Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia autori: Fenomenologia di Casa Pound

Fenomenologia di Casa Pound [ di Simone Balocco e Paola Maggiora ]

Via Napoleone III a Roma si trova sull'Esquilino, uno dei sette colli su cui è poggiata la Città eterna, nella zona della stazione Termini. Una via come tante dentro la città più abitata d'Italia.
In quella via, al civico 8, c'è un edificio di chiara costruzione fascista di proprietà dello Stato, di cui il titolare è il Ministero per l’Istruzione, Università e Ricerca. In quello stabile, dal 26 dicembre 2003, è presente un qualcosa di diverso rispetto al resto del Paese: un centro sociale di destra.
“Ma come, un centro sociale di destra?”, direbbe uno che non ha mai sentito il nome di CasaPound. Se il centro sociale, politicamente, può essere legato alla sinistra, CasaPound è un centro sociale dell'area cosiddetta “non conforme” e della destra radicale. Dal 2008, CasaPound non è solo il nome del centro sociale, ma è anche quello di un'”associazione di promozione sociale” e nel 2011è nato anche un partito politico che si è presentato costantemente alle elezioni, amministrative o politiche che siano. I militanti di CasaPound rientrano in quello che viene considerato essere “fascisti del Terzo millennio”: non dimenticare le proprie origini ed il proprio credo, posizionando il loro concetto di fascismo su tematiche degli anni Duemila. Insomma, dei “nostalgici 2.0”.
Non è facile trovare un vero significato di “centro sociale di destra”, anche perché si è abituati al concetto di centro sociale “di sinistra” o comunque uno spazio dedito a dibattiti e incontri. Si può parlare però di Occupazioni Non Conformi e Occupazioni a Scopo Abitativo: occupazioni dove all'interno si tengono attività ricreative (sportive, culturali, solidali e di politica attiva) e occupazioni che incorporano le precedenti, mettendo al primo posto la volontà di dare un tetto serio alle persone (alle famiglie in primis) in difficoltà. Perché se il centro sociale vecchia maniera è uno spazio aggregativo, nei centri sociali di destra il core business è l'occupazione per dare un tetto a chi ne ha bisogno. Nato come centro di ospitalità per famiglie italiane bisognose, ora dentro l'edificio di via Napoleone III sono presenti le sedi delle associazioni legate al partito e il problema dell'emergenza abitativa è passato in secondo piano, secondo i detrattori.
Il simbolo del partito è una tartaruga vista dall'alto. La scelta di questo rettile, come appare sul sito del movimento politico, è dovuto al fatto che è longevo e vive portandosi “sulla schiena” la propria casa. Il carapace presenta otto angoli perché l'8 (rovesciato) è il simbolo dell'infinito, con otto frecce (quattro nere, quattro bianche) che puntano verso il centro. Queste indicano l'ordine, in quanto le frecce che dal centro partono verso l'esterno sono il simbolo del caos e dell'anarchia.
CasaPound è l'esperimento più riuscito di occupazione, ma non il primo. Se i centri sociali sono sparsi in tutta Italia da decenni, i centri sociali “abitativi” sono una novità di questo XXI secolo. E Roma è il centro nevralgico di questi agglomerati: dallo spazio di Colle Oppio (1987, tramite l'organizzazione FareFronte) al “Bartolo” (1990, in via Bartolucci, quartiere Monteverde), da PortAperta (1998, viale Castrense, quartiere San Giovanni) a CasaMontang (2002, in via Tiberina, estrema periferia romana verso nord) fino al Foro 753 (occupato qualche mese prima di CasaPound, in via Capo d'Africa, zona Colosseo) e alle esperienze di Mafarka. Il centro sociale di via Tiberina è stato promosso da Gianluca Iannone, deus ex machina di CasaPound, ed è la prima Occupazione Non Conforme della storia.
Da quel momento in poi, è stato un susseguirsi: le varie Casa d'Italia a Roma, Area 19 e poi in quasi tutti i capoluoghi di provincia è presente una sede di CasaPound. A oggi si contano trentotto sedi in totale. Il movimento è molto attivo nelle commemorazioni dei reduci della Repubblica Sociale Italia (come le celebrazioni, il 25 aprile di ogni anno, presso il Campo X del cimitero Maggiore di Milano), dei militanti della destra radicale italiana morti durante gli anni di piombo (da Sergio Ramelli alla strage di Acca Larentia del 7 gennaio 1978) e delle foibe.
