Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia antica: La società e il sapere degli etruschi
>> Storia Antica > Le grandi Civiltà

La società e il sapere degli etruschi

del Prof. Giovanni Pellegrino


In questo articolo ci interesseremo delle principali caratteristiche della società etrusca, nonché dei principali elementi del sapere degli etruschi.
Per prima cosa dobbiamo dire che la classe dirigente etrusca era costituita dalle maggiori famiglie aristocratiche. Tali famiglie erano proprietarie di grandi aziende agricole e di miniere.
I ceti popolari e i servi, esclusi da qualsiasi partecipazione al potere politico lavoravano nell’agricoltura, nei commerci e nell’estrazione dei metalli.
Nella società etrusca occupava una posizione molto importante il clero, dal momento che i sacerdoti erano ritenuti in grado di interpretare la volontà degli dei mediante l’osservazione del volo degli uccelli, dei fenomeni celesti, o dalle viscere degli animali immolati nei sacrifici.
Le donne occupavano un posto di tutto rispetto presso gli etruschi, tanto che spesso, nelle iscrizioni funebri accanto al nome del marito troviamo quello della moglie. Esse inoltre, secondo un costume impensabile nella società greca, partecipavano ai banchetti accanto allo sposo, come testimoniato dai sarcofaghi. Le donne etrusche curavano particolarmente il proprio aspetto esteriore, come si evince dai dipinti nelle tombe, nei quali compaiono riccamente vestite e ingioiellate. Esse rivestivano nella società etrusca un ruolo molto più importante rispetto a quello che ricoprivano in altre società del passato.
Riteniamo ora opportuno dire qualcosa sulla religione degli etruschi.
Nella religione etrusca, a partire dal VII secolo a.C. si denota una certa affinità con la civiltà greca, perché dal mondo greco derivavano le principali divinità.
Il culto dei morti aveva una particolare importanza presso gli etruschi. Le loro necropoli erano sparse numerosissime su tutto il territorio da loro popolato. La tomba del defunto avrebbe dovuto essere la sua casa eterna ed era quindi strutturata in diverse stanze, con i rassicuranti oggetti usati in vita e con la rappresentazione alle pareti di scene della vita stessa.
Grande diffusione e importanza ebbe l’arte divinatoria, per mezzo della quale si cercava di interpretare la volontà divina attraverso i vari fenomeni naturali.
Grandissima importanza avevano presso gli etruschi anche i riti propiziatori che accompagnavano la fondazione di ogni nuova città.
Sia l’arte divinatoria, sia i riti propiziatori, sono elementi culturali e religiosi che verranno ereditati dai romani.
Per quanto riguarda il sapere degli etruschi, dobbiamo dire che la civiltà etrusca raggiunse un notevole livello di conoscenza scientifico e tecnologica in molti campi: da quello agricolo a quello metallurgico.
Abilissimi nell’urbanistica e nell’impiego di innovative soluzioni architettoniche, gli etruschi furono anche abili e capaci scultori, dando un forte impulso alla coroplastica, cioè alla lavorazione della terracotta. Inoltre essi furono raffinati artigiani del metallo.
I romani pur giudicando la società etrusca troppo dedita al lusso e ai piaceri della vita ne ammirarono la cultura e ne raccolsero l’eredità.
Essi definivano “etrusca disciplina” l’insieme delle conoscenze degli etruschi in materia religiosa e soprattutto nella divinazione.
Anticamente queste informazioni erano conservate in una serie di libri poi andati perduti che trattavano le tecniche per interpretare le viscere degli animali, i fenomeni atmosferici, ma anche i riti da seguire nella fondazione delle città.
Anche se i testi non sono giunti fino a noi possiamo comunque farci un’idea di questa particolare forma di conoscenza del popolo etrusco attraverso alcuni oggetti che sono giunti fino a noi.
Il territorio in cui si sviluppò la civiltà etrusca era ricchissimo di miniere metallifere e grazie alla facile reperibilità della materia prima gli etruschi si specializzarono nella lavorazione dei metalli.
Con tecniche innovative e grande inventiva nelle forme delle decorazioni, essi produssero armi, utensili, oggetti d’uso comune, vasellame.
Le città di Volsinii e Arezzo possedevano bronzisti specializzati.
Per comprendere la straordinaria diffusione di oggetti in metallo in area etrusca basterebbe ricordare che, quando i romani conquistarono Volsinii si portarono via come bottino di guerra più di 2000 statue in bronzo presenti in città.
Si possono individuare diversi filoni produttivi della metallurgia etrusca legati a differenti sfere di committenza.
Testimonia quanto gli etruschi amassero il lusso, la presenza diffusa di oggetti realizzati con materiali preziosi come l’oro, l’argento, e varie qualità di legno pregiato.
A loro volta i monili etruschi presentano effetti decorativi di straordinaria raffinatezza, realizzati con tecniche innovative come la filigrana e la granulazione, una tra le più complesse tecniche orafe dell’antichità.
Dobbiamo precisare che la granulazione consiste nel saldare con un processo chimico delle piccole particelle sferiche d’oro a una superficie.
Questi metodi di lavorazione erano già in voga nel vicino Oriente e gli etruschi li adottarono e li utilizzarono con grande sapienza e gusto.
Per quanto riguarda la scrittura, in Etruria l’insegnamento e la conoscenza della scrittura erano molto diffusi. Possiamo dedurre ciò dal fatto che sono giunti fino a noi oltre 10000 documenti in lingua etrusca, alfabetari, calamai, e altri oggetti riferiti all’attività della scrittura.
Anche se la lingua etrusca e in parte ancora avvolta nel mistero, gli studiosi hanno compreso che si tratta di un’evoluzione della lingua greca contaminata da elementi di derivazione non indoeuropea.
Dai ritrovamenti di numerose tavolette, si evince che le lettere dell’alfabeto etrusco sono 22, mentre l’alfabeto greco ne ha 24. Infatti alcuni suoni della lingua greca sono inesistenti in quella etrusca.
Tra le numerose abilità tecniche degli etruschi vi era anche quella in campo idraulico. Infatti gli etruschi, con grande perizia ed abilità ingegneristica, scavavano cunicoli sotterranei nei banchi di tufo, per poi collegarli a pozzi destinati a vari scopi.
Per fare alcuni esempi, tali pozzi in città venivano usati per conservare l’acqua potabile in cisterne scavate nella roccia e intonacate, mentre in agricoltura tali pozzi venivano utilizzati per l’approvvigionamento idrico dei raccolti. L’acqua contenuta in questi pozzi veniva utilizzata anche per il drenaggio del terreno.
Dobbiamo mettere in evidenza che la presenza nel mondo etrusco di pozzi e fonti artificiali è testimoniata anche da alcuni dipinti parietali come quello della Tomba dei Dori a Tarquinia.
Dai contenuti di questo articolo si può facilmente capire che la civiltà etrusca riuscì a raggiungere un considerevole livello scientifico e tecnologico, non possiamo quindi nascondere la nostra ammirazione per il popolo etrusco sebbene la sua origine sia ancora in parte avvolta nel mistero.


Nell'immagine, la tomba dei rilievi nella necropoli della Banditaccia, nei pressi di Cerveteri.

Documento inserito il: 08/12/2023
  • TAG:

Articoli correlati a Le grandi Civiltà


Note legali: il presente sito non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.
La responsabilità di quanto pubblicato è esclusivamente dei singoli Autori.

Sito curato e gestito da Paolo Gerolla
Progettazione piattaforma web: ik1yde

www.tuttostoria.net ( 2005 - 2023 )
privacy-policy