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Operazione Rheinubung (parte 1)

di Tullio Marcon

Nel corso di alcune fortunate crociere negli oceani Atlantico e Indiano, durate dal novembre 1940 all'aprile 1941, la corazzata tascabile ADMIRAL SCHEER e gli incrociatori SCHARNHORST, GNEISENAU ed ADMIRAL HIPPER, erano riusciti ad affondare o catturare 56 navi mercantili alleate.
A parte la perdita viva del naviglio, che poteva essere accettabile nell'economia generale dei trasporti marittimi, la guerra di corsa condotta con la consueta determinazione dalla Kriegsmarine, poneva gli Alleati nella necessità di destinare una forte aliquota delle proprie forze navali, al contrasto dell'imprevista azione nemica.
Fidando sulla positiva esperienza fino allora acquisita, l'Ammiraglio Reader progetto la dislocazione in Atlantico di un forte nucleo autosufficiente, costituito dalla corazzata BISMARCK, dagli incrociatori SCHARNHORST, GNEISENAU e PRINZ EUGEN, da cinque navi cisterna, due navi appoggio per rifornimenti e due unità esploranti.
L'operazione, denominata RHEINUBUNG, doveva aver luogo nell'ultima decade del maggio 1941, ma per motivi di carattere tecnico vi avrebbero preso parte solo la BISMARCK ed il PRINZ EUGE, oltre a 6 navi ausiliarie.
Le navi germaniche diedero fondo nel Dobric Fjord, vicino a Bergen, in Norvegia, nella mattina del 21 maggio, senza che le ricognizioni predisposte dagli Inglesi avessero avuto esito. Tuttavia, nel pomeriggio, un aereo del Coastal Command riuscì a fotografarle; per fugare ogni dubbio, lo stesso aereo ebbe il compito di recare le fotografie al Comando del Coastal Command, ma giunto di sera su Nottingham, a corto di carburante, fu costretto ad atterrare. Il pilota, nativo del luogo, svegliò un amico proprietario di una moto e si fece accompagnare nella stessa notte al comando, nel sud dell'Inghilterra. Le foto, esaminate all'alba del 22 maggio, confermarono la presenza della BISMARCK nel fiordo norvegese.
Frattanto, la Home Fleet si apprestava all'azione: gli incrociatori SUFFOLK e NORFOLK in pattuglia nello stretto di Danimarca, e gli incrociatori MANCHESTER e BIRMINGHAM, dislocati tra l'Islanda e le isole Far Oer, ebbero l'ordine di intensificare la vigilanza; a Scapa Flow si trovavano le corazzate KING GEORGE V e PRINCE OF WALES, l'incrociatore da battaglia HOOD, la portaerei VICTORIUS, oltre a 4 incrociatori leggeri della 2a Divisione e 9 cacciatorpediniere. Alle 12.52 del pomeriggio del 22 maggio, PRINCE OF WALES e HOOD salparono verso lo stretto di Danimarca.
Nella prima mattinata di quel giorno, una formazione di 6 HUDSON e 6 WHITLEY del Coastal Command tentò di bombardare il Dobric Fjord, ma a causa delle proibitive condizioni atmosferiche, solo due aerei raggiunsero l'obbiettivo, senza ottenere risultati. Numerose ricognizioni durante il giorno furono parimenti sventate dal maltempo.
Finalmente, un MARYLAND, volando sul fiordo a pelo d'acqua, accertò alle 18,30 che le navi erano partite. Poco prima, infatti, BISMARCK e PRINZ EUGEN erano salpate senza scorta, dirette verso lo stretto di Danimarca, approfittando del cattivo tempo che limitava la visibilità.
Una ricognizione a vista eseguita da un aereo tedesco su Scapa Flow, nella mattinata, non aveva accertata la partenza dello HOOD e della PRINCE OF WALES, per cui l'Amm. Lütjens riteneva di cogliere il nemico di sorpresa, penetrando in Atlantico dall'estremo nord.
Alle 22,45 del 22 maggio, salparono da Scapa Flow anche la KING GEORGE V e la VICTORIUS,, al comando dell'amm. Tovey; la portaerei aveva a bordo 48 caccia smontati e destinati all'Egitto, per cui disponeva al momento per l'azione di 9 SWORDFISH dell'825th Squadron e 6 FULMAR dell'800th Squadron.
All'incrociatore da battaglia REPULSE, dislocato a sud, venne ordinato di raggiungere la Home Fleet subito dopo aver scortato fuori dalla Clyde un convoglio carico di truppe.
Malgrado la ricognizione aerea spinta fino al circolo Artico con i SUNDERLAND, gli HUDSON ed i CATALINA del Coastal Command, dalle prime luci dell'alba all'imbrunire, BISMARCK e PRINZ EUGEN raggiunsero indisturbati alle 13,00 del 23 maggio lo stretto di Danimarca, accostando verso sud, al limite della banchisa.
Finalmente, alle 19,22, l'incrociatore SUFFOLK, che pattugliava lo stretto a 18 nodi, avvistò con il radar le navi nemiche, chiamando a raccolta il NORFOLK, che le avvistò alle 20.32.