L'ingresso della sede centrale di Casapound è costellata da un murales con scritti i nomi dei punti di riferimento dei militanti: da Enea a Marinetti, da Mussolini a Pareto, da Nietzsche a Jung, da Evola a Muti e Terragni. Ma il leader del pensiero di CasaPound Italia è colui che da il nome al movimento: Ezra Pound. Pound era un poeta americano vicino al fascismo noto per i suoi “canti” e per le sue posizioni economiche contro banche e usura. Personaggio molto controverso, è stato preso come bastione da Iannone e soci anche se i suoi eredi sei anni fa decisero di portare in tribunale il movimento politico a seguito di un doppio omicidio cui si era macchiato un simpatizzante di CasaPound con l'intenzione di far cambiare il nome al partito e di non usare quello del loro congiunto. Il tribunale di Roma, nel giugno 2016, stabilì che CPI poteva continuare ad usare il nome “Pound” perché CasaPound ed il letterato di Hailey sono due entità diverse e non riconducibili tra loro.
CasaPound è anche presente nelle scuole con Blocco studentesco, ha una propria radio (Radio Bandiera nera), una serie di locali di svago, biblioteche e una protezione civile “non conforme”, la Salamandra.
Blocco studentesco è la longa manus di CasaPound Italia nelle scuole superiori e nelle università: conta molti iscritti ed alcuni hanno incarichi dentro le scuole-università. Blocco studentesco, nato nell'estate 2006, è sempre stato osteggiato per il suo neofascismo, tanto che spesso e volentieri i suoi iscritti sono coinvolti in risse e in diverbi con studenti antifascisti che non vogliono che si presenti alle elezioni o che semplicemente i suoi iscritti possano fare volantinaggio. Blocco studentesco è stato coinvolto nei disordini di Piazza Navona del 29 ottobre 2008, quando, durante un assembramento studentesco nella celebre piazza romana contro il DDL Gelmini, ci fu un grave parapiglia tra gli iscritti del Blocco e quelli di sinistra, con dehors dei bar distrutti, con molti feriti e diversi arrestati.
Tramite la Salamandra, CasaPound ha aiutato le persone delle zone colpite dai terremoti del 2016, in particolare Amatrice, portando aiuti e beni di prima necessità. Gli abitanti di quelle zone, sindaci compresi, non hanno mai rifiutato gli aiuti del gruppo sapendo che erano fatti senza fini di lucro. Alcuni militanti di CPI, de “La Salamandra” e di un'altra organizzazione vicina al gruppo politico hanno permesso il rimboschimento della foresta sul Monte Giano, tra Lazio Abruzzo, lo scorso febbraio, per ripristinare la contestata parola “Dux” risalente al 1939 e bruciata l'estate precedente. Ci hanno lavorato oltre 200 persone per ripiantare mille pini dello stesso tipo in un'area di otto ettari. La “Salamandra” è stata impegnata anche in aiuti di zone alluvionate o colpite da disastri ambientali.
Solo che un conto è ringraziare, un conto è votare: molti hanno sempre considerato gli aiuti di CasaPound alle persone in difficoltà come una sorta di “voto di scambio”: ti do pane-acqua-pasta, tu mi voti e mi supporti. Nonché pensare di dare ossigeno al neofascismo.
Nonostante questo impegno su più fronti e qualche consigliere comunale in alcune città importanti (in primis Bolzano, Ostia e Lucca), alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo, CasaPound ha ottenuto un risultato molto deludente, assestandosi sullo 0.94 alla Camera e 0.85 al Senato, non esprimendo nessun parlamentare.
