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Dopo cento anni dalla Rivoluzione Bolscevica (parte 7) [ di Daniela Asaro Romanoff ]

Abbiamo già ricordato che Benjamin Disraeli, Primo ministro e scrittore britannico, ebbe parole di grande apprezzamento nei confronti di Alessandro II, figlio di Nicola I.
Dopo la sconfitta nella Guerra di Crimea, la Russia era un Paese più debole, i rivoluzionari appartenenti alle sette occulte si avvalevano della terribile sconfitta in Crimea per convincere contadini e operai a insorgere contro il potere degli 'zar oppressori', ebbene, provocando grande rabbia e odio nelle sette che volevano impossessarsi della Russia rapidamente, Alessandro II Romanov fece risorgere il suo Paese, riuscì in questa ardua impresa.
Priorità assoluta: l'abolizione della servitù.
Un lavoro lungo e non semplice portò alla liberazione dei servi. E' opportuno parlarne. Mentre le sette lavoravano per distruggere la Russia, Alessandro II lavorava alacremente per dare libertà a milioni di individui.
L'11 aprile 1856 Alessandro II iniziò a parlare con molta diplomazia con quei russi ricchi e potenti, che avevano sempre impedito ai Romanov di liberare i servi. Nel gennaio 1857 lo zar creò “un comitato segreto sulla questione contadina”, era necessario mantenere la segretezza affinché coloro che lo contrastavano con ogni mezzo, non sapessero che stava adoperandosi seriamente per offrire migliori possibilità di vita a tantissime persone. I proprietari terrieri della attuale Lituania e della attuale Bielorussia erano quelli che si dimostravano maggiormente disposti a trovare un accordo con Alessandro. Una prima disposizione per l'emancipazione dei servi fu promulgata da Alessandro il 2 dicembre 1857, questa disposizione è conosciuta come “Rescritto Nazimov”, portava il nome del generale Vladimir Ivanovic Nazimov, che aveva avuto l'ordine da parte dello zar Alessandro di raccogliere le opinioni di tutti i proprietari terrieri delle province più favorevoli alla liberazione della servitù, ottenute le informazioni da Nazimov, lo zar promulgò il “Rescritto”, Alessandro procedette saggiamente con piccoli passi. Con il “Rescritto” le condizioni di vita dei servi venivano migliorate, comunque, in Russia, sempre i servi erano stati tutelati dal governo. Con la disposizione del 2 dicembre 1857, Alessandro cominciò ad apportare dei miglioramenti nelle tre province più liberali. Lo zar desiderava che collaborassero con lui alla stesura definitiva della legge per la liberazione della servitù proprio quegli intellettuali che facevano parte di sette segrete e che lo accusavano di essere un oppressore. Ma quegli intellettuali non collaborarono, perché loro non volevano la libertà del popolo, volevano creare una schiavitù per tutti: popolo e governanti Romanov e per creare questa schiavitù avevano bisogno di attriti sociali per poter meglio ammaestrare la gente e far odiare i legittimi governanti … Alessandro II stava rovinando i loro piani … come avevano fatto altri Romanov, governavano bene. Nei primi mesi del 1858 il “comitato segreto sulla questione contadina” divenne “comitato supremo” e ai giornalisti venne data ampia possibilità di parlarne, purtroppo prevaleva sempre la propaganda distruttiva delle sette, che denigravano tutte le riforme di Alessandro. Nell'estate del 1858 Alessandro II viaggiò per quasi due mesi al fine di ascoltare più opinioni possibile relative all'emancipazione della servitù.
Non si può proprio dire che Alessandro agisse da autocrate. L'anno successivo il “comitato supremo” cessò di esistere e si diede vita alle “commissioni di revisione”, erano dirette da Jacov Ivanovic Rostovcev ed erano preposte a preparare la stesura della legge sull'emancipazione. Rostovcev morì nel 1860 e chi lo sostituì era molto meno liberale. La bozza di Rostovcev subì modifiche apportate da alcuni organi dello Stato. Alessandro non era per nulla contento, le norme della legge non davano ai servi la libertà che lui avrebbe desiderato. Abbastanza riluttante, firmò la legge il 3 marzo 1861 e ne rinviò la pubblicazione fino al 17 marzo 1861. Alessandro licenziò parecchi ministri e nell'autunno del 1862 fece un discorso che non piacque a molti ricchi e potenti russi, Alessandro difese l'emancipazione e parlò di quella libertà che lui avrebbe desiderato dare a tutte le persone meno fortunate che vivevano in Russia. Questo suo discorso aumentò l'astio che parecchie famiglie agiate avevano nei suoi confronti.

