Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia contemporanea: L'evoluzione dell'incrociatore leggero (prima parte)
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L'evoluzione dell'incrociatore leggero (prima parte)

di Alvise Gigante

Verso la fine del secolo scorso, la Marina russa diede inizio ad un serio programma di rafforzamento della flotta con la costruzione d'un forte nerbo di navi di linea, un rilevante numero di siluranti, un radicale rimodernamento delle basi navali, ecc. La parte più interessante di tale programma risiedeva però nella progettazione di due serie di incrociatori protetti.
In quel periodo, s'era nettamente formata la differenziazione fra il grosso incrociatore protetto dalle 5000 alle 10000 tonn., con un armamento anche di grosso calibro, in sostanza una versione senza protezione verticale dell'incrociatore corazzato contemporaneo; ed il piccolo incrociatore sorto dall'ingrandimento delle cannoniere avviso.
La funzione del primo tipo di nave era il servizio di squadra, ma soprattutto quello dell'unità di forza destinata ad operare anche indipendentemente in special modo all'estero; il secondo tipo aveva una funzione d'esplorazione, e di missioni indipendenti dove erano necessarie unità maggiori delle cannoniere, e successivamente anche di contrasto, per la guida delle siluranti.
Questa strada era stata seguita dalla Gran Bretagna, per la quale un forte nucleo di incrociatori era un'ovvia necessità strategica. Caratteristici del tipo maggiore erano gli incrociatori della classe Europa - 11500 tonn., XVI-152mm - ed i più piccoli delle classi Talbot, Arrogant ed Hermes - c.ca 6000 tonn., una decina di pezzi da 152mm -. Il tipo di incrociatore minore era brillantemente rappresentato dalla classe Pelorus - 2200 tonn., VIII-102mm - e successivi derivati.
Le altre Marine maggiori non avevano seguito questa politica - col risultato di trovarsi sprovviste d'incrociatori leggeri allo scoppio della I G.M. - ad eccezione della Kaisermarine che, proprio in quel periodo , aveva cominciato la sua numerosa serie di piccoli incrociatori, ma che non aveva praticamente grossi incrociatori protetti giacché la classe Herta servì fin dall'inizio per compiti addestrativi. Nessuna unità costruiva più la Francia, i sei Denver degli Stati Uniti erano piuttosto delle grosse cannoniere, ed i due piccoli Agordat italiani sono difficilmente classificabili come incrociatori.

