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I caccia conduttori lanciamissili della classe COUNTY

di Romolo Cichero

Dopo quattro lunghe ore con un paio di colleghi napoletani passate a chiacchierare di frivolezze (che sono solo servite a saltare a piè pari il pranzo), una rapida corsa al molo Angioino; ancora una mezz'ora di calorosi addii con i suddetti colleghi napoletani, un faticoso passaggio sullo scalandrone reso difficile dalla consueta quantità di bagaglio ed attrezzatura fotografiche che ci portiamo dietro, un facile ed efficiente riconoscimento da parte del sottufficiale di guardia, ed ancora un'ascensione su una scala che fiancheggia la rampa di lancio del SEASLUG, alleviata in buona parte dal comprensivo aiuto di un marinaio che si é accollato il trasporto del bagaglio, ed una breve passeggiata sulla coperta; eccoci catapultati in uno dei più accoglienti quadrati da noi visitati, proprio mentre é in corso quello che a noi sembra un lussuosissimo party (di soli uomini ahinoi!), ma che rientra invece nella normale routine serale di una unità della Royal Navy: siamo nel quadrato ufficiali dell'HMS LONDON, ormeggiato nel porto di Napoli.
Fatte le consuete presentazioni con l'ufficiale di guardia e rapidamente inseriti nell'ambiente con una serie di strette di mano con i presenti ed una ancor più veloce visita al "pub bar" del quadrato, ci troviamo subito imbarcati in una interessantissima conversazione con un giovane ufficiale sulle dottrine d'impiego delle marine militari ed in particolare dei caccia lanciamissili (cioè navi come il LONDON - D 16 - della classe COUNTY, su cui ci troviamo imbarcati); conversazione che francamente ci sbalordisce, abituati come siamo all'atmosfera senza dubbio culturalmente meno elevata e molto più materialista che contraddistingue il quadrato di altre marine. E questa non sarà altro che la prima sorpresa di una visita fatta di continue sorprese.
Verso mezzanotte raggiungiamo il nostro alloggi, che si trova a pochi scalini dalla plancia , dove possiamo constatare con quanto "piede marino" sia stato curato l'arredamento della cabina, senza volerla a tutti i costi trasformare in un ibrido fra una mini-camera d'albergo ed un ufficio, come sembra divenuto ormai abitudine su molte delle più recenti unità di quasi tutte le marine europee.
Piuttosto soddisfatti, ci addormentiamo, per essere, dopo quello che a noi sembra un attimo, ma che in realtà sono quasi sette ore, svegliati da un tonante "Good morning sir!" preseduto da un energico pugno sulla porta (che non abbiamo realizzato) e seguito da una illuminazione a giorno del locale e da una fumante tazza di caffelatte posataci sulla mensoletta a fianco della cuccetta, proprio sotto il naso. Risveglio un pò rude, ma simpatico.
Ci affrettiamo a prepararci (la nave salperà con noi a bordo alle 08,00 dal porto di Napoli, diretta a Gibilterra) notando con piacere che non abbiamo problemi idrici (sia l'acqua calda che quella fredda scorrono regolarmente, malgrado sia senza dubbio l'ora di punta). Raggiungiamo rapidamente il quadrato dove tutti hanno una fretta matta e dove facciamo la conoscenza con il nostro angelo custode, il Lt. Quinlan, ufficiale addetto alle trasmissioni e anche P.R.O. dell'unità.
Rimandiamo a più tardi la stesura di ogni programma e raggiungiamo il ponte, dove assistiamo alle operazioni di partenza. Nuova grossa sorpresa: qui, il comandante in persona dirige l'operazione, non avviene il consueto scambio di ordini tanto caro alla tradizione marinara e normalmente fonte di una certa confusione, ma le direttive sono impartite attraverso un microfono simile a quelli usati dagli intervistatori della televisione, e questo ordini raggiungono i centri di operazione (prua, poppa, timone, macchina, ecc.) senza ulteriori complicazioni.
Ancora una sorpresa: per quanto la si cerchi, non si riesce a trovare la ruota del timone. Chissà dove sarà finita.
Con noi sta uscendo anche l'HMS EURYALUS (F 15), una fregata di scorta della classe LEANDER, che ci precede. Siamo presto fuori dal porto, e subito dopo l'EURYALUS inizia l'operazione di avvicinamento all'A 75 TIDESPRING, rifornitore di squadra della classe TIDE, da cui sarà rifornito, come noi, di carburante ed altri generi.
Il comandante cede la direzione delle operazioni al comandante in seconda, e noi gli veniamo presentati rapidamente. Il Cmdr. Ronald Forrest ci stringe calorosamente la mano e ci invita ad un incontro più tardi, scomparendo rapidamente.
Nel contempo anche noi, cioè il LONDON , abbiamo iniziato la manovra per accostarci al TIDESPRING, e presto questa unità si trova affiancata all'EURYALUS sulla sinistra e al LONDON sulla dritta. Vengono stabiliti i collegamenti per il trasferimento del carburante, e a partire da questo momento assistiamo ad una delle più curiose cerimonie della nostra visita. Il comandante in seconda, Cmdr. Anthony Thompson, sistemato sull'aletta sinistra di plancia, , ha preso possesso del famoso microfono tipo TV, ed impartisce ordini in continuazione al timoniere, per mantenere costante la distanza fra il TIDESPRING ed il LONDON.
Dato che l'operazione dura circa un paio d'ore, lasciamo al lettore immaginare quante volte il Cmdr. Thompson sia stato costretto a ripetere "cinque gradi a dritta", "quattro gradi a sinistra", "tre gradi a dritta", "cinque gradi a sinistra", in questa solatia mattinata mediterranea!
Mentre il carburante viene trasferito attraverso le tubolatura, gli altri rifornimenti vengono imbarcati usando l'elicottero del TIDESPRING, un Westland WESSEX Mk 3, che compie innumerevoli viaggi.
Dopo un rapido passaggio in quadrato per l'immancabile caffè delle 10 (qui troviamo tutti gli ufficiali non addetti a compiti indispensabili), organizziamo con l'aiuto del Lt. Quinlan la visita della nave, non senza aver in precedenza scambiato quattro chiacchiere con i presenti sulle funzioni dell'unità, che sarà bene chiarire subito.