Nicola I aveva dovuto mettere delle limitazioni all'istruzione pubblica, a causa delle subdole infiltrazioni delle sette nelle scuole. Alessandro tolse ogni limitazione. Soprattutto gli studenti universitari erano molto sorvegliati, Alessandro ritenne che era giusto lasciarli liberi.
Per quanto riguarda l'istruzione femminile, venne ulteriormente promossa. Già Pietro il Grande aveva fatto molto per promuovere l'istruzione delle donne attraverso alcune leggi. Pietro aveva proibito agli uomini di sposare delle donne poco istruite, dando così un segnale molto forte a tutti gli uomini, la donna andava apprezzata per la sua intelligenza. Siamo agli inizi del XVIII secolo, non credo che troviamo in molti altri Paesi dei sovrani come Pietro, così rispettosi nei confronti dell'intelligenza della donna. Nel voler valorizzare la donna, Pietro si scontrò con una certa opposizione, ma i suoi discendenti sostennero le sue idee, soprattutto Caterina la Grande. La zarina creò degli Istituti femminili statali. Secondo Caterina, se le donne fossero rimaste nell'ignoranza, avrebbero avuto influssi negativi sulla società russa. Grazie all'interessamento di Caterina nel 1764 venne fondato l'Istituto Smol'nyi, non soltanto per le giovani nobili, ma anche per le ragazze più povere, tutte avevano diritto ad istruirsi. Nel decreto relativo all'istituzione della scuola troviamo queste parole: ”Per forgiare delle donne istruite, che fossero buone madri e che potessero contribuire come membri migliori della propria famiglia e della società”.

Nell'Istituto Smol'nyi venivano insegnate due lingue straniere (francese e tedesco), si poteva scegliere anche lo studio della lingua italiana. Si dava molta importanza allo studio delle materie scientifiche come la fisica, la matematica, l'astronomia. Tenuti in grande considerazione erano il ballo e l'architettura. Secondo gli studi del semiologo russo Jurij Lotman l'istruzione delle donne in Russia era diffusa anche nell'antichità.

Con Alessandro II le donne furono ammesse alle lezioni universitarie.
Per dirigere i distretti scolastici Alessandro nominò dei funzionari con idee molto liberali. Vennero esclusi tutti i docenti che avevano una mentalità conservatrice tradizionalista e vennero assunti docenti progressisti. Gli studenti più poveri vennero sostenuti economicamente affinché potessero studiare. Del liberalismo dello zar Alessandro II si approfittarono le sette occulte, che si infiltrarono nelle università creando pericolosi disordini. Per alcuni anni Alessandro fu costretto a proibire le associazioni degli studenti. Nel 1861, a causa di gravi incidenti, l'Università di San Pietroburgo venne chiusa. Ma ad Alessandro le misure restrittive non piacevano, nominò una commissione affinché studiasse in modo approfondito il sistema universitario russo, per poterlo migliorare. Nel giugno 1863 Alessandro promulgò una legge con la quale aumentava i finanziamenti alle Università e ai docenti furono concessi ampi poteri. Gli intellettuali rivoluzionari non tardarono ad approfittare della grande apertura di Alessandro II per i loro scopi sovversivi.
I Romanov lavoravano con impegno, ma molti 'affiliati' in tutto il mondo stavano preparando l'inferno per il loro Paese.

Per capire ancora meglio i "metodi di lavoro" dei "banchieri padroni del mondo" è molto interessante ricordare una parte della Storia assai poco conosciuta: l'alleanza tra Alessandro II e Abraham Lincoln. Soprattutto i libri scolastici tengono nascosta l'Alleanza tra Stati Uniti d'America e Russia. Se si vuole conoscere bene la Storia di questo nostro povero mondo afflitto da tante tenebrose lotte, i testi scolastici non sono di sicuro adatti a farci comprendere con onestà gli accadimenti, perché tali testi devono veicolare dei messaggi … . Gli unici libri che possono aiutarci ad apprendere certe verità storiche vanno cercati con grande pazienza e capacità di discernimento. Alessandro II e Abraham Lincoln si stimavano reciprocamente e avevano molto in comune. Oltre ad aver saputo condurre una brillante politica interna per rendere più moderno il suo Paese, Alessandro II seppe affrontare la politica estera, cercando sempre di sostenere con molta lealtà i Paesi in difficoltà, abbiamo già ricordato che Alessandro ancora oggi è considerato il liberatore della Bulgaria, ma pochissimi sanno che gli Stati Uniti devono la loro esistenza proprio allo zar Alessandro II, la Storia statunitense ha rischiato di concludersi con la guerra di secessione.

Forse non si sa che la guerra civile americana fu molto ben studiata e programmata a Londra nel 1857. Alcuni banchieri avrebbero sostenuto il Sud, altri banchieri avrebbero sostenuto il Nord. Il sistema monetario statunitense non era ancora nelle mani di certi 'finanzieri'. Per la guerra civile venne sbandierato il grave problema della schiavitù, ma i signori dell'alta finanza non hanno cuore e non hanno ideali, pertanto il vero scopo di quella guerra civile era indebolire gli Stati Uniti e suddividerli in tanti staterelli sudditi dei 'finanzieri'. Lo zar Alessandro, che stava combattendo la mafia finanziaria, come avevano già fatto i suoi predecessori, intuì subito quale era la vera causa della guerra civile negli Stati Uniti ed offrì il suo aiuto a Lincoln. Anche il Presidente americano si era impegnato a lottare contro le banche private. Quando scoppiò la guerra ovviamente i 'banchieri' offrirono denaro a Lincoln, proprio quel denaro di cui aveva bisogno, ma si trattava di strozzinaggio, gli interessi erano incredibili, tra il 24 e il 36%. Lincoln capì che se avesse accettato, avrebbe messo il suo Paese in una situazione pericolosissima. Il col. Dick Taylor, a cui il Presidente aveva chiesto consiglio, diede delle preziosissime indicazioni: gli Stati Uniti erano uno Stato sovrano, pertanto, ai sensi della Costituzione, potevano risolvere ogni problema finanziario stampando la propria moneta. E' un potere che tutti gli Stati sovrani hanno, ma non possono esercitare questo potere a causa di chi vuole essere padrone dei destini del mondo.