DAL 1896 ALLA GUERRA RUSSO GIAPPONESE
La Marina russa, con un numero d'unità ovviamente inferiore, seguì invece l'esempio britannico, con un ancor più accentuato carattere d'impiego di squadra per i suoi incrociatori.
La serie delle unità minori iniziò con lo Svjetlana varato nel 1896 nei cantieri Normand di Le Havre: dislocava 3900 tonn., ed era armato con VI pezzi da 152mm. Si trattava, in sostanza, d'una versione impicciolita del grosso incrociatore protetto.
Sempre all'estero, vennero ordinate due unità molto simili fra loro, il Novjk ed il Bojarin, varati nel 1900/1901 rispettivamente da Schichau-Elbing e dall'Arsenale di Copenhagen. Il dislocamento scendeva a 3100 tonn. e l'armamento era composto da II-152mm e IV-120mm. Il Novjk toccò la velocità, eccezionale per l'epoca e per il tipo d'unità, di ben 25 nodi. Rispetto allo Svjetlana, si aveva qui una tendenza alla specializzazione del tipo ed una ormai netta differenziazione dai grossi incrociatori protetti.
In patria vennero costruiti i due incrociatori derivati dal Novjk: l'Izumrud e lo Zemcjug armati con VIII pezzi da 120mm. Si tratta, ormai, di veri e propri scout paragonabili ai quasi contemporanei Topaze britannici.
Di queste unità, lo Svjetlana e l'Izumrud vennero affondati il 28 e 29 maggio 1905 nel corso della battaglia di Tsushima; il Novjk, incagliatosi alle isole Sakhaljn dopo la sortita della Ia Squadra da Port Arthur il 10 agosto 1904, venne rimesso a galla dai Giapponesi col nome di Satsuja e radiato nel 1914. Il Bojarin saltò su una mina fuori da Port Arthur il 10 febbraio 1904; lo Zemcjug, infine, venne distrutto col siluro dall'Emden il 28 ottobre 1914 a Penang. La serie dei grossi incrociatori protetti comprende ben 10 unità e inizia con la classe Diana costruita a Pietroburgo e varata nel 1899/1900: sono tre unità denominate Diana, Pallada, e Avrora di 6800 tonn. e X-152mm. Contemporaneamente, due unità similari (anche se radicalmente differenti nell'aspetto) vennero ordinate all'estero: i cantieri Cramp di Philadelphia vararono nel 1899 il Varjag di 6600 tonn. e l'anno successivo i cantieri Germania di Kiel vararono l'Askold di 6100 tonn., ambedue armati con XII-152mm.
Seguono nel 1901/1903 i vari delle unità della classe Bogatjr di cui la prima, il Bogatjr, costruita da Vulkan-Stettin; delle due unità ordinate a Pietroburgo, soltanto l'Oleg venne ultimato, giacchè il Vitjaz venne distrutto da un incendio ancora sullo scalo; gli Arsenali di Nikolajev e Sevastopol nel Mar Nero vararono rispettivamente l'Otscjakov poi Pamjat Merkhurija e il Kagul. Questa classe di unità dislocava 6800 tonn. ed era armata con XII-152mm.
Diana, Askold e Bogatjr vennero demoliti dopo la prima guerra mondiale. Pallada, autoaffondato alla resa di Port Arthur e Varjag, autoaffondato a Chemulpo dopo eroico combattimento, vennero recuperati dai Giapponesi e ribattezzati rispettivamente Tsuguro e Soja. Il primo venne radiato nel 1920, il secondo rivenduto alla Russia con il suo vecchio nome di Varjag, demolito dopo il 1917.
L'Avrora divenne celebre dopo aver dato, con i suoi cannoni, il segnale d'inizio della Rivoluzione d'Ottobre e si trova attualmente a Leningrado come nave museo; l'Oleg venne affondato da una motosilurante britannica il 18 giugno 1919 al largo del faro di Tolbukhijn. Delle due navi del Mar Nero, il Pamjat Merkhurija ribattezzato Komintern sopravvisse come nave scuola fino al termine della seconda guerra mondiale; il Kagul, ribattezzato dal Governo Bianco del generale Wrangel General Kornilov venne internato nel 1920 a Bizerta e demolito nel 1931.

DAL 1906 ALLA RIVOLUZIONE
Dopo un periodo di stasi conseguente alla guerra ed alla situazione interna, in cui non vennero costruiti incrociatori leggeri, vennero ordinate, e varate nel 1914 dai cantieri Schichau-Danzig, due unità che vennero poi requisite allo scoppio della guerra dalla Kaisermarine. Il Muravjev Amurskij prese il nome di Pillau, fu incorporato come preda di guerra dalla Regia Marina nel 1919 col nome di Bari e venne infine demolito nel 1944 dai Tedeschi che lo avevano catturato a La Spezia nel 1943. L'Admiral Nevelskij venne ribattezzato Elbing ed affondò allo Jutland il 31 maggio 1916. Secondo il progetto originario, le due unità dovevano dislocare 4500 tonn. ed essere armate con VIII pezzi da 130mm. Nell'imponente programma navale russo di quegli anni, seguì una classe di ben otto incrociatori leggeri di nuova concezione. Si trattava di grosse unità di 7200 tonn., progettate con XVI-152mm e poi 130mm, con una velocità programmata di ben 32 nodi. Per la Flotta del Baltico vennero varato nei cantieri Reval lo Svjetlana e l'Admiral Butakhov, e da Putilov-Pietrogrado l'Admiral Greigh e l'Admiral Spiridjov. Per la squadra del Mar Nero vennero ordinati a Nikolajev l'Admiral Lazarev, l'Admiral Nakhimov, l'Admiral Kornjlov e l'Admiral Istomjn. Varate tra il 1915 ed il 1917, nessuna di queste unità entrò in servizio prima della Rivoluzione.
Unicamente a titolo di cronaca, rammenteremo che la Marina zarista riarmò anche l'ex-incrociatore turco Mecidije affondato su mina nel Mar Nero e ribattezzato Prut; l'inità venne ripresa dai Turchi nel 1918 a Sevastopol e prestò servizio col vecchio nome fino al 1954.

