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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Quindicesima puntata

di Alberto Sigona


La nascita e l'espansione della Russia

Secondo la tradizione (contaminata con la leggenda), nell'882 d.C. tutte le terre rus' (una serie di principati che ruotavano attorno a Kiev e che coprivano un territorio vastissimo, che partiva dal mar Nero e arrivava fino alla Finlandia, ed era occupato da varie tribù di variaghi, slavi orientali, finni e lituani) furono unificate dal principe variago Oleg di Kiev e la capitale del nuovo regno divenne proprio Kiev: nasceva così lo Stato che gli storici chiameranno in seguito “Rus' di Kiev”. Tra il X e l'XI secolo la Rus' di Kiev divenne lo Stato più grande d'Europa (raggiungendo un'estensione massima di 1.330.000 km² e 5,4 milioni di abitanti) e uno dei più prosperi, comprendente più o meno le odierne Ucraina, Russia occidentale, Bielorussia, Polonia, Lituania, Lettonia ed Estonia orientali. A partire dal 1054 la Rus' di Kiev si disgregò in principati indipendenti (come il Principato di Kiev, il Granducato di Vladimir-Suzdal ed il Principato di Smolensk). Seguì una lunga fase di decadenza, fatta di continue invasioni straniere, con relative spartizioni territoriali. Alcuni secoli dopo, uno dei principati, il Granducato di Mosca (o Moscovia, nata nel 1283), con Ivan III, si sarebbe notevolmente esteso, trasformandosi sostanzialmente in un grande impero. Alla sua morte, nel 1505, Ivan III lasciava una Moscovia tre volte più estesa che al momento della sua salita al trono. Il processo di espansione proseguì con Ivan IV “il Terribile” (1530-84). Questi assunse nel 1547 il titolo di Zar, fondando lo Zarato russo, e continuò ad accentrare il potere nelle mani della monarchia reprimendo spietatamente le tendenze centrifughe della nobiltà. Una svolta decisiva nella storia della Russia si ebbe negli anni dello zar Pietro il Grande (1689-1725), il quale elevò ufficialmente la Russia da regno ad impero. Egli combatté numerose guerre, conquistò vari territori e costruì un impero moderno e forte al punto da imporsi come una tra le maggiori potenze europee della sua epoca. La massima espansione della Russia fu raggiunta nel 1866 (23.709.825 km²) con lo Zar Alessandro II. Nel corso della sua esistenza l'impero, con un sistema di governo immutabile, guidato in perpetuo dallo Zar, che esercitò sempre un potere assoluto ed arbitrario sui propri sudditi, si tenne costantemente ai margini del progresso civile e politico, ben lontano dai canoni della maggior parte delle altre potenze europee, con un'economia pesantemente legata all'agricoltura, con una bassa produttività e una forte presenza di servitù della gleba (sino a quando questa non venne abolita definitivamente nel 1861).


Nell'immagine Ivan IV detto il Terribile, fondatore dello zarato russo.


Documento inserito il: 13/09/2024
  • TAG: Ivan III, Rus di Kiev, Granducato di Mosca, Ivan IV il Terribile, Pietro il Grande, Romanov, servitù della gleba

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