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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Quinta puntata

di Alberto Sigona


L’Antica Grecia

Dici Grecia e ti vengono in mente pensatori come Socrate, Aristotele, Platone, o statisti come Solone, Clistene e Pericle. E poi la letteratura, la storiografia, il teatro, le arti figurative, la democrazia, il diritto, la medicina, lo sport (furono proprio i greci ad ideare i Giochi Olimpici)... Possiamo dire come non ci sia nulla, nell’attuale civiltà occidentale, che non affondi le radici nell’antica Grecia, la cui cultura prodigiosamente emancipata ha, più di ogni altra, ispirato tutti noi, forgiando le nostre menti. Noi dobbiamo tutto ai greci. Comprese le idee di libertà, di uguaglianza, di progresso, nonché molte invenzioni di cui ci avvaliamo quotidianamente, sono riconducibili più o meno direttamente all’Antica Grecia. In epoche in cui la barbaria la faceva da padrone, i greci partorivano idee ed ideali che sinora ci appaiono attuali, quasi fossero nati qualche secolo fa anziché centinaia di anni prima della nascita di Gesù Cristo. Ed è per questo che ancora oggi prendiamo gli antichi greci come modello, per un mito che non tramonterà mai.


Dalle Poleis alla Magna Grecia

Al termine di un lungo periodo pressoché sconosciuto agli storici (Età Oscura), intorno all’800 a.C. i popoli greci (la cui origine è piuttosto incerta, anche se la tesi più accreditata è che fossero “figli” dei micenei) diedero vita alle poleis (città-stato), veri e propri centri politici, economici e militari, retti da governi oligarchici autonomi e indipendenti (ossia un comando concentrato nelle mani di pochi aristocratici; ma dal 650 a.C. al 500 circa a.C. in molte poleis governò un “tiranno”, poi dalla monarchia si tornerà all'oligarchia), inglobanti comunità di cittadini in cui si evidenziavano le prime significative forme di democrazia e libertà, che nei secoli successivi, in primis nella regione dell'Attica (quindi ad Atene), sarebbero diventate più evidenti, specie alla fine del VI secolo a.C., con le riforme del celebre statista Clistene (che portò avanti, perfezionandola, l'opera di Solone), destinate a traghettare la Grecia arcaica nell’età classica, caratterizzata, come vedremo nel prossimo paragrafo, da uno splendore culturale che non avrà eguali nelle civiltà antiche.

Frattanto i greci, verso il 700 a.C., indotti forse dalla ricerca di nuove terre coltivabili(1), si sarebbero spinti al commercio in tutto il Mediterraneo ed alla creazione di colonie indipendenti sulle sue coste (si parla di Seconda Colonizzazione(2), per distinguerla da quella intrapresa dai “vecchi” popoli greci antenati come i Dori). Nacquero così numerose città, fra cui ricordiamo Napoli, Crotone, Reggio Calabria e quelle sorte in Sicilia, in primis Lentini, Catania, Messina e Siracusa, che sinora recano testimonianze evidenti della loro presenza, grazie soprattutto alle innumerevoli opere architettoniche preservate dal tempo. Questo fenomeno di colonizzazione capillare prese il nome di Magna Grecia(3), ed avrebbe contribuito a diffondere l’avanzatissima cultura ellenica in gran parte d’Europa, le cui tracce si sarebbero viste sino ai giorni nostri.


L'Età Classica

Nel corso del secolo VI a.C., mentre in Grecia si consolidavano le poleis, al di là del mare Egeo, nell’area mesopotamica, si formava un vasto impero multinazionale (che si estendeva dall’Egitto sino all’India, comprendendo gran parte dell’Asia minore) dominato dai Persiani (un popolo proveniente molto probabilmente dal Caucaso o dall'Asia centrale), i quali avrebbero più volte sfidato i Greci in battaglie epiche (fra cui quelle di Maratona e Salamina), senza però riuscire a sconfiggerli. La potenza e la fama di Atene, protagonista principale degli scontri bellici con i Persiani (conclusi verso il 470 a.C.), ne sarebbe risultata rafforzata in maniera clamorosa. Nel V secolo a.C. essa raggiunse un livello di sviluppo militare (specie in ambito marittimo), economico e culturale mai più eguagliato, proponendosi come modello per le altre poleis: era l’età d'oro di Pericle, il personaggio che allora dominava la scena politica ateniese. Egli amministrò la città per circa tre decenni (sino alla morte per peste avvenuta nel 429 a.C.), accentuandone i caratteri democratici. Inoltre fece compiere sotto molteplici aspetti un balzo in avanti straordinario alla società greca, specie in ambito culturale, nel senso più ampio del termine. Durante il suo governo ricevettero un forte impulso scienze teoriche di varia natura come la letteratura e la filosofia, e scienze applicate come l’architettura, il cui Partenone (il tempio dedicato alla dea Atena, uno dei maggiori capolavori di sempre) è l’esempio più emblematico. D'allora in avanti la cultura greca sarà tramandata ai posteri come un qualcosa di straordinariamente avanzato, da prendere da esempio.

