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Reparti volontari nella Grande Guerra 1915/18 [ di Maury Fert ]

Nei primi anni del '900 nacquero in Italia dei movimenti patriotici che tendevano a formare reparti di volontari addestrati privatamente nelle discipline militari. Il fine era quello di poter affiancare, in caso di conflitto, questi volontari ai reparti del Regio Esercito.
Nel 1908, con Regio Decreto, vennero costituiti il Corpo Volontari Ciclisti ed Automobilisti, cui seguirono il Corpo Guide a Cavallo, i Costieri, gli Esploratori, ed infine i Volontari Alpini.
Si trattava di giovani non ancora soggetti al servizio di leva o di uomini che avevano già terminato il proprio servizio militare e che volevano addestrarsi all'uso delle armi e tenersi allenati in caso di una eventuale mobilitazione.
Essi si ritrovavano la domenica per effettuare esercitazioni sportive e militari e per effettuare lezioni di tiro sotto il controllo e la guida di ufficiali dell'esercito attivo. Ai Volontari Ciclisti aderirono entusiasticamente fra i primi anche molti futuristi fra i quali Marinetti e Boccioni, mentre agli Automobilisti aderirono molti fra i pochi patentati allora esistenti, che talora si impegnarono a partecipare a manovre od esercitazioni con le proprie autovetture messe temporaneamente a disposizione dell'Esercito.
I Volontari erano equipaggiati sommariamente, aggiungendo al proprio vestito borghese borraccia e tascapane militare (gli Alpini ebbero il cappello con la penna con il fregio particolare riportante l'acronimo VA attestante la loro funzione di volontari). Ricevevano, al momento delle esercitazioni o dei tiri, il fucile mod.91, mentre l'uniforme, sulla quale caricare le stellette con l'acronimo specifico del corpo, sarebbe stata distribuita ed indossata solo in caso di mobilitazione. L'appartenenza a detti corpi volontari faceva sì che si potesse essere sempre chiamati in servizio per addestramento ed anche aggregati a reparti dell'Esercito di Compagnia.
Allo scoppio del conflitto, nell'agosto 1914, i Gruppi Volontari partirono per il fronte francese. Dopo l'entrata in guerra dell'Italia, il 24 maggio 1915, essi continuarono a presentarsi per un arruolamento anticipato rispetto alle chiamate delle liste di leva.
Documento inserito il: 06/03/2016

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