Il partito della “tartaruga frecciata” è oggi il partito di riferimento della destra alternativa, togliendo lo scettro a Forza Nuova, il movimento nato il 29 settembre 1997 dalla volontà dell'ex NAR Massimo Morsello e dell'ex Terza Posizione Roberto Fiore, riparati a Londra dall'autunno 1980 al 1999 in seguito alle retate contro i movimenti neofascisti successivi alla strage di Bologna del 2 agosto 1980: alle politiche il partito forzanovista, presentatosi a capo della lista “Italia agli italiani” con la Fiamma tricolore, ha preso ancora meno voti di CasaPound: 0.38% alla Camera e 0,49 al Senato, vale a dire meno di quanto ha preso il partito di Iannone da solo alla Camera.
Ma se in Europa le forze della destra alternativa hanno risultati importanti (dal Front National ad Alba dorata, da Alternativa per la Germania a Jobbik, dai Democratici Svedesi ai Veri Finlandesi fino al Partito della Libertà Austriaco), alle nostre latitudini forze politiche di estrema destra non hanno mai attecchito.
CasaPound rientra a pieno titolo nel “discorso” della destra sdoganata prima con la caduta del Muro di Berlino e poi, soprattutto, con i fatti post Fiuggi, considerato anche il momento in cui quella parte politica, rappresentata in Italia dal punto di vista parlamentare dal MSI, era a un bivio: diventare istituzionale o rifugiarsi nel suo passato e spegnersi (politicamente) lentamente. E se dal congresso nella città laziale sono nate Alleanza nazionale ed il post fascismo, si sono anche formati gruppi parlamentari che non hanno mai rinnegato le loro idee fasciste (Movimento Sociale Fiamma tricolore, Forza Nuova, Veneto Fronte Skinhead, Movimento Fascismo e Libertà e altri molto più piccoli). Dei partiti neofascisti, solo il Movimento Sociale Fiamma tricolore, dal 1996 a oggi, ha portato in parlamento qualche esponente (due per la precisione ed entrambi nella XIII legislatura, dove solo uno è stato eletto e l'altro si è iscritto verso la fine del periodo legislativo), mentre gli altri sono rimasti sempre extraparlamentari, un po' per scelta ed un po' perché non hanno mai raggiunto percentuali elettorali da poter avere degli eletti.
Casapound all'inizio ha strizzato l'occhio alla Fiamma tricolore, per poi uscire dalla “coalizione” (nel 2006 Iannone è stato candidato alla Camera come indipendente del partito di Romagnoli), mentre ha sempre avuto rapporti tesi con Forza Nuova e oggi il partito di Iannone e di Stefano (rispettivamente deus ex machina e capo politico del partito) vive di luce propria senza doversi coalizzare con altri. Casapound è il lato nuovo di una parte politica che non ha mai colto nel segno, se non per le elezioni europee del 2004, dove la lista Alternativa sociale creata da Alessandra Mussolini con l'aiuto di Fiore, Tilgher e Romagnoli, ottenne l'1.2% mandando a Strasburgo prima la Mussolini stessa e poi il leader di Forza Nuova dopo che la Mussolini è stata eletta alla Camera dei deputati con le elezioni politiche del 2008. In quattro partiti, allora, la lista ottenne una manciata di voti in più rispetto a quanto CPI ha preso alle ultime legislative. E tanti si chiedono: perché in Europa i movimenti di destra radicale hanno ottimi risultati arrivando in alcuni casi alla doppia cifra mentre da noi a fatica si tocca l'1%?
CPI si pone come il lato “buono” di una parte politica caratterizzata da violenze di vario tipo con un retrogusto di omofobia, razzismo e xenofobia: gli italiani non vogliono essere rappresentati da forze troppo alternative in Parlamento, preferendo forze più istituzionali (ma altrettanto alternative) come la Lega Nord o il M5S.
