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Itinera Progetti: 'Finanzieri di mare a Trieste' [ di ]

Federico Sancimino e Gerardo Severino, autori di Finanzieri di mare a Trieste, in uscita per Itinera Progetti, continuano a spiegare nella loro intervista le caratteristiche della Marineria di Finanza e l’importanza dell’anniversario che ricorre nel 2016.

Potete spiegare l’importanza del bicentenario della Marineria di Finanza?
L’importanza di celebrare una ricorrenza così longeva serve a sottolineare quanto impegno è stato profuso nel tempo in questo settore di servizio del Corpo e che tuttora lo contraddistingue.
Serve, altresì, a mantenere la memoria storica del Corpo oltre “stuzzicare” la curiosità che può portare a scrivere nuove storie grazie anche alla possibilità di nuove accessioni archivistiche nazionali e non solo, come nel nostro caso. Tutto ciò, poi, serve ad alimentare anche il nostro Museo Storico, che detiene un patrimonio di fotografie, di documenti e di cimeli, in parte fruibili come visitatori delle sale tematiche del Museo stesso a Roma e, molto di più, nell’archivio aperto ai ricercatori.
Sull’esperienza della Finanza di mare ricordiamo che nel 1926 fu istituita la prima Scuola Nautica del Corpo di stanza a Pola, della quale quest’anno è stato celebrato il 90° anniversario con l’inaugurazione a Gaeta (odierna sede della Scuola) della Sezione Scuola Nautica del Museo Storico del Corpo.

Qual è oggi la loro caratteristica?
I tradizionali compiti istituzionali affidati ai finanzieri di mare lungo le coste e i porti nazionali hanno avuto agli inizi degli anni 2000 un ampliamento rivolto agli interessi comunitari, tanto da assumere la competenza esclusiva quale operatore di polizia economico-finanziaria marittima e aerea, che hanno reso necessaria un’integrale riorganizzazione del comparto. A ciò, si è sommato il mutato scenario operativo del Mediterraneo e l’istituzione dell’Agenzia Europea per il controllo delle frontiere (FRONTEX).
Questi fattori hanno portato all’esigenza interna di migliorare l’efficienza gestionale dei mezzi navali in dotazione al Corpo, nonché di valorizzare la professionalità del personale impiegato nel settore che oggi, di fatto, rappresentano un settore di punta per la Guardia di Finanza, impegnata fortemente sia nel contrasto all’immigrazione clandestina via mare – con il contestuale salvataggio di migliaia di profughi alla deriva – che ad operazioni nelle acque internazionali per la repressione dei traffici di sostanze stupefacenti.

C’è un personaggio più di altri che vi ha affascinati nel fare questa ricerca?
Difficile fare un solo nome senza fare torto a molti altri richiamati nel libro e soprattutto per coloro per i quali non è stato possibile farlo o tracciare almeno una breve biografia. Ovviamente qualcuno – anche in relazione ad un preciso momento storico – ha inciso maggiormente sulle sorti della Finanza di mare sia austriaca che italiana. Comunque vogliamo citare il maresciallo Armando Postiglioni, ucciso il 1° marzo 1921 durante una sommossa nel cantiere S.Marco, al quale fu intitolata la caserma sul molo F.lli Bandiera che ancora oggi accoglie la Stazione Navale della Guardia di Finanza di Trieste, edificio entrato di diritto nella memoria dei finanzieri di mare. Tanto al militare che all’edificio che porta il suo nome abbiamo dedicato degli specifici paragrafi ricostruendo le relative storie.
Possiamo senz’altro considerare affascinanti le pioneristiche vicende dei primi padroni o capitani dell’I.R. Guardia di finanza austriaca poiché, prima con i pieleghi o i trabaccoli, poi con i piroscafi a elica, tra l’altro molti costruiti dall’ottima cantieristica triestina, furono i precursori della vigilanza anticontrabbando “in alto mare”.
Così come furono avventurose le prime navigazione nelle sconosciute acque istriane e del Quarnero per i finanzieri di mare italiani impegnati a conoscere quelle correnti, ma anche le coste e i porti delle nuove province annesse.

Da che cosa è partito il vostro interesse nello scrivere questo volume?
Come accennato, nel 2016 si celebra sia il Bicentenario del Servizio Navale che il 90° della Scuola Nautica del Corpo, pertanto, si voleva cogliere, o meglio far riemergere la storia di un altro momento fondativo del moderno sistema Aeronavale del Corpo: la Flottiglia Costiera di Trieste, la quale rappresentò l’evoluzione sul mare delle prime Stazioni Battelli Incrociatori sorte soprattutto sui laghi del nord Italia, mancando del tutto un’analoga struttura sulle principali città rivierasche della Penisola. Da subito, però, ci pareva riduttivo raccontare la storia della Flottiglia triestina solo dal 1918, senza considerare quali furono i fattori che determinarono la costituzione della stessa. In pratica, abbiamo intrapreso un percorso a ritroso – per come abbiamo potuto – andando a cercare la nascita della marineria di finanza austriaca. Quindi - e ciò avviene per la prima volta - abbiamo operato un collegamento tra due epoche per raccontare le vicende dei “finanzieri marinai” austriaci e italiani accumunati dalle stesse virtù.

Documento inserito il: 19/01/2017
  • TAG: guardia finanza, reparti navali, bicentenario fondazione, scuola nautica guardia finanza, federico sancimino, gerardo severino, itinera progetti

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