FUNZIONI DELL'UNITA'

Concepiti quando ormai i programmi escludevano la costruzione di medie o grandi portaerei ed i through deck cruisers non erano ancora all'orizzonte, e preparati negli anni 1955-59 a livello di studio, questi scafi subivano successivamente numerose modifiche a causa delle rinnovate dottrine d'impiego.
E' curioso rilevare che le prime due unità, DEVONSHIRE ed HAMPSHIRE, inserite nel bilancio del 1955-56, venivano impostate nel marzo del 1959, ma mentre la prima veniva varata nel giugno del 1959 (ed entrava in servizio nel novembre 1962), la seconda veniva varata nel marzo del 1961 ed entrava in servizio nel marzo del 1963, seguendo un iter costruttivo che anticipava di poco quelle delle seconde due unità, KENT e LONDON.
A parer nostro ciò denota un ciclo di studi di durata normale, se si considera il salto qualitativo che la Royal Navy si accingeva a fare con queste unità, ma é allo stesso tempo evidente una cautela estrema nei tempi di allestimento della DEVONSHIRE, cautela che avrebbe permesso di modificare abbastanza radicalmente le successive in caso di ulteriori modifiche alla dottrina d'impiego.
Comunque, concepiti inizialmente come unità per la difesa antiaerea di squadra e dotate di soli cannoni, con limitate capacità antisom, i COUNTY vedevano la luce con ben differenti caratteristiche.
Tenendo conto che abbastanza presto, con l'uscita di squadra della EAGLE, con la ARK ROYAL ridotta ad unica portaerei e con gli incrociatori BLAKE e TIGER confinati a mansioni ben delimitate, i COUNTY sarebbero divenuti le maggiori unità della Royal Navy, nasceva evidente la constatazione che essi dovevano soddisfare non solo compiti tattici, ma anche strategici.
Infatti, la classe COUNTY non solo é stata creata per dare una copertura antiaerea (con missili e cannoni) ed antisom ad una forza navale o ad un convoglio, e quindi per operare sostanzialmente come unità di scorta, ma anche per fungere da unità di appoggio cannoniero per una forza da sbarco di dimensioni ridotte o medie (cioè dall'azione di commando, alla creazione di una ridotta testa di ponte stabile) ed ancora per agire contro altre unità navali. Ma i COUNTY sono soprattutto in grado di agire come unità-cervello, e di dirigere una forza navale anche da distanze elevate. Essi sono in condizione di operare da soli in modo autosufficiente in acque anche poco sicure, mantenendo un sistema di comunicazioni di elevate caratteristiche. Si voleva in pratica una CCS (Command and Control Ship) con caratteristiche antiaeree, antinave e antisom (se vi sembra poco!). Esaminata la funzione della nave, passeremo ora in rassegna le sue caratteristiche, da noi studiate durante i quattro giorni di permanenza a bordo e qui riassunte, per ragioni di spazio, nel consueto ordine.