L'unico partito con cui CasaPound Italia ha dialogato finora (e per più tempo) è stato proprio la Lega: in molto occasioni, negli ultimi quattro anni, si sono viste in piazza contemporaneamente bandiere con il sole delle Alpi (simbolo del Carroccio) e con la tartaruga dal carapace frecciato. Di primo acchito i due movimenti sarebbero lontani anni luce tra loro, ma per alcune tematiche (in particolare per quanto riguarda la politica sull'immigrazione) sono più vicini di quanto sembri. Ed un noto esponente leghista come Mario Borghezio, candidato nella circoscrizione elettorale “Centro” alle scorse elezioni europee, ha potuto godere di molti voti di esponenti di CasaPound. Dopo un iniziale avvicinamento durante la scorsa campagna elettorale, dove Simone di Stefano, capo politico del movimento, aveva parlato di “governo sovranista” con l'appoggio di CasaPound, i due partiti ora sono lontani
. Il programma elettorale presentato dal partito della “tartaruga frecciata” è stato chiamato “Una Nazione” e, in sintesi, si basa su questi capisaldi (e non solo):
- il diritto alla casa;
- Italia fuori dall'euro, dall'Unione europea e dalla Nato;
- no all'immigrazione clandestina, sì al rimpatrio per chi commette reati anche tra persone di seconda e terza generazione;
- no allo ius soli (cittadinanza italiana data a chiunque nasca in Italia anche se i genitori non sono italiani), si allo ius sanguinis (cittadinanza italiana data a chi nasce in Italia da genitori in possesso della cittadinanza italiana);
- si al Mutuo sociale (costruzione di edifici abitativi con fondi pubblici permettendo a chi volesse comprare casa di non accendere il mutuo presso alcuna banca, quindi senza pagare interessi);
- reddito nazionale di natalità (reddito di 500 euro per ogni persona dalla nascita al compimento del 16° anno di età);
- intervento statale a sostegno dell’economia con la nascita di aziende di Stato nell'ambito energetico, delle telecomunicazioni, dei trasporti, della gestione delle risorse naturali;
- no alle scuole private;
- abolizione delle leggi sul precariato;
Il punto di partenza della politica di CasaPound, ça va sans dire, è la casa: tutti devono avere una casa dove vivere, senza se e senza ma. Non a caso, il simbolo del partito è una tartaruga, animale che si sposta portandosi dietro la propria casa e nessuno gliela può togliere.
Quando si parla di CPI si pensa subito a quella strana frase: “fascisti del Terzo millennio”. Un'espressione che i militanti e i dirigenti del movimento non si sono scelti, ma che è stata data loro dalla stampa. E il membri del partito si ritrovano in piano. Non rinnegano quindi il periodo del fascismo (in particolare il primo fascismo, quello caratterizzato dal futurismo e dall'azionismo), sanno che è stato un regime che ha governato il Paese con autoritarismo, violenze e razzismo, ma CPI si pone come una nuova versione del movimento mussoliniano: sono nazionalisti fino al midollo, ma sono consci del fatto che un nuovo PNF o un nuovo PFR non sono più replicabili, anche per via del loro essere anacronistici oggi, ma non vogliono crearne uno simile. Il partito della “tartaruga frecciata” vuole andare oltre l'esperienza del Movimento Sociale Italiano, il partito che nella Prima repubblica era nato per volontà di molti reduci e simpatizzanti dell'allora RSI, ma che è sempre stato visto come un paria dagli altri partiti, se non per qualche “esigenza di voto” (governo Tambroni) o per una serie di incontri per formare un nuovo governo (gli incontri con Craxi nel 1983): non rinnegare, non restaurare ma aiutare gli italiani in difficoltà.
Per essere un partito di destra radicale, CasaPound Italia ha un approccio più friendly rispetto ai suoi “cugini” verso le unioni civili (anche se contrario all'adozione di figli alle coppie omosessuali e all'aborto), tanto da aver ospitato nella sua sede anche persone molto vicine alle tematiche LGBT come l'ex deputata Paola Concia, la quale si è presentata e ha dibattuto senza alcun problema. E molte persone distanti politicamente da loro sono andate nella sede di Casapound invitati dai vertici del partito per discutere e dialogare di politica.
Per quanto concerne l'immigrazione, tema molto sentito dai partiti di destra, il partito della “tartaruga frecciata” non è contro l'immigrazione, ma questa deve essere controllata e, nel caso, inviare dei militari in Libia, il Paese africano da dove partono le “carrette del mare”, impedendo loro di attraversare il Mediterraneo. E di Stefano su questa idea è stato molto contestato in campagna elettorale, in quanto le sue parole sono parse come una sorta di “nuovo colonialismo”.
