Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, medio evo: Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Dodicesima puntata
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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Dodicesima puntata

di Alberto Sigona


Un continente preda dei barbari. Ecco cosa accadde in Italia


Dopo il crollo dell'Impero Romano saliranno alla ribalta diversi regni barbarici, che si spartiranno per molti decenni il dominio dell'Europa. L'Italia subì le conquiste di varie popolazioni, dagli Ostrogoti (che rimarranno nello Stivale dal 493 – anno in cui Teodorico sconfisse Odoacre - sino al 553) ai Bizantini (si ricorda in primis Giustiniano I(1); l'ultimo avamposto bizantino in Italia fu la città di Bari, perduta nel 1071), sino a giungere ai Longobardi (che si installarono nel 568 con Alboino, occupando parte della Penisola, che per moltissimi anni rimarrà divisa coi Bizantini)... Superata una fase in cui i barbari saccheggiano e distruggono le zone occupate, ci si avvierà lentamente ad una semi pacifica convivenza ed integrazione con le popolazioni dominatrici, anche se non mancheranno periodi di terrore ad inframmezzare i periodi di relativa pace, per una perdita di sicurezza fra la popolazione che contraddistinguerà l’intero Alto Medioevo.

Nel 774 salirà in cattedra il Re dei Franchi Carlo Magno, divenendo Re dei Longobardi (scacciati dalla Penisola dopo aver sconfitto il loro sovrano Desiderio; solo il Ducato di Benevento conservò la propria autonomia fino alla conquista normanna del 1076) e d’Italia, entrando nella leggenda grazie a tante campagne militari vittoriose (si ricordano in primis quelle condotte contro i Sassoni e gli Avari). Egli, presentandosi come difensore della Chiesa cristiana (si preoccupò sempre di sottolineare la motivazione religiosa delle sue spedizioni militari, che dovevano servire a diffondere il credo cristiano tra i popoli pagani, come una sorta di missione divina), nella notte di Natale dell’800 si fece incoronare da Papa Leone III Imperatore del Sacro Romano Impero (che alcuni storici chiamano Impero carolingio, comprendente buona parte dell'Europa centrale). Così facendo Carlo conferiva sacralità alla sua carica (per una pratica che sarà seguita dai futuri Imperatori del Sacro Romano Impero) e nel contempo aumentava a dismisura il potere del Pontefice(2) ed il prestigio della Chiesa: ciò, come vedremo, in futuro si rivelerà un arma a doppio taglio per molti Imperatori… Quello di Carlo fu un Impero solido ed efficiente sotto ogni aspetto che garantì alla popolazione un periodo di ordine politico e prosperità economica mai visto dai tempi della caduta dell’Impero Romano. Sovrano saggio e scaltro come pochi altri della sua epoca, con lui nacque il “Feudalesimo”, ovvero il re concedeva ad un Signore dei territori in cambio di servizi amministrativi, politici e militari, il tutto regolato da un regolare contratto che li trasformava in “nobili feudali” gestori del regno(3). Egli inoltre fu un grande promotore della cultura, favorendo la conservazione del sapere classico (fondando scuole nelle cattedrali e nei monasteri), dando impulso fra l’altro all’arte ed all’architettura. Non a caso riferendosi alla sua era si parla di “rinascita carolingia”.

Dopo la scomparsa di Carlo (avvenuta nell'814) salì sul trono il figlio Ludovico il Pio. Pochi anni dopo la sua morte, nell'843 il Regno si frantumò in più parti(4) (divisione sancita dal Trattato di Verdun), portando alla nascita del Regno di Francia(5), del Regno di Germania (comprendente Sassonia, Franconia, Svevia e Baviera) – antesignano del Sacro Romano Impero Germanico che sarebbe nato nel 962(6) - e del Regno d'Italia (comprendente sostanzialmente soltanto il Nord, che dal 962 sarebbe stato inglobato dal Sacro Romano Impero Germanico), con la nostra Penisola, specie dal centro in giù, che sarebbe presto finita in preda all'anarchia, in balìa dei vari Signori feudali locali(7) (quelli legittimati dall'imperatore e quelli... abusivi) e delle varie Contee, Marchesati e Ducati (una divisione iniziata ai tempi dei longobardi e dei i franchi). La spartizione della Penisola in micro-regni sarebbe diventata endemica (l'Italia sarebbe tornata ad essere un vero Regno molti secoli dopo, nella seconda metà dell'Ottocento), per una peculiarità che offrirà il fianco a varie incursioni e dominazioni straniere, destinate a divenire una caratteristica dei secoli a venire.


Nell'immagine, Carlo Magno, re dei Franchi.