NAVIGAZIONE E PROPULSIONE

Il comando operativo della navigazione viene condotto dall'ufficiale di guardia in plancia, ma questa plancia decisamente diversa dal consueto. In primo luogo, l'ufficiale di guardia ed il suo assistente hanno a loro disposizione ed a loro riservato una specie di pulpito sopraelevato , dove possono anche carteggiare, chiaramente derivato dalla famosa plancia all'inglese dei destroyers della II G.M.
Collegati con l'interfonico e con l'onnipresente microfono tipo TV, ricevono informazioni dalla Operation Room, da cui dipende anche un sistema di navigazione inerziale, ed hanno a disposizione un radar di navigazione Type 978. Gli ordini vengono impartiti alla timoneria, di cui parleremo tra poco, ed alla centrale di propulsione.
Eccoci nella famosa timoneria. Questa si trova in un locale corazzato al centro del ponte principale, quattro ponti sotto la plancia. In essa sono situati i comandi del timone, controllati dai timonieri di guardia che ricevono ordini per interfonico soltanto dalla plancia, e sono perciò isolati da qualsiasi distrazione ed interferenza. Riteniamo che questa innovazione a dir poco rivoluzionaria sia senza dubbio geniale, e ci auguriamo sia più largamente adottata in quelle marine ben famose per avere plance piuttosto affollate, dove gli ufficiali superiori hanno l'abitudine di prodursi in shows che ben poco hanno a che vedere con la condotta della navigazione (conferenze edificanti, sfoghi di nervosismo, appunti all'ufficiale di guardia, ecc.).
Anche su questa unità la plancia é abbastanza affollata, ma grazie all'accorgimento del settore sopraelevato, la navigazione non ne viene assolutamente a risentire. La propulsione viene comandata da un locale corazzato che sovrintende al delicato sistema di inserimento e disinserimento delle turbine a gas per gli spunti di alta velocità (normalmente, in navigazione, vengono usate solamente le turbine a vapore). Il vapore per le turbine é fornito da due gruppi di caldaie Babcock & Wilcox tarate a 49,21 Kg/cmq, con vapore surriscaldato a 510 gradi centigradi. Ogni asse é mosso da un gruppo di turbine (ogni gruppo essendo formato da un elemento ad alta pressione, ed uno a bassa) A.E.I. da 7.500 HP, e per gli spunti di alta velocità anche da due turbine a gas G 6 da 7.500 HP ciascuna. La potenza massima teorica disponibile sui COUNTY é di 60.000 HP.
La classe County é stata la prima della Royal Navy a disporre di un sistema di propulsione COSAG, che si é rivelato di ottima affidabilità, potendo essere avviato in pochi minuti ed essendo in grado di far muovere la nave, in caso d'emergenza, anche con la propulsione a vapore inattiva.
L'impianto elettrico é in grado di produrre 3.750 Kw sulle prime quattro unità della classe (D 02 DEVONSHIRE , D 06 HAMPSHIRE, D 12 KENT, D 16 LONDON) e 4.750 Kw sulle altre quattro (D 19 GLAMORGAN, D 18 ANTRIM, D 20 FIFE, D 21 NORFOLK), dove é stato potenziato. In effetti, sul LONDON abbiamo notato una certa carenza di energia elettrica, con notevoli sbalzi di tensione.
Per finire, ricorderemo che due sono i timoni della nave, e quattro le coppie di alette stabilizzatrici fisse, che assicurano un'ottima stabilità.