Eppure, nonostante sia nell'agone politico da quasi dieci anni, abbia sedi in tutto il territorio, disponga di una fan page Facebook da 265mila contatti, promuova banchetti e sviluppi attività varie...alle elezioni politiche dello scorso 4 marzo il partito delle tartaruga frecciata ha ottenuto appena 310mila voti. Ergo, niente soglia del 3% superata e nessun seggio parlamentare. Un risultato molto negativo, inaspettato. Per carità, rispetto a cinque anni fa i voti sono aumentati di sette volte, ma per l'elezione di almeno un esponente ci sarà da aspettare un'altra elezione. E alle regionali di Lombardia e Lazio, dove il partito si è presentato con candidati propri alla poltrona di governatore, i risultati sono stati anche in quel caso scarni: 0.86 in Lombardia (0.89 alla candidata Angela de Rosa), 1,67 in Lazio (1,94 al candidato governatore Mauro Antonini). Anche in queste elezioni CasaPound non ha ottenuto eletti.
Perché un fallimento politico di questo tipo? Semplice e divisibile in due elementi: le ultime “politiche” sono state totalmente incentrate sul paradigma pro Movimento Cinque Stelle - anti Movimento Cinque Stelle e sull'antifascismo. Questo perché si ha avuto paura che il partito guidato da di Stefano potesse avere tanti voti nonostante sia considerato troppo violento e caratterizzato dalla spada di Damocle della “disposizione transitoria numero XII” della nostra Costituzione (“E' vietata la riorganizzazione, sotto qualsiasi forma, del disciolto partito fascista”). A oggi questa richiesta non è mai stata presa in esame dal Ministero degli Interni, a differenza di quanto fece negli anni passati nei confronti di molti movimenti borderline, spinto dai partiti di sinistra, dai sindacati e da molte associazioni che hanno fatto richiesta di sciogliere non solo il partito della tartaruga ma impedire anche che altri movimenti della destra radicale extraparlamentare possano continuare a “vivere”. Nessuno escluso. Nella storia della Repubblica, solo tre movimenti sono stati dichiarati incostituzionali e sciolti in base alla “legge Scelba” (legge 20 giugno 1952, n. 645, introduzione del reato di apologia del fascismo): Ordine Nuovo, Avanguardia nazionale e Fronte Nazionale nel 1973, nel 1976 e nel 2000.
Molti hanno temuto una “deriva nera”, ma Casapound, che molti accreditavano comunque fuori dal Parlamento ma con un buon risultato (rispetto alle precedenti elezioni), ha ottenuto solo 310mila voti alla Camera e meno di 260mila al Senato: il pericolo di vedere esponenti della “tartaruga frecciata” in Parlamento è tramontato, per la gioia di tanti. Soprattutto dopo i fatti di Macerata dello scorso 3 febbraio.
Eppure se a livello nazionale la compagine politica della coppia Iannone-di Stefano dovrà ripartire da zero, a livello locale il movimento ha oltre una decina di rappresentanti in alcuni consigli comunali, tanto che nel Bresciano un sindaco è passato a CasaPound dopo essere stato eletto in una lista civica. Per non parlare di Bolzano dove ci sono tre esponenti in consiglio comunale, Lucca dove il candidato sindaco è stato il terzo più votato su otto candidati e Ostia, dove CasaPound ha avuto il risultato migliore di tutti i precedenti, assestandosi oltre il 9%. Nel X Municipio di Roma Capitale, inoltre, Carlotta Chiaraluce è stata la donna che ha ottenuto più preferenze (1.788) anche se non è riuscita ad entrare nel consiglio.
Dove sta il merito di Casapound? Il partito trae voti dove c'è disagio, dove c'è malumore. E nel caso di Ostia, il movimento ha colto nel segno, aiutando da sempre gli ostiensi in difficoltà facendosi vedere sempre e non solo durante la campagna elettorale come facevano i partiti. Ovviamente essere all'opposizione non è come essere in maggioranza, ma nei prossimi cinque anni il partito della “tartaruga frecciata” ha a disposizione il tempo per farsi vedere come un forza sana e non un partito violento. Perché un conto è prendere tanti voti, un conto è confermarli di volta in volta.
