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La ritirata al Piave [ di Maury Fert ]

Le cifre della disfatta di Caporetto Ottobre-Novembre 1917.

A Caporetto l'attacco della XIVa Armata austro-tedesca interessò principalmente il settore dalla IIa Armata del Gen. Luigi Capello, che disponeva di circa metà dell'intero Esercito Italiano come si evince dalle statistiche allegate alla Relazione della Commissione d'Inchiesta che nei suoi incartamenti cita le seguenti cifre:

1a ARMATA
Forza in uomini pari a 122 Battaglioni, con 1.483 cannoni, 1.616 mitragliatrici, su di un fronte di 100 Km (Alpi/Adamello fino al Lago di Garda)

4a ARMATA
Forza in uomini pari a 96 Battaglioni, con 904 cannoni, 1.022 mitragliatrici, su di un fronte di 180 Km (Trentino e Altipiani)

ZONA CARNIA
Forza in uomini pari a 31 Battaglioni, con 511 cannoni, 348 mitragliatrici, su di un fronte di 120 Km (faceva da cuscinetto tra la 4a e la 2a Armata nel settore del confine carnico)

2a ARMATA
Forza in uomini pari a 353 Battaglioni, più 36 di Riserva, con 2.471 cannoni, 3438 mitragliatrici, su di un fronte di 90 Km (Alto e Medio Isonzo fino alla Conca di Gorizia)
3a ARMATA
Forza in uomini pari a 78 Battaglioni, con 1.217 cannoni, 1.025 mitragliatrici. su di un fronte di 25 Km (settore carsico sino al mare)

Durante la ritirata al Piave e la prima battaglia d'arresto, combattuta sino al 26 novembre 1917, la sola 2a Armata perse in prigionieri quasi 180.000 soldati. Complessivamente, considerando anche le forze speciali come Carabinieri, Finanzieri, Sezione Sanità, Centurie Territoriali, Sussistenza, furono catturati dal nemico 293.493 uomini e più di 3000 pezzi d'artiglieria.
Oltre 400.000 soldati si sbandarono, abbandonando il fronte spontaneamente, ed incamminandosi verso l'interno della Nazione assieme ad altrettanti civili profughi in fuga verso il Veneto ancora non invaso.
Andarono perduti tra l'altro 316.700 cappotti, 486.000 giubbe, 430.425 pantaloni di panno, 143.317 zaini, 320.500 paia di scarpe, 1.300.000 capi di biancheria varia, 185.000 coperte, 40.000 cucine da campo.
Impressionanti sono anche le cifre del vettovagliamento abbandonato nei magazzini: 5.370.000 scatole di carne, 700.000 razioni di salmone, 10.394.000 scatole di condimento, 13.090 quintali di pasta, 7.200 di riso, 1.200 di pepe, 2.530 di caffè, 4.750 di zucchero, 6.450 di formaggio, 26.600 di gallette, 350.000 quintali di avena biada e fieno, 5.000 ettolitri di vino.
In mano al nemico caddero anche 34 grandi ospedali, 54 ospedaletti da campo, 27 ospedali della Croce Rossa, 1 dell'Ordine di Malta, tutti completi di attrezzature e materiale medico-infermieristico.
Vennero abbandonati anche 73.000 cavalli, 1.600 autocarri, 840 carri, quasi 400 chilometri di ferrovie a scartamento ridotto con 32 locomotive e 370 vagoni. Un disastro enorme.
Nonostante tutto l'Italia non capitolò. Quando i tedeschi se ne tornarono sul fronte occidentale alla fine di dicembre, il Regio Esercito aveva ormai superato la crisi e la produzione industriale bellica stava rifornendo i soldati di nuovi fucili, cannoni e mitragliatrici, in vista delle grandi e decisive battaglie del 1918, mentre l'Impero Austro-Ungarico sprofondava sempre più in una crisi economica e morale senza ritorno.
L'8 novembre 1917, il Comandante in Capo dell'Esercito Italiano Luigi Cadorna, era stato allontanato dal suo posto con una promozione e venne inviato a rappresentare l'Italia alla Conferenza di Versailles.
Il 17 gennaio 1918 con un telegramma del Presidente del Consiglio Orlando egli veniva convocato a Roma davanti alla commissione per i fatti di Caporetto assieme ai Generali Capello e Porro, mentre a Versailles veniva inviato il Generale Giardino.
Fra il 15 febbraio 1918 ed il 25 giugno 1919, la commissione tenne 241 sedute consultando 2.310 documenti ed ascoltando 1.012 testimoni. Ultimati i lavori consegnava al Presidente del Consiglio Nitti due grossi volumi: il primo sugli avvenimenti accaduti, il secondo sulle responsabilità degli uomini. Nessun cenno veniva fatto sull'operato del Generale Badoglio le cui responsabilità sullo sfondamento della linea dell'Isonzo apparivano assai gravi. Pare certo quindi, anche se mai confermato, che dal documento fossero state stralciate 13 pagine che lo riguardavano.
Documento inserito il: 04/02/2015

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