RICERCA DELL'OBBIETTIVO

Il cervello operativo di queste unità é senza dubbio il sistema CDS (Comprehensive Data System), in grado di elaborare tutte le informazioni in arrivo, siano queste provenienti dalla ricerca, dalla condotta della navigazione dell'unità stessa o da altre unità della Royal Navy.
Il CDS imbarcato é, ormai per tutte le unità della classe, l'ADASW 1. Questo sistema, che ha dietro di se oltre dieci anni d'impiego, riceve tutti i dati possibili, relativi sia alla situazione di superficie che sottomarina, ed elabora le contromisure da prendere sia con le armi di bordo (cannoni e missili) che con l'impiego di elicotteri (quello imbarcato o quelli appartenenti ad altre unità) e di aerei (provenienti da terra o da portaerei), e ne dirige l'azione fino all'eliminazione del bersaglio.
Il principale strumento di ricerca é senza dubbio il radar panoramico a grande raggio Type 965 (sulle ultime quattro unità della classe é installato il Type 965 M, riconoscibile per la doppia antenna). Questo radar, che ha una portata di circa 225 miglia, é dotato di IFF (la relativa antenna é collocato sopra a quella del radar stesso): si tratta di un dispositivo di produzione Cossor e denominato Mk 10.
Il Type 965 é senza dubbio il più conosciuto radar panoramico di costruzione inglese, ed é imbarcato su tutte le maggiori e più moderne unità della Royal Navy; la sua versione M sarà installata anche sui through deck cruisers. E' curioso sottolineare il fatto che la Royal Navy, sebbene senza dubbio all'avanguardia in fatto di elettronica, sia tuttora piuttosto scettica sulle possibilità dei radar tridimensionali, preferendo installare una completa serie di radar di ricerca, in modo tale da non aver mai brutte sorprese.
Anche in questo caso il Type 965 é integrato da un radar panoramico di ricerca aerea e navale a medio raggio Type 993 (inizialmente i COUNTY montavano il Type 992, ma questo é in via di sostituzione) e dal radar altimetrico Type 278. Il primo dotato di una portata di circa 80 miglia, é senza dubbio il più moderno radar del suo genere in uso nella Royal Navy, mentre il secondo é derivato dal ben più noto Type 277, in servizio da moltissimi anni.
Originariamente, i primi quattro COUNTY erano dotati della serie Type 965-992-277, mentre gli altri quattro avevano installati i Type 965 M-993-278; attualmente la situazione si può considerare ibrida, ma non é lontano il momento in cui tutte le unità si allineeranno sulla seconda serie. Questo complesso di radar consente probabilmente un'attività di ricerca ben più affidabile che non quella di un sistema basato su un solo radar tridimensionale.
In pratica si ritiene comunemente che l'unica possibilità di penetrazione possibile per un aereo che non voglia essere scoperto consista nell'avvicinarsi, da una distanza non inferiore alle 200 miglia, ad una quota inferiore ai 15 metri, cosa abbastanza difficile.
Per quanto riguarda invece la ricerca subacquea, ogni unità della classe COUNTY é dotata di quattro sonar, di cui uno panoramico a largo raggio (Type 177 o 184) e tre a medio raggio (Type 170 B, 174, 162). La portata utile media del primo é di circa 6.000 metri, mentre quella degli altri é di circa 2.500 metri. Naturalmente gli impianti possono venire usati in modo sia attivo che passivo, ma é preferibile l'impiego attivo per il sonar a largo raggio, e passivo per quelli a medio raggio.
Per quanto riguarda le contromisure elettroniche (ECM) ben poco si può dire, anche se é ben nota l'altissima sofisticazione dei COUNTY in questo campo. Da sottolineare la presenza, sull'albero prodiero e alla base di quello poppiero, di numerose antenne. Inoltre da segnalare la presenza del chaff Knebworth CORVUS.
Da notare infine l'estrema reticenza degli ufficiali della Royal Navy nel rilasciare informazioni men che generiche sugli impianti in dotazione, per cui molte notizie sono frutto di un lungo lavoro di ricerca presso le fonti più svariate.


