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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Quarta puntata

L'etnogenesi dell'Europa
a cura di Alberto Sigona


Nello stesso periodo in cui in Egitto e in Mesopotamia si sviluppavano le civiltà “fluviali”, nel periodo compreso tra il 3200 a.C. e il 2000 a.C., nelle isole Cicladi (un arcipelago di oltre 200 isolette situate nel Mare Egeo tra la Grecia continentale, Creta e l’odierna Turchia) fiorì una civiltà molto avanzata per i tempi, che gli storici chiameranno Civiltà Cicladica. Più tardi, nella vicina isola di Creta(1) (attorno al 2800 a.C.?) si affermò un'altra civiltà molto progredita - poi soprannominata “Minoica” - legata al Mare. Il clima mite e la fertilità del suolo favorirono enormemente l'agricoltura mentre la posizione strategica risultò particolarmente congeniale agli scambi commerciali: di conseguenza la popolazione crebbe rapidamente, e fu così che nel giro di alcuni secoli iniziarono a sorgere le prime città.

Tempo dopo, in un arco temporale compreso tra il 2400 ed il 1000 a.C., raggiunsero un significativo grado di evoluzione numerose civiltà destinate a lasciare un segno indelebile nell'evoluzione dei gruppi etnici europei, fra cui ricordiamo i Germani (di probabile origine scandinava, che, fondendosi con altre etnie, contribuiranno fortemente a forgiare in primis le attuali popolazioni della Germania e dell'Olanda...; tra i vari gruppi germanici si distinsero Goti, Franchi, Angli, Sassoni, Catti, Alemanni, Vandali, Bastarni...); i Celti (la cui presenza fu più marcata nelle attuali Gran Bretagna, Francia, Spagna, Rep. Ceca, Svizzera e Ungheria; tra i vari gruppi di popolazioni celtiche si distinsero i Britanni, i Galli - che in epoca romana, sino al primo secolo a.C., si trovavano ancora acquartierati nel Nord Italia - , i Pannoni, i Celtiberi e i Galati); gli Elleni (ossia Micenei, Eoli, Ioni, Dori), da cui sarebbe sorta la civiltà dei greci, ed infine i Latini, che si stanzieranno soprattutto in Italia, dando un contributo fondamentale alla nascita del primo nucleo romano (per tale ragione il termine "latino" è spesso impiegato anche come sinonimo di "romano" o di “occidentale”).

Fra i popoli che all'epoca iniziarono ad emergere prepotentemente vi furono senz'altro i Fenici, che dal 700 a.C. avremmo trovato persino in Italia (in cui “edificarono” diverse colonie, specie in Sardegna e Sicilia, fondando città come Palermo, Cagliari e Nora). Originari probabilmente del Libano, dalla civiltà molto sviluppata (sono tuttora considerati gli inventori dell’alfabeto), essi probabilmente furono i primi grandi navigatori della storia, abilità marittime che adoperarono per fondare numerose colonie sulle coste mediterranee, per commerciare coi paesi limitrofi ed ovviamente per guerreggiare con chi osava opporre resistenza alle loro conquiste (fondarono fra l’altro la famosa città Cartagine, nel Nord Africa, una delle grandi potenze della storia antica). Come gran parte dei popoli della loro epoca anche i fenici quasi sicuramente non arrivarono mai a formare un'unità politica organizzata, vale a dire non ci furono mai dei regni ma soltanto città-stato. Col tempo i Fenici iniziarono un lento declino, e saranno via via assoggettati ai grandi imperi dell'epoca. La fine della civiltà fenicia può essere collocata nel 332 a.C., anno in cui la città di Tiro (in Libano) fu assediata e vinta dai macedoni di Alessandro Magno (l'assenza di un potere centrale fu uno dei principali fattori che fecero tramontare la civiltà fenicia).

Tutti questi popoli appena citati, nonostante si siano sparsi più o meno nell'intero continente europeo, ci hanno lasciato pochissime testimonianze della loro esistenza (anche perché spesso si “fondevano” con altre civiltà più “poderose”, da cui venivano assimilati, come accadde in Italia con gli Etruschi che verranno “inglobati” dai Romani), ed è quasi impossibile ricostruirne la loro epopea se non a partire dai loro successivi “incontri” con civiltà più recenti (nel caso dei germani e dei galli siamo riusciti a conoscerli meglio quando “incontrarono” i romani: basti pensare alle invasioni barbariche...), ramificandosi magari in gruppi più o meno coesi ed omogenei (ad esempio dal “grande gruppo” dei Goti sarebbero “nati” in primis i Visigoti e gli Ostrogoti), con elementi identitari ben distinti (quali la lingua, la religione, le tradizioni...), raggiungendo in molti casi delle grezze organizzazioni politiche unitarie (inizialmente, infatti, molte di queste civiltà appena citate erano dedite all’agricoltura itinerante e legate alla dimensione del villaggio, e non era prevista un’organizzazione statale, ma erano politicamente divisi in molte tribù e confederazioni indipendenti) o dei veri e propri regni (come quelli dei Visigoti, dei Vandali e così via...). Ovviamente la loro presenza, in un certo qual modo, è rintracciabile in Europa e dintorni sino ad oggi, in quanto, come già anticipato, hanno contribuito alla costituzione degli attuali gruppi etnici.


Nell'immagine, i resti del palazzo di Cnosso a Creta, una delle più importanti vestigia della civiltà minoica.


Note:

(1) Nel corso dei secoli Creta sarà conquistata e abitata da micenei, greci, romani, bizantini, musulmani, turchi ottomani, fino alla definitiva unificazione con lo Stato greco nel 1913.

Documento inserito il: 16/03/2024
  • TAG: civiltà cicladica, civiltà minoica, Germani, Galli, Celti, Elleni, Latini, Fenici, Etruschi

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