Note:

(1) Giustiniano (482-565) nel 553 riconquistò l'Italia al termine della cosiddetta guerra greco-gotica. La lunga guerra provocò vaste distruzioni alla penisola, spopolando le città ed impoverendo le popolazioni, ulteriormente flagellate da un'epidemia di peste e da una gravissima carestia; l'occupazione dell'Italia da parte dei bizantini però si rivelò effimera visto che già dal 568 le forze dei Longobardi iniziarono a calare nella penisola, occupandone vasti tratti anche grazie alla debolezza dei difensori. La maggiore eredità lasciata da Giustiniano è la raccolta normativa del 535, poi conosciuta come Corpus iuris civilis, una compilazione omogenea della legge romana che è tutt'oggi alla base del diritto civile. Considerato uno dei più grandi sovrani di età tardo-antica e altomedievale, il governo di Giustiniano coincise con un periodo d'oro per l'Impero romano d'Oriente, dal punto di vista civile, economico e militare.

(2) Carlo Magno integrò i territori donati da Pipino il Breve, donando al pontefice ad esempio il Ducato di Spoleto e il Ducato di Benevento, Venezia. Ma non tutti gli storici concordano su queste donazioni...

(3) Ma spesso molti Signori si arrogavano abusivamente simili diritti, approfittando magari di certe “zone d'ombra” estranee al raggio d'azione del Sovrano. Quella, infatti, era un'epoca in cui il limite tra legalità ed illegalità, legittimità ed illegittimità era spesso impercettibile, e la confusione e l'anarchia la facevano sovente da padrone, per una complessità di poteri, diritti e doveri sinora mai del tutto chiarita.

(4)Carlo il Grosso per circa 4 anni (sino all'887, quando fu deposto dal nipote Arnolfo), in virtù della morte dei suoi fratelli che avevano regnavano nelle altre parti dell'ex Impero carolingio, avrebbe provvisoriamente ristabilito l'unità presente ai tempi di Carlo Magno.

(5) Corrispondente più o meno all'odierna Francia: non includeva ancora la Lorena, la Borgogna, l'Alsazia, la Provenza e la Normandia.

(6) Per convenzione, la nascita del S. R. I. G. si fissa al 962, quando Ottone I di Sassonia, re dei Franchi orientali, d'Italia e Lotaringia, si fece incoronare da papa Giovanni XII Imperatore di un'entità che comprendeva Germania e Italia (e poi Borgogna). Per gran parte della sua esistenza l'Impero avrebbe compreso nei suoi confini più che altro l'attuale Germania e zone limitrofe, con un potere formale, tutt'altro che effettivo (con la corona Imperiale ridotta a poco più che un semplice titolo onorifico). Gli Imperatori appartennero a poche dinastìe, ovviamente sempre tedesche: Sassonia (Sachsen), Franconia (Franken), Svevia (Hohenstaufen o Staufer), Asburgo (Habsburg), Lorenese (Lothringen). L'Impero si sarebbe estinto con l'avvento di Napoleone.

(7) Con la dissoluzione dell'Impero carolingio i territori del Regno d'Italia (corrispondente più o meno all'attuale Nord Italia: pressappoco comprendeva la Lombardia, la Liguria, l’Emilia, parte del Veneto e della Toscana) finirono in una sorta di anarchia feudale e nel corso dei decenni il Titolo di re, al quale tuttavia non corrispondevano reali poteri, sarà conteso fra numerosi feudatari locali (sia di origine italiana sia provenienti da regioni limitrofe), come Berengario del Friuli, Guido II di Spoleto, Lamberto II di Spoleto, Arnolfo di Carinzia, Ludovico il Cieco e Rodolfo II di Borgogna. Il resto della Penisola per moltissimi decenni rimarrà diviso in staterelli, alcuni dei quali appartenenti ai bizantini, ai longobardi (Ducato di Benevento) ed ai saraceni (soprattutto la Sicilia). A partire dal 962 il Regno d'Italia legò le sue sorti al Sacro Romano Impero di Ottone I e dei suoi successori. In sostanza l'Imperatore del Sacro Impero Germanico diveniva più o meno automaticamente Re d'Italia (un Titolo per lo più platonico, privo di poteri effettivi). Nel corso dei secoli quello di re d'Italia divenne sempre più un mero titolo, al punto che dopo Carlo V d'Asburgo, (incoronato nel 1530 a Bologna) venne abbandonato anche nella titolatura ufficiale. Nel corso dei secoli, si formarono veri e propri Stati indipendenti e il Regno imperiale d'Italia sopravvisse più come concetto giuridico che come dominio effettivo, scomparendo definitivamente dopo la Pace di Westfalia (che pose fine alla Guerra dei 30 anni) del 1648. Nonostante ciò, sino allo scioglimento del Sacro Romano Impero nel 1806, l'Imperatore mantenne l'autorità di signore feudale rispetto agli stati dell'Italia settentrionale e centrale.


Documento inserito il: 24/07/2024
  • TAG: Caduta Impero Romano, Carlo Magno, Alboino, Franchi, Longobardi, Bizantini, Sacro Romano Impero

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