Di certo anche prima di Pericle i greci erano famosi per la loro mentalità straordinariamente progredita, ma con lui la civiltà ellenica avrebbe toccato il punto più alto, entrando nel mito, ponendo le basi per ulteriori progressi che in futuro si sarebbero registrati in diversi ambiti, specie in quello scientifico-matematico, con scoperte incredibilmente moderne, da cui addirittura gli scienziati del Rinascimento avrebbero tratto spunto per le loro invenzioni ed intuizioni.


Il dominio dei Macedoni

Poco dopo la morte di Pericle la Grecia sarà coinvolta in diversi conflitti fra le poleis, specie fra Atene e Sparta (basti pensare alla Guerra del Peloponneso), che dopo trent’anni di scontri risulterà vincitrice. Tuttavia le guerre avevano ormai logorato i greci, che così inizieranno a declinare sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista politico, offrendo il fianco, attorno al 338 a.C., al dominio dei popoli del Nord, i Macedoni(4) (erano anche loro dei greci, ma dalla civiltà meno evoluta), che sotto la figura di Filippo II avrebbero unificato le poleis sotto un unico dominio, ponendo le basi per un grande Impero.

Alla sua morte (assassinato nel 336 a.C. da un ufficiale delle proprie guardie del corpo) gli succedette il figlio Alessandro, che dimostrò subito le proprie qualità di abile politico (è ritenuto uno dei primi grandi statisti) e di superbo stratega militare. In breve tempo il sovrano macedone conquistò tutti i territori della Persia e l’Egitto, per poi unificarli con la Grecia in unico grande impero che si sarebbe esteso per gran parte dell'Asia (sino in India), facendo arrivare la sua fama a livelli leggendari, così da valergli il soprannome di Magno. Quello del grande condottiero macedone fu un Dominio fra i meglio organizzati del tempo sotto vari aspetti, da quello politico a quello militare. Egli, contrariamente alla maggior parte dei conquistatori dell'epoca, accolse i vari popoli con tolleranza e rispetto (non voleva presentarsi di fronte a loro come un occupante o un sovrano straniero, bensì come conservatore dell'ordine delle loro comunità, e non a caso in tanti lo vedevano come un liberatore da altri popoli oppressori), promuovendo l'integrazione fra le varie etnie e culture e la diffusione della celebre sapienza greca in quasi tutto l'Oriente, soprattutto con la fondazione di numerose città, che sarebbero state interpreti della cosiddetta “età ellenistica”, caratterizzata in primis da un notevole benessere economico e da un progresso scientifico e culturale senza precedenti. Alla morte di Alessandro Magno (avvenuta per una misteriosa malattia a soli 33 anni, nel 323 a.C.) il grande impero macedone si frantumerà in tanti regni(5). Quanto alla Grecia Antica, la sua storia sarebbe finita formalmente con la distruzione di Corinto da parte dei Romani (146 a.C.) - ovvero con l'integrazione della Grecia nella Repubblica romana - ma la leggenda di quella civiltà che cambiò il Mondo sarebbe sopravvissuta per sempre.


Nell'immagine, la cartine della Magna Grecia


Note:

(1) La Grecia non è particolarmente ospitale: il territorio è prevalentemente montuoso, i fiumi sono brevi e poveri d'acqua per le scarse piogge e le lunghe siccità estive, le zone pianeggianti rare e distribuite quasi esclusivamente lungo le coste.
(2) A volte l'insediamento era pacifico, poiché avveniva in regioni disabitate; altre volte invece i nuovi arrivati dovettero combattere contro le popolazioni autoctone. Si registrarono soprattutto scontri coi fenici e gli etruschi (che dominavano buona parte dell'Italia protostorica).
(3) Furono fondate molte colonie anche sul Mar Nero, tra cui Bisanzio.
(4) Gli attuali macedoni del nord.
(5) Nacquero così i Regni Ellenistici, fra cui ricordiamo l'Impero Seleucide (312 a.C.-64 a.C.), il Regno di Armenia (190 a.C.-428 d.C.), il Regno di Bitinia (297 a.C.-75 a.C.), il Regno Tolemaico (305 a.C.-30 a.C.) ed il Regno di Pergamo.

Documento inserito il: 27/03/2024
  • TAG: Antica Grecia, poleis Magna Grecia, macedoni, Alessandro Magno, persiani, Pericle, Salamina, Maratona, età classica

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