ARMAMENTO DI SUPERFICIE

Senza dubbio l'arma principale comune a tutte queste unità é il missile superficie-aria a medio raggio SEASLUG, nelle due versioni Mk.1 ed Mk.2, prodotto dalla Hawker Siddeley Dynamics. La prima versione, installata sulle prime quattro unità della classe, ha un raggio minore della seconda versione, in dotazione alle quattro rimanenti. La portata utile dovrebbe essere attorno ai 45 Km, con possibilità d'intercettazione sino a 15.000 metri d'altezza e velocità del bersaglio sino a Mach 1,8. Il missile é asservito ad un dispositivo di guida a fascio radar del tipo 901 M (sistema chiamato anche GWS 1), e deve provvedere alla difesa a medio raggio di una formazione navale; esso possiede tuttavia anche capacità superficie-superficie, e viene lanciato da una rampa binata che si trova all'estrema poppa. Esiste la possibilità di conservare a bordo sino a 30 missili, ma la dotazione normale é costituita da una quindicina di ordigni
. Il secondo sistema d'armi é il sistema integrato MRS 3/ GWS 22. La prima componente, situata sopra la plancia, ha asserviti i cannoni da 114 mm Mk.6 che si trovano a prora, mentre la seconda componente, con due installazioni leggermente a poppavia del secondo fumaiolo, controlla i missili Shorts SEACAT (che possono essere lanciati anche con il sistema ottico GWS 20).
Il cannone semiautomatico Vickers da 114 mm Mark 6 ha una gittata teorica di 13.000 metri ed una portata utile per il tiro contraereo di 6.000 metri. Il cannone ha un alzo regolabile fra più 10 e più di 85 gradi, con una cadenza di tiro teorica di 14 colpi al minuto. A bordo del LONDON si sostiene tuttavia che la cadenza di 22 colpi al minuto é abbastanza facile da raggiungere. La torre binata pesa circa 50 tonnellate, ed il proiettile, lanciato con una velocità iniziale di 850 m/sec, pesa circa 25,5 Kg. L'arma può essere impiegata per il tiro A.A., antinave e controcosta.
Da notare che i cannonieri della Royal Navy preferiscono di gran lunga questo cannone semiautomatico alle armi più sofisticate, ritenendo queste ultime meno affidabili. In effetti, sul modello Mk.6 i rischi che l'arma si inceppi sono ridotti praticamente a zero.
Il missile Shorts SEACAT, presente a bordo su due rampe quadrinate, é un missile superficie-aria a corto raggio (4.000 metri), del peso di 68 Kg, che può essere lanciato con guida elettronica o con guida ottica. Di questo missile é prevista anche la versione con guida per CCTV (circuito televisivo chiuso)e le prove condotte dalla Marconi-Elliott Avionic System sembra abbiano dato risultati positivi.
Le possibilità antinave di alcuni dei COUNTY riceveranno un notevole incremento grazie all'installazione, già effettuata sul NORFOLK e prevista su tre o quattro altre unità della classe, di quattro lanciatori singoli per MM 38 EXOCET, in luogo della torre sopraelevata prodiera da 114 mm. Il missile, che ha un peso al lancio di circa 700 Kg (di cui 150 rappresentano la testata bellica ad alto esplosivo), una lunghezza di 5,20 metri ed un diametro di 35 cm, ha una portata utile di oltre 37 Km, ed é largamente diffuso anche in marine di altri paesi, tanto che é praticamente il missile antinave di più largo impiego in Occidente. Per concludere l'esame dell'armamento di superficie ricorderemo che si trovano a bordo anche due complessi singoli Oerlikon da 20 mm, installati dopo alcune crociere in Estremo Oriente, nel corso delle quali ci si era accorti che le unità, del dislocamento di oltre 5.000 tonnellate, erano completamente disarmate... contro le piccole giunche dei pirati e dei contrabbandieri, ancora numerosissimi nell'area.


