Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, approfondimenti: A Barcola (TS), riportata alla luce una banchina ottocentesca
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A Barcola (TS), riportata alla luce una banchina ottocentesca

Ancora una volta i lavori di adeguamento dell’impianto di pre-trattamento di Barcola, ad opera di Acegas-ApsAmga S.p.A., svolti in stretta collaborazione con la Soprintendenza per i beni archeologici del FVG, hanno consentito di produrre importanti risultati storici.
Gli interventi di scavo, infatti, effettuati con il controllo archeologico della ditta ArcheoTest Srl e sotto la direzione scientifica della Soprintendenza, hanno riportato alla luce, all’altezza dei primi “Topolini”, una struttura scientificamente rilevante. Si tratta di una porzione, in ottimo stato di conservazione, della strada e della linea di riva precedente all’attuale, ovverossia del percorso litoraneo di età imperiale asburgica che fu inaugurato nel 1859 e che collegava Barcola al castello di Miramare, quest'ultimo terminato un anno dopo, nel 1860.
La sponda, a profilo obliquo, è realizzata in blocchi squadrati d'arenaria e ad essa ancora si appoggiano livelli di spiaggia in ciottoli. Alla sommità conserva una spalla in grosse lastre orizzontali, poste a delimitare il primo selciato in pietrisco. Rispetto all'attuale la riva è arretrata di parecchi metri e si trova a circa 1 metro al di sotto del moderno selciato d'asfalto.
La riva e la strada di età asburgica sono riprodotte in numerose fotografie d'epoca, variamente popolate da triestini a passeggio, carrozze, spettatori di regate di canottaggio, soldati austriaci schierati in attesa di un attacco dal mare.
Nel 1879, però, come scriveva l'erudito Antonio Tribel, una poderosa mareggiata che fece affondare numerosi navigli e distrusse il mandracchio di Barcola, lasciò “la strada di Miramare rabbiosamente azzannata, demolita per intero, e resa impraticabile; enormi massi della scogliera gettati verso monte... Insomma un furiar di vento e di mare che i nostri più vecchi non rammentano un eguale”. La riva era, dunque, inadeguata a reggere l'impeto delle mareggiate da Sud e la strada era troppo bassa sul livello del mare.
La soluzione, però, alle vicissitudini del percorso costiero verso Miramare avvenne solo nel 1928 quando la realizzazione della spettacolare strada costiera per Sistiana comportò il suo adeguamento: nel 1932 la vecchia riva tra Barcola e Miramare venne interrata per consentire l'impianto della nuova strada allargata e rialzata, dei marciapiedi e della nuova linea di riva destinata a divenire lo spensierato luogo balneare preferito dai Triestini.
Documento inserito il: 13/02/2015
  • TAG: barcola, trieste, soprintendenza beni archeologici fvg, castello miramare

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