E durante la scorsa campagna elettorale, i comizi e le manifestazioni (legittime) di CPI sono state caratterizzate da molte contestazioni (violente in molti casi) affinché i rappresentati del partito non potessero parlare. Le proteste si sono tramutate in attacchi fisici agli esponenti e alla sedi locali del partito. Va da sé che molti esponenti di CPI hanno avuto molti problemi con la legge per aggressioni a persone di movimenti di sinistra o comunque per gesti clamorosi: Simone di Stefano nel dicembre 2013 fu tratto in arresto per aver rubato una bandiera dell'Unione europea da un edificio istituzionale e per questo motivo è stato considerato un “impresentabile”. E la parola “impresentabile” nelle fasi di preparazione delle liste per le elezioni appare ogni volta per quanto riguarda (maggiormente) politici della destra neofascista: vedere il caso Fiore-Tilgher per le elezioni politiche del 2006. Ma l'impresentabilità è un concetto trasversale che riguarda molti altri partiti italiani.
Quanta influenza ha avuto il centrosinistra sulla crescita (seppur risibile) di CasaPound e di altri partiti alternativi (vedere Cinquestelle e Lega)? Tantissimo, visto che in quattro anni il Partito democratico ha perso oltre venti punti percentuali, pari a cinque milioni di voti. Il motivo? L'essere visto come un partito lontano dai lavoratori e dalle persone in difficoltà, pensando ad altre tematiche e non proteggendo le classi meno abbienti come dovrebbe fare un partito di sinistra. Perdendo il tatto con la realtà, gli elettori hanno deciso di premiare altri partiti. Di quei cinque milioni di voti persi, pochissimi sono andati a CPI, ma anche questo è un fatto su cui la classe dirigente dem dovrà confrontarsi in questa nuova legislatura e negli anni a venire. Perché gli elettori devono fare i conti con precariato, cinghie da stringere a fine mese, mutui da pagare, altre difficoltà mensili e a loro interessa fino a certo punto alcune scelte “civili” dei partiti tradizionali.
Motivo del successo o del fatto che si parli di un partito del genere come CasaPound? I social network, vera arma “2.0” dei movimenti politici di oggi. E visto che i movimenti di destra radicale fanno fatica ad imporsi o comunque sono molto ostacolati, il web è il binario preferenziale dove far vedere manifesti, video e attività, attraendo così molti like, post, share per arrivare al centro del bersaglio: fare breccia tra le persone.
Casapound ha colpito nel segno. Ma con lo 0,95% di preferenze a livello nazionale o si migliora o si rischia di sparire.


Bibliografia

Guido Caldiron, Estrema destra. Chi sono oggi i nuovi fascisti? Un'inchiesta esclusiva e scioccante sulle organizzazioni nere in Italia e nel mondo, Newton&Compton, Milano, 2013;
Nicola Rao, La fiamma e la celtica. Sessant’anni di neofascismo da Salò ai centri sociali destra, Sperling&Kupfer Editori, Milano, 2006;
AA.VV., Dizionario dei fascismi, a cura di P. Milza – S. Bernestein – N. Tranfaglia – B. Mantelli, Bompiani, Milano, 2002;


Sitografia

http://www.repubblica.it/speciali/politica/elezioni2018/2018/03/05/news/flop_neofascisti-190494095/;
http://www.ilprimatonazionale.it/cronaca/un-gruppo-di-violenti-i-numeri-dicono-altro-la-storia-giudiziaria-di-casapound-80637/;
http://espresso.repubblica.it/palazzo/2018/03/05/news/niente-marea-nera-alle-elezioni-i-fascisti-fanno-flop-casapound-polemica-colpa-della-tv-1.319136;
http://www.rivistastudio.com/standard/sciogliere-partiti-estrema-destra/;
https://www.articolo21.org/2018/02/litalia-torna-in-piazza-contro-il-fascismo/;
http://www.today.it/politica/elezioni/politiche-2018/salvini-casapound.html;
  • TAG: casapound, estrema destra, partito, neofascismo

Articoli pubblicati da Simone Balocco e Paola Maggiora


Note legali: il presente sito non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.
La responsabilità di quanto pubblicato è esclusivamente dei singoli Autori.

Sito curato e gestito da Paolo Gerolla
Progettazione piattaforma web: ik1yde

www.tuttostoria.net ( 2005 - 2023 )
privacy-policy