ARMAMENTO ANTISOMMERGIBILE

La componente antisom, anche se estremamente sviluppata elettronicamente, sotto il profilo di distruzione dell'obbiettivo si basa unicamente sulle capacità dell'elicottero WESSEX Mk.3 imbarcato, dotato di sonar, di radar ed armato con uno o due siluri antisom Mk.44 di produzione americana. Si tratta di un siluro acustico autocercante a propulsione elettrica, del calibro di 324 mm e della lunghezza di 2,54 m, pesante solamente 192 Kg e quindi idoneo all'impiego da parte di aerei ed elicotteri. Il raggio d'azione del WESSEX é di circa 400 miglia.


VITA DI BORDO
Da questa arida descrizione tecnica, ritorniamo ad esaminare le caratteristiche più tipiche, cioè come si vive a bordo. Francamente l'abitabilità di queste unità é ottima, ed anche se un volantino illustrativo dice che "le navi da guerra non sono costruite per essere degli alberghi galleggianti" tuttavia si cerca sempre di renderle il più comode possibile. Il risultato raggiunto é elevatissimo.
I locali equipaggio sono spaziosi e razionali, gli ambienti comuni sono dotati di tutti quei piccoli accorgimenti che li rendono più piacevoli e più abitabili.
Da notare poi quella che si può considerare una delle più interessanti realizzazioni per il morale dell'equipaggio: lo studio televisivo con relativa rete a circuito chiuso, installato a bordo. La sua presenza, con programmi molto interessanti creati a bordo o provenienti dall'esterno, costituisce uno strumento di svago non indifferente (non ha comunque eliminato la proiezione di film), e la TV può essere usata per scopi educativi ed informativi con notevole successo. Durante la nostra permanenza a bordo, oltre al giornaliero notiziario dell'attività svolta dalla nave, abbiamo assistito ad interessanti conferenze sulla vita in Unione Sovietica (tenute dal comandante in seconda, reduce da una permanenza a Mosca come addetto navale), a trasmissioni culturali di vario interesse ed infine ad un programma di una liberalità semplicemente incredibile per una qualsiasi altra marina. Durante questo programma, che si intitolava all'incirca "chi la fa l'aspetti", vari componenti dell'equipaggio ricevevano sempre una più o meno giusta "punizione" per quanto avevano fatto "subire" ai loro colleghi.
Abbiamo così potuto vedere il comandante in seconda costretto ad indossare per circa un'ora un pesante passamontagna in amianto da cannoniere sotto le luci inclementi dello studio TV, recitando ogni tanto delle filastrocche (come contrappasso per la sua abitudine, pare, di far fare lunghe esercitazioni), il capo cuoco bombardato di torte alla crema (contrappasso ai successi ottenuti in una recente gara culinaria fra le unità della flotta) e l'ufficiale addetto ai programmi TV forzato ad indossare a mo di elmo una console televisiva (come punizione per i programmi televisivi, giudicati, scherzosamente, troppo pesanti).
Cose di questo genere senza dubbio alzano il morale dell'equipaggio, e fanno nascere una sempre maggiore coesione, come avviene anche grazie ai numerosissimi quiz televisivi tra squadre di reparti diversi o diretti all'equipaggio, quiz molto spesso di discreta difficoltà.
Infine ricorderemo che a bordo del LONDON abbiamo incontrato forse l'equipaggio più "illustrato" del mondo. Molte marine alimentano un'antica tradizione di avere elementi estremamente tatuati, ma riteniamo che la situazione a bordo del LONDON sia per lo meno eccezionale!
Infine una breve nota sull'atmosfera nel quadrato ufficiali. Nella Royal Navy anche a causa dei flemmatici numerosi breaks (prima colazione, morning coffee, colazione, afternoon tea, dinner e tempo libero serale) il quadrato ufficiali é altamente frequentato, e pertanto in esso si possono raccogliere senza dubbio gli umori della nave.
L'atmosfera é sempre estremamente serena, ed anche quando si parla di fatti propri lo si fa con gran distacco tipicamente inglese (forse eccessivo). Molto spesso non di ha la sensazione di essere su una nave da guerra, ma in un tipico pub (specie quanto il pub bar é aperto) o a un party (specialmente nel tempo libero serale), pervaso da un'atmosfera di piacevole meraviglia di trovarsi ancora una volta riuniti a parlare di cose che, non toccando nessuno, sono sicuramente piacevoli. Si intrecciano così simpatiche conversazioni sui monumenti visti negli ultimi porti visitati, sulle stagioni teatrali nei porti di futuro scalo o su quella del West End di Londra (città che sembra sempre presente, proprio fuori dalla porta), o sui risultati sportivi delle varie squadre della nave
. Il marinaio inglese, ed in particolare l'ufficiale di marina, si considera un professionista (e lo é), e non ritiene quindi giusto avere un'influenza particolare sulla politica governativa. Ritiene però nello stesso tempo di poter esprimere la propria opinione con estrema chiarezza attraverso le elezioni ed il proprio parlamentare. Sono quindi inesistenti le discussioni politiche o sindacali, tanto care ai quadrati di altre marine.
In fondo il concetto é questo: "se ti piace il tuo mestiere, cerca di farlo nel modo migliore: così facendo starai meglio tu e staranno meglio i colleghi, ed insieme si potranno migliorare quelle cose che non sono ancora buone; se non ti piace, dai le dimissioni, poiché la tua protesta isterica non ha senso e denota solo uno scarso senso civico".


