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Mostra in ricordo di Santa Francesca Cabrini al Museo Diocesano di Genova [ di ]

La Patrona degli Emigranti Santa Francesca Cabrini (1850 – 1917)
A cento anni dalla morte di Santa Francesca Saverio Cabrini, il CISEI e il Museo Diocesano, con la collaborazione della Fondazione Migrantes e della Fondazione “The Dream .. per non dimenticare”, dedicano questa Mostra di opere dell’artista Meo Carbone alla religiosa conosciuta come la Patrona universale degli emigranti.
Francesca Cabrini, originaria di Sant’Angelo Lodigiano, prende i voti a ventisette anni il 14 settembre 1877 e fonda l’Istituto delle Missionarie del Sacro Cuore di Gesù nel 1880. Il vescovo di Piacenza Mons. G.B. Scalabrini, profondo conoscitore del fenomeno migratorio italiano, e il Papa Leone XIII, che le disse “ad Occidente, no ad Oriente”, furono coloro che la inviarono verso le Americhe per dedicarsi agli “immigrati italiani”. Quindi nel 1889 parte con un gruppo di sorelle verso New York.
In America Madre Cabrini si dedica a tempo pieno all’attività missionaria e all’assistenza degli immigrati italiani, contribuendo ad aprire scuole, orfanotrofi e ospedali, non solo negli Stati Uniti ma anche in Nicaragua, Brasile e Argentina. Muore a Chicago il 22 dicembre 1917 con un attivo di 67 case del suo ordine e un migliaio di suore. Il 13 novembre 1938 viene beatificata da Pio XI e canonizzata il 7 luglio 1946 da Pio XII che nel 1950 la proclama Patrona Universale degli emigranti.

Francesca Cabrini fra gli italiani d’America
Suor Francesca Cabrini arriva per la prima volta negli Stati Uniti nel 1889. In quello stesso anno più di 25.000 italiani hanno scelto di raggiungere il porto di New York a bordo di piroscafi salpati dall’Europa. Un numero molto alto destinato a raddoppiare l’anno successivo e ad alimentare una fra le più grandi comunità straniere in America che alla fine dell’Ottocento supera le 800.000 persone, presenti nelle principali città e nei maggiori centri industriali del Paese. Nel periodo di permanenza negli Stati Uniti della fondatrice delle missionarie del Sacro Cuore di Gesù sono addirittura 3 milioni gli italiani sbarcati ad Ellis Island, l’isolotto davanti a Manhattan trasformato dalle autorità federali in centro di accoglienza e respingimento per gli immigrati, dopo aver affollato i ponti delle navi e i locali di terza classe delle navi.
Oggi, a distanza di un secolo, più di 16 milioni di Americani dichiarano di avere antenati italiani, ovvero di discendere a vario titolo dai circa 6 milioni di italiani giunti negli USA dall’Unità d’Italia ad oggi.

CISEI e l’archivio degli emigranti italiani
CISEI - Centro Internazionale Studi Emigrazione Italiana di Genova:
• raccoglie il patrimonio di esperienze del porto storico di partenza dell’emigrazione italiana e promuove studi, organizza conferenze ed eventi;
• in sede internazionale collabora con i principali centri studi e musei dell’America Latina, degli Stati Uniti e dell’Australia, ed è membro di AEMI - Association of European Migration Istitutions;
• in sede nazionale ha avviato progetti di collaborazione con centri e musei regionali, con il MEI di Roma e con il MEM - Memoria E Migrazioni, presso il Mu.Ma di Genova;
• ha realizzato il più grande archivio on-line dell’emigrazione italiana che ad oggi possiede informazioni su circa cinque milioni di emigranti.
CISEI ha sede a Genova nella medioevale Commenda di Prè e sul web all’indirizzo.

LA FONDAZIONE THE DREAM PER NON DIMENTICARE
presenta la mostra itinerante (Genova – Milano – Chicago) dell’artista Meo Carbone.
Meo Carbone, che non è nuovo a rappresentazioni artistiche del mondo dei migranti – ricordiamo la Mostra a Genova presso CISEI e MuMA nel 2010 - con questa mostra ci aiuta a leggere le migrazioni attraverso le storie e i volti di personaggi come Madre Francesca Saverio Cabrini che ha saputo raccontare il mondo delle migrazioni “ con gli occhi della fede”.
Le opere di Carbone partono dalla realtà del passato, ri-leggono e ri-costruiscono, mediante le foto di operai, contadini, ragazzini, donne, un’infinita ed unitaria massa dolente di volti che invadono lo spazio delle sue tele e dei suoi oggetti artistici - come nel caso delle Valigie che, da oggetti di uso comune, attraverso la rielaborazione artistica diventano metafora e simbolo delle migrazioni stesse.
In questo modo l’”Arte” riscrive la “Storia”, conferendo alle immagini di cronaca una prospettiva storica e oggi, tramite Meo Carbone, artistica. Un’arte che tende al sociale per divenire denuncia di fatti storici da non dimenticare. Con questa mostra Meo Carbone vuole ricordare il centenario della morte di Santa Francesca Saverio Cabrini 1917 – 2017 attraverso l’arte, come omaggio alla fede di questa figura straordinaria, che ha dedicato interamente la vita al sostegno e all’ascolto di chi inseguiva un sogno.
Documento inserito il: 22/02/2017
  • TAG: santa francesca cabrini, meo carbone, emigranti, cisei, museo diocesano genova, mostre genova
  • http://www.ciseionline.it

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