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La grande civiltà degli etruschi

del Prof. Giovanni Pellegrino


In questo articolo ci interesseremo di una civiltà molto importante e misteriosa, ovvero quella degli etruschi.
Il primo mistero che riguarda gli etruschi è senza dubbio quello che concerne la loro origine.
Dobbiamo dire che l’origine degli etruschi ha dato vita a diverse ipotesi storiografiche.
Secondo una prima tesi che si basa su un’affermazione dello storico greco Erodoto, gli etruschi sarebbero migrati in Italia dalla Libia, una regione dell’Asia minore a causa di una grave carestia che si era verificata nella loro terra di origine.
Una tesi opposta sostiene al contrario l’origine autoctona, cioè locale degli etruschi.
Secondo una terza ipotesi basata su un passo dello storico romano Livio, gli etruschi avrebbero un’origine settentrionale e sarebbero discesi dai Reti, una popolazione che abitava la regione tra le attuali Svizzera ed Austria.
Il mistero dell’origine degli etruschi non è stato ancora risolto, ma tuttavia è ormai sicuro che la formazione del popolo etrusco avvenne durante l’età del Bronzo e la prima età del Ferro e fu dovuta alla fusione di diversi elementi (italici greci e continentali) nel corso di un lunghissimo processo.
L’origine degli etruschi non è l’unico mistero che circonda questo popolo, infatti altrettanto misteriosa rimane la lingua etrusca, una lingua non indoeuropea che è stata solo parzialmente decifrata, ma occorre mettere in evidenza che il significato di circa metà delle parole della lingua etrusca rimane oscuro.
Ciò che conosciamo della civiltà etrusca ci proviene dalle vivaci pitture parietali delle tombe o dalle testimonianze di autori antichi greci o romani.
Quello che è certo è che gli etruschi si affermarono nell’area toscana e umbra compresa tra l’Arno e il Tevere tra l’VIII e il VII secolo a.C., conosciuta come Etruria.
Nei secoli VII e VI a.C., quelli della loro maggiore potenza e fino al V secolo a.C., gli etruschi arrivarono a controllare un’ampia zona geografica. Tale territorio andava dalla pianura padana alla Campania, comprendendo anche la costa orientale della Corsica, che gli etruschi, grazie anche ad una momentanea alleanza con i cartaginesi, essi strapparono ai greci, grazie alla vittoria nella battaglia navale di Alalia, avvenuta nel 540 a.C.
Nei territori conquistati, gli atruschi fondarono numerose città, tra le quali vanno ricordate per la loro importanza Volterra, Tarquinia, Veio, Arezzo, Perugia, Capua, Nola. Notevole importanza rivestirono anche altre importanti città da essi fondate: Mantova, Felsina, Adria e Ravenna.
Risulta molto importante mettere in evidenza che in questa fase della loro storia, gli etruschi esercitarono la loro influenza anche su Roma.
Il maggior punto debole degli etruschi fu costituito dal fatto che essi non formarono mai uno stato unitario. Le loro città infatti, gelose della propria indipendenza, custodivano tanti piccoli organismi autonomi, ed erano spesso in conflitto tra di loro. Sotto questo punto di vista si può notare la somiglianza con le poleis greche, che a loro volta erano spesso in conflitto tra loro e che per tale ragione non riuscirono mai a costituire uno stato unitario.
Come è facile immaginare l’impossibilità di costituire uno stato unitario determinò negli etruschi una notevole debolezza politica e militare.
Alcune città si riunirono in confederazioni come la Dodecapoli (parola di origine greca che indica l’unione di dodici città), che comprendeva i più antichi e sviluppati centri urbani della Toscana e del Lazio settentrionale.
Tali confederazioni tuttavia avevano un carattere prevalentemente religioso, cosicché non intaccavano l’autonomia politica delle singole città.
Le città erano governate da re chiamati Lucumoni, affiancati da un consiglio di aristocratici di cui facevano parte anche i sacerdoti.