COMMENTO

La prima sensazione che si ha di queste navi é che siano delle unità passeggeri, armate in un secondo tempo. Questa considerazione può sembrare grottesca, ma gli ottimi volumi abitabili, l'ampio condizionamento, la grande stabilità, rendono la vita a bordo senza dubbio confortevole.
Sotto il profilo militare la sensazione é senza dubbio sconcertante, se si pensa al vero e proprio stivaggio di impianti ed armi presenti su unità similari di altre marine. Sulle unità della classe COUNTY si é preferita la realizzazione di una buona piattaforma capace di accettare qualsiasi trasformazione, piuttosto che la costruzione di unità in funzione degli impianti di progetto.
Chi ha esperienza della guerra navale in alto mare, saprà certamente cosa significhi vivere a lungo su una nave di buona abitabilità, con accettabili volumi di vita e di lavoro, tali da permettere un sereno svolgimento delle attività. Cosa che fa aumentare la produttività e l'affidabilità delle relativamente poche armi imbarcate. Senza dubbio i tecnici della Royal Navy si sono ispirati a questi concetti ed i risultati sono stati soddisfacenti.
Comunque, se si ha la sensazione che queste unità siano underarmed, il rapporto si rovescia per la componente elettronica, presente con una vastità di impianti considerevole. Concludendo, quindi, ci troviamo difronte ad unità estremamente marine, capaci di restare per lunghi mesi lontane dalle basi senza risentirne in modo particolare, quasi autosufficienti, e che certamente risponderanno alle previsioni di longevità formulate dall'Ammiragliato.


Articolo tratto dal n° 110 del mese di aprile del 1974 della rivista Interconair Aviazione e Marina
Documento inserito il: 21/12/2017
  • TAG: classe county, royal navy cacciatorpediniere, conduttore

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