DAL 1918 ALLA SECONDA GUERRA MONDIALE
Nel primo decennio della sua esistenza, lo Stato sovietico provvide unicamente al rimodernamento o al ripristino delle unità in condizione di tenere il mare e ad ultimare alcune di quelle non ancora entrate in servizio al momento della Rivoluzione, spesso con sensibili modifiche rispetto ai piani costruttivi originali.
La Marina sovietica provvide ad ultimare lo Svjetlana ribattezzato Klara Zetkin, poi Profjntern ed infine Krasnij Khrjm, nonchè l'Admiral Lazarev poi Krasnij Kavkhaz e ancora l'Admiral Nakhimov poi Chervonaja Ukhraijna. S'era anche prevista l'ultimazione dell'Admiral Butakhov poi Voroscjlov e dell'Admiral Kornjlov poi Krasnij Znamija, ma gli scafi vennero demoliti come quelli delle ultime tre unità complete; è da ritenere infatti estremamente dubbio che il Krasnij Znamija sia stato completato come portaerei o appoggio aerei col nome di Stalin, come riportato da alcuni annuari.
Il Krasnij Khrjm e il Chervonaja Ukhraijna vennero completati con delle modifiche che portarono il dislocamento intorno alle 6500 tonn., la velocità a circa 30 nodi e l'armamento a XV-130mm, VI-102mm AA, IV-45mm AA, X-37mm AA, VI tls da 533mm. Radicalmente trasformato venne invece il Krasnij Kavkhaz, che si trovava in uno stato più arretrato di costruzione, e si ebbe così una nave di circa 8000 tonn con IV-180mm in torri singole, XII-102mm AA, II-76mm AA, IV-45mm AA, VIII-37mm AA, Tls VI-533mm. Mentre il Chervonaja Ukhraijna venne affondato presso Sevastopoli il 16 agosto del 1941, le altre unità vennero demolite al completamento dei primi nuovi incrociatori della classe Sverdlov.
Iniziata nel 1935 la costruzione di una moderna flotta di superficie, vennero progettati gli incrociatori della classe Kirov - analoghi nelle linee generali agli italiani Montecuccoli - che dobbiamo considerare strutturalmente incrociatori leggeri, anche se il calibro principale era superiore a quello classico da 152mm. La classe si compose di sette unità divise in due sottoclassi (differenze soprattutto estetiche fra i Kirov propriamente detti e i Maksim Gorkij) dislocanti 8800 tonn. e con un armamento principale composto da IX pezzi da 180mm. Tre unità sono tuttora in servizio: Kirov, Molotov ora Slava, Kalinin ora Petropavlosk. Il Voroscjlov venne radiato nel 1961, mentre l'Orgonikidze poi Kaganovic venne ceduto, intorno al 1959 alla Marina della Repubblica Popolare Cinese. Una settima unità inizialmente chiamata Kujbiscev poi Kaganovic, venne distrutta il 16 agosto 1941 sullo scalo a Nikolajev per impedire che i Tedeschi, minaccianti la città, se ne impadronissero.

Articolo tratto da Interconair Aviazione e Marina, N°55 dell'aprile 1969.
Documento inserito il: 04/10/2016
  • TAG: incrociatori leggeri, marina russa, guerra russo giapponese, flotta zarista

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