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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Sedicesima puntata

di Alberto Sigona


Considerazioni sull'Alto Medioevo, un'epoca difficile

Il tratto caratteristico dell'Alto Medioevo (ovvero il periodo che intercorse fra la caduta dell'Impero Romano d'Occidente e l'avvento dell'anno Mille), in tutta Europa, fu la decadenza economica, per un fenomeno da ricondurre in primis alle invasioni straniere che, come abbiamo visto, dopo il declino dell'Impero Romano iniziarono a farla da padrone nell'intero continente europeo. Le guerre perciò cominciarono ad essere molto frequenti, con tutte le nefaste conseguenze del caso. Oltre a terrorizzare e decimare la popolazione, i continui raid distrussero i campi coltivati (o comunque ne limitarono la fertilità), riducendo alla fame i contadini. Le guerre, inoltre, molto spesso erano accompagnate da pestilenze di vario genere, che falcidiavano la popolazione. Ed a peggiorare la situazione, già di per sé tragica, vi fu sovente anche il clima, che per parecchi decenni fu molto freddo e rigido, il che di certo non favorì la crescita di buoni raccolti, generando tremende carestie. I pochi contadini rimasti si ridussero in condizioni economiche pietose e furono perciò calamitati dai grandi proprietari fondiari sulle loro terre. Ai coltivatori (che potevano godere di relativa libertà o essere servi della gleba) venivano offerti poderi da lavorare in affitto (in cambio di un canone da pagare e di altri servigi) e la protezione dalle frequenti violenze. Così gli scambi commerciali si ridussero drasticamente, portando all'affermazione della cosiddetta “economia curtense”, basata su di un sistema autosufficiente di sussistenza, in cui si produceva quanto necessario per il proprio sviluppo e sostentamento (all'interno della “Curtis”, era possibile produrre grano, frumento, olio, frutta, verdura, legumi, vino, prodotti animali e vestiti), limitandosi tuttalpiù al baratto di beni materiali coi feudi limitrofi (la moneta per molto tempo sarebbe diventata un lontano ricordo...).
Quando morì Carlo Magno (che aveva creato l'istituto giuridico del Feudalesimo(1), che avrebbe caratterizzato fortemente i secoli a venire), il cui regno aveva garantito un lungo periodo di ripresa economica e di relativa pace, le incursioni straniere ripresero vigore. Ed i grandi latifondisti tornarono l'unica ancora di salvezza per i lavoratori di campagna(2). Per far fronte alle sempre più frequenti invasioni i Signori iniziarono a trasformare la propria dimora in fortezza: nasceva il fenomeno dell'incastellamento. Intorno al castello (ben fortificato e controllato), cui ci si poteva rinchiudere in caso di guerra, erano costruite le case dei contadini che lavoravano la terra.
Col tempo gli imperatori che si susseguirono dopo la morte di Carlo Magno avrebbero affidato ai Signori persino il governo delle province del regno: così la “Signoria fondiaria” si trasformava in “Signoria di Banno”, chiamata anche “Signoria rurale” o “territoriale”(3)(ai tempi di C. Magno i poteri di banno, almeno in teoria, erano esclusiva dei conti o di altri funzionari imperiali), con il Signore che di fatto - potendo esercitare persino il potere giudiziario - diveniva il capo assoluto del territorio e degli abitanti che vi risiedevano. Poi nell'877 l'Imperatore Carlo il Calvo avrebbe fatto diventare le cariche ereditarie (legalizzando quella che generalmente era diventata una consuetudine, ovvero un'ereditarietà di fatto): così i latifondisti diventavano proprietari a pieno titolo delle terre (invece, in precedenza, alla loro morte tornavano al Sovrano) loro assegnate dai regnanti precedenti. Tale decisione aumenterà notevolmente il potere dei grandi proprietari terrieri, che col tempo si sarebbero resi di fatto sempre più indipendenti, persino dallo stesso Imperatore.
Un certo tipo di protezione era fornita anche dai monasteri o dalle chiese, che avevano un grande prestigio presso i barbari da poco convertiti al cristianesimo. Se le campagne erano dei Signori anche le città aveva chi le comandava, ed in questo caso erano i Vescovi. I cittadini di città però erano liberi.
Un'altra caratteristica primaria dell'alto Medioevo fu la decadenza delle città. I barbari non le distruggevano quasi mai, ma ne determinarono la crisi in maniera più o meno indiretta. Innanzitutto le succitate guerre avevano provocato, in un modo o nell'altro, un enorme calo demografico e la fuga di una notevole percentuale di persone nelle campagne circostanti, ove si rifugiavano per scampare ai nemici. Inoltre gli stessi invasori stranieri non avevano il personale per mantenerle e mandarle avanti: cioè le classi dirigenti, quei funzionari e quei tecnici che erano stati uccisi o erano fuggiti durante le invasioni. E i nuovi padroni non avevano con chi rimpiazzarli. Come avrà a dire un noto giornalista e studioso come Indro Montanelli: “Rozzi e analfabeti, essi non conoscevano altri mestieri che la pastorizia e la guerra, così quelli ch'erano stati dei fiorenti centri d'industria, di commercio, di cultura, si erano ridotti a villaggi chiusi, intenti solo a drizzare bastioni per difendersi dai nemici esterni”. Non a caso quest'epoca medievale fu caratterizzata da una relativa scarsità di produzione letteraria e culturale, che la dice lunga sulla precaria istruzione delle genti di quel periodo.


Note:

(1) Impropriamente l'aggettivazione "feudale" è stata usata anche per fare richiamo a quelle particolari organizzazioni territoriali in cui era evidente la presenza di rapporti personali reciproci e orizzontali tra i vari signori locali, spesso dotati di un potere in vario grado autonomo, piuttosto che soltanto in riferimento alla classica strutturazione giuridica sociale strettamente gerarchica avente al vertice della piramide un solo elemento, il Sovrano, che si affermò nell'Europa occidentale con l'Impero carolingio.

(2) Questo fenomeno esisteva già da tempo, ma dopo il crollo dell'impero romano si accentuò.

(3) I Signori, mediante la Signoria di banno, non esercitavano più il proprio potere solamente sui contadini delle proprie terre ma anche a quei contadini dipendenti da altre Signorie fondiarie che si trovavano nel circondario, che così vennero asservite. Il potere di banno comprendeva la responsabilità militare, la gestione del territorio (costruzione strade, ponti...), l'amministrazione della giustizia, l'imposizione e la riscossione di tasse... La fondamentale differenza tra la Signoria fondiaria e quella di banno stava nel fatto che nel primo caso il Signore esercitava soltanto un potere economico sulle terre di sua proprietà, mentre nel secondo caso diventava un vero sovrano di circoscrizione con competenze ad ampio spettro che travalicavano i limiti economici.


Nell'immagine, Il castello medievale di Fenis, in Valle d'Aosta.


Documento inserito il: 20/09/2024
  • TAG: Feudalesimo, alto medioevo, Carlo Magno, Signoria rurale

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