compì con Cristo, in quanto Dio lo aveva risuscitato dai morti e lo aveva fatto sedere alla sua destra.
Pietro ha presentato un argomento simile quando nei versi (2, 34-35), ha citato la profezia del Salmo 110, 1. Nella profezia Davide ascolta una conversazione tra il Padre e il Signore (il Messia), nella quale si dice che Cristo siederà alla destra del Padre sino alla sua seconda venuta sulla terra.

La quarta argomentazione che Pietro sviluppa per dimostrare che Gesù è realmente il Messia atteso è la prova dei testimoni. Vediamo il passaggio corrispondente, Atti degli Apostoli (2, 32):

Questo Gesù, Dio lo ha risuscitato e noi tutti ne siamo testimoni.

I giudei dovevano ammettere che la profezia, alla quale Pietro si era riferito, annunciava la Risurrezione. Ora vi erano dei testimoni che affermavano che Gesù era risorto e pertanto si compiva la profezia.

La quinta e ultima argomentazione che Pietro ha sviluppato nel suo discorso è stata la prova della discesa dello Spirito Santo. Vediamo il passaggio corrispondente, Atti degli Apostoli (2, 33):

Innalzato dunque alla destra di Dio e dopo aver ricevuto dal Padre lo Spirito Santo promesso, lo ha effuso, come voi stessi potete vedere e udire.

Prima che Gesù ascendesse al cielo, aveva promesso che avrebbe inviato la promessa del Padre (Vangelo di Luca 24, 49). La gente aveva quindi visto e ascoltato i risultati dell’effusione dello Spirito Santo. Quindi molti si convinsero che Gesù era asceso alla destra del Padre, che aveva ricevuto dal Padre la promessa dello Spirito e che aveva inviato lo Spirito sugli Apostoli.

Pietro chiude il suo discorso in questo modo, Atti degli Apostoli (2, 36):

Sappia dunque con certezza tutta la casa d’Israele che Dio ha costituito Signore e Cristo quel Gesù che voi avete crocifisso».

I suoi miracoli, la sua Risurrezione dai morti, il compiersi della profezia, il testimonio oculare degli Apostoli e l’effusione dello Spirito Santo, hanno provato che Gesù era realmente colui che Dio aveva promesso, il Cristo, il Signore.
Documento inserito il: 11/01/2018

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