Al segnale di scoperta, la Home Fleet accelerò l'andatura, predisponendosi a ingaggiare il nemico all'alba del giorno successivo. Il NORFOLK fu scorto dalla BISMARCK, che gli sparò contro cinque salve senza colpirlo, ma obbligandolo a ripiegare rapidamente. Tuttavia le segnalazioni radio del SUFFOLK convinsero Lütjens che gli Inglesi lo stavano seguendo al di là della portata ottica e gli diedero certezza che il nemico disponeva del radar. Malgrado inattesa, tale notizia non comportò alcun mutamento di rotta.
A mezzanotte del 23, il SUFFOLK perse il contatto radar e lo riprese e lo riprese alle 02.47 del 24 maggio. Frattanto, l'Ammiragliato aveva ordinato alla Forza H, dislocata a Gibilterra, di dirigere verso l'Atlantico con la portaerei ARK ROYAL e gli incrociatori RENOWN e SHEFFIELD. Anche le corazzate RODNEY e RAMILLIES, che stavano scortando un convoglio in Atlantico, vennero richiamate verso la prevista zona d'incontro con la BISMARCK.
In complesso, e trascurando il naviglio sottile, le navi impegnate nell'azione dagli Inglesi erano 6 corazzate, 2 portaerei e 6 incrociatori.
All'alba del 24 maggio, circa 200 miglia a levante dell'Islanda, la formazione comandata dall'Amm. Holland e composta dallo HOOD, dalla PRINCE OF WALES e da 6 cacciatorpediniere, avvistò il nemico che procedeva in linea di fila, con il PRINZ EUGEN in testa. Alle 06.32 fu aperto il fuoco da ambo le parti, alla distanza di 22.500 metri. Un colpo dello HOOD sfondò un serbatoio di nafta a prora della BISMARCK, ma il tiro della corazzata germanica risultava ben più micidiale: la seconda salva incendiava un deposito di munizioni antiaeree situato sul ponte di coperta dello HOOD, la quinta, sparata da una distanza di 17.500 metri, penetrava in una santabarbara alle 06.37, determinando l'immediata esplosione della nave ed il subitaneo affondamento. Poi il fuoco venne diretto sulla PRINCE OF WALES, ma il contatto si perse per la nebbia, alle 06.40.
In un'azione fulminea, durata pochi minuti, gli Inglesi avevano perso lo HOOD, pilastro della flotta con le sue 42.100 t., armato con 8 pezzi da 381 mm e capace di 31 nodi, dopo il rimodernamento cui era stato sottoposto nel 1930
. Su un equipaggio di 95 ufficiali e 1.324 marinai, si salvarono solo un guardiamarina e due marinai.
A questo punto, i Tedeschi avrebbero avuto tanta convenienza a sospendere l'azione, quanto gli Inglesi a continuarla: infatti, venuta a mancare la possibilità di attuare la guerra al traffico, alla BISMARCK non rimaneva altra scelta se non rifugiarsi in un porto. Raggiungere Bergen sembrava più agevole che toccare Brest e sembra accertato che il C.V. Lindemann avanzasse tale soluzione a Lütjens, il quale, tuttavia, la respinse.
Dopo l'affondamento dello HOOD, gli Inglesi avevano perso il contatto, ma alle 12.32 del 24 maggio, un CATALINA riavvistò le due navi nemiche. Alle 18.40 la PRINCE OF WALES giunse a distanza balistica, ma il contatto cessò nuovamente poco dopo. La BISMARCK procedeva a 20 nodi, a causa del colpo ricevuto in mattinata; a tarda sera, quindi, Lütjens lasciò libero il PRINZ EUGEN di dirigere per Brest ad alta velocità, il che avvenne con il favore del piovasco.
Frattanto, la portaerei VICTORIUS, distaccata dalla forza principale e scortata da 4 incrociatori, si avvicinava alla rotta della BISMARCK con l'intento di ridurne la velocità tramite gli aerosiluranti. Alle 23.30 i FULMAR avvistarono il nemico e poco dopo decollarono dalla VICTORIUS i 9 SWORDFISH dell'825th Squadron, al comando del Lt. Cdr. Esmonde. Data la latitudine, il sole tramontava alle 01.00 e, quindi, l'azione poteva aver luogo senza l'uso dei bengala.
Alle 00.30, accolti da un intenso fuoco contraereo, i velivoli sganciarono i siluri, uno dei quali colpì la nave in punti non vitali. Si perdettero due SWORDFISH e due FULMAR di scorta.
Alle 03.25 del 25 maggio, tanto gli aerei quanto il SUFFOLK perdettero definitivamente il contatto con il nemico, per le avverse condizioni atmosferiche.

Nell'immagine l'incrociatore da battaglia HMS HOOD, orgoglio della Royal Navy, affondato da una bordata della Bismarck. (immagine di Murray Sanders - Daily Mail)


Articolo tratto dal n° 76 del Marzo 1971 della rivista Interconair Aviazione e Marina. Documento inserito il: 06/02/2017
  • TAG: seconda guerra mondiale, corazzata bismarck, operazione rheinubung, home fleet, kriegsmarine, royal navy

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