Con ogni probabilità fu proprio la debolezza politico militare a causare la decadenza degli etruschi iniziata nel V secolo a.C.: a nord i Celti li cacciarono dalla pianura Padana, mentre a sud le città greche sconfissero gli etruschi in una battaglia navale presso Cuma nel 474 a.C.. In Campania la fiorente colonia etrusca di Capua fu occupata nel 423 a.C. dai Sanniti, ed intanto cresceva la potenza dei Romani che, liberatisi dall’egemonia degli Etruschi tra il IV e il III secolo a.C., riuscirono a poco a poco a occupare tutto il loro territorio.
Gli etruschi potevano contare su una prospera economia. La ricchezza di giacimenti minerari fu alla base del notevole sviluppo economico etrusco, dando impulso alle attività artigianali e ai commerci. L’abilità raggiunta nella lavorazione dei metalli fece diffondere e apprezzare la produzione etrusca in ampie zone del Mediterraneo, di conseguenza molte città etrusche divennero centri commerciali e produttivi di grande importanza. Per fare un esempio, Populonia era importante per l’estrazione dei metalli dai minerali che provenivano dall’isola d’Elba. A sua volta Tarquinia era rinomata per le industrie tessili che tra le altre cose producevano le vele per le navi.
Gli etruschi furono abili anche nelle tecniche di irrigazione dei campi e nella bonifica e canalizzazione dei terreni incolti o paludosi, pertanto essi diedero un notevole impulso all’agricoltura della penisola italiana, che fino ad allora era praticata con metodi primitivi.
Gli etruschi stabilirono relazioni commerciali con tutto il Mediterraneo e il vicino Oriente e ciò é dimostrato dagli oggetti di fattura o di influenza orientali ritrovati nelle loro tombe.
Essi esportavano i loro manufatti fino alle attuali Francia e Germania e lungo le coste britanniche, e proprio dalle coste britanniche importavano metalli come lo stagno che serviva per la produzione del bronzo. La potente flotta ebbe per lungo tempo il controllo assoluto del Tirreno, compiendo anche azioni di pirateria con l'utilizzo delle navi rostrate.
Il rostro, invenzione etrusca, era una punta metallica applicata alla prua delle navi, ed era molto importante dal momento che consentiva lo speronamento delle imbarcazioni nemiche. In pratica gli etruschi esercitarono una vera e propria talassocrazia, che in greco significa “dominio dei mari”. Questa talassocrazia durò fino a quando non intervennero in quest’area i fenici ed i greci con i quali, nonostante gli intensi rapporti commerciali, gli etruschi ebbero ripetute occasioni di scontro e di conflitto. Questi scontri furono particolarmente violenti e durarono per molto tempo.
Gli etruschi furono notevoli ed abilissimi costruttori e questa loro caratteristica verrà ereditata dai romani che la svilupperanno notevolmente.
Riteniamo opportuno ora dire qualcosa sul modo in cui erano costruite le città etrusche.
Le loro città erano poste sempre su alture ed erano circondate da mura dalla struttura massiccia fatte di grossi blocchi di pietra squadrati. Le vie lastricate, le fognature, gli acquedotti e la struttura urbanistica organizzata intorno a due strade principali perpendicolari tra di loro sono tutti elementi che diverranno in seguito le principali caratteristiche delle città romane. Allo stesso modo, fondamentale per l’edilizia etrusca fu l’uso della volta e dell’arco a tutto sesto (cioè semicircolare), che gli etruschi ripresero dai modelli mesopotamici.
Concludiamo tale articolo mettendo in evidenza che, l’uso della volta e dell’arco a tutto sesto, sono elementi architettonici che ritroveremo interamente nelle città romane.


Nell'immagine, Il Sarcofago degli sposi, sarcofago etrusco in terracotta che risalente al VI secolo a.C.

Documento inserito il: 05/12/2023
  • TAG: etruschi, fenici, cartaginesi, romani, sanniti, popoli preromani, dodecapoli, lucumoni

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