In risposta alla minaccia della 'rivoluzionaria politica monetaria di Lincoln', apparve un editoriale pubblicato da “The London Times” nel 1865 con firma anonima:
“Se la nociva politica finanziaria che ha avuto origine nella Repubblica nordamericana durante la recente guerra in quella regione dovesse mai consolidarsi, allora quel governo potrebbe rifornirsi di denaro suo proprio senza costo alcuno. Ripagherebbe i suoi debiti e ne rimarrebbe esente. Prospererebbe oltre ogni precedente nella storia dei governi civilizzati del mondo. I talenti e la ricchezza di tutte le nazioni migrerebbero in Nord America. Quel governo deve essere distrutto, o distruggerà tutte le monarchie del globo”.

Nel famoso documento n.23 del 1865 del Senato americano, abbiamo una spiegazione chiara dell'onesta e corretta politica monetaria di Lincoln.
“Il Governo non ha necessità né deve prendere a prestito capitale pagando interessi come mezzo per finanziare lavori governativi ed imprese pubbliche. Il Governo deve creare, emettere e far circolare tutta la valuta ed il credito necessari per soddisfare il potere di spesa del Governo ed il potere d’acquisto dei consumatori. Il privilegio di creare ed emettere moneta non è solamente una prerogativa suprema del Governo, ma rappresenta anche la maggiore opportunità creativa del Governo stesso. La moneta cesserà di essere la padrona e diventerà la serva dell’umanità. La democrazia diventerà superiore al potere dei soldi.”

Questa politica costò la vita ad Abraham Lincoln, il 14 aprile 1865 (Venerdì Santo), mentre si trovava a Teatro, un 'attore', John Wilkes Booth, entrò nel palco presidenziale e sparò un colpo di pistola calibro 44 alla testa del Presidente, Lincoln spirò il giorno dopo. Organizzare un attentato a Lincoln il Venerdì Santo è un chiaro segnale, e una chiara firma di chi aveva 'pianificato' l'assassinio.

Nel periodo in cui lo zar Alessandro decise di aiutare Lincoln, stava affrontando un'insurrezione polacca sostenuta dalla Gran Bretagna e dalla Francia, gli stessi Paesi ostili al governo di Lincoln. La flotta russa del Baltico giunse nel Porto di New York nel settembre 1863, la Flotta dell'Estremo Oriente raggiunse San Francisco.
L'8 febbraio 1861 si erano costituiti gli Stati Confederati d'America, sette Stati americani si erano uniti: Alabama, Florida, Georgia, Louisiana, Mississippi, Carolina del Sud, Texas. Tali Stati dichiararono la propria secessione dagli Stati Uniti e scoppiò la guerra di secessione abilmente organizzata a Londra. Gli Stati confederati erano ovviamente nascostamente supportati da Gran Bretagna, Francia e dai poteri padroni del mondo.
Quando l'incrociatore degli Stati confederati, Shenandoah, si accinse ad attaccare San Francisco, l'ammiraglio russo diede ordine di difendere la città, poiché in zona non c'erano navi da guerra statunitensi. A questo punto gli inglesi capirono che se fosse scoppiata una guerra mondiale, l'avrebbero sicuramente persa. Gli Stati Uniti avevano un alleato troppo forte. Inglesi e francesi fecero un passo indietro. Le navi russe pattugliarono le coste del Nord America durante tutta la seconda metà del 1863. Il Contrammiraglio S.S. Lesovskij comandava la flotta dell'Atlantico, il Contrammiraglio A.A. Popov comandava le navi che giunsero nel porto di San Francisco. Fino all'agosto 1864 le navi russe navigarono lungo le coste occidentali e orientali degli Stati Uniti.
Nel 1866 il governo statunitense espresse ufficialmente gratitudine al governo russo. Lo scrittore e medico statunitense Oliver Wendell Holmes definì lo zar Alessandro con queste parole “Nostro amico quando il mondo era nostro nemico”, e il Segretario della marina statunitense Gideon Welles più volte si espresse in questi termini: ”Dio benedica i russi!”

E lo zar Alessandro II venne assassinato il 13 marzo 1881.
Esprimiamo ancora il nostro rammarico per il fatto che questa alleanza tra Russia e Stati Uniti venga molto nascosta, tutto ciò che non piace al “cerchio magico”, anche se importante ed evidente, viene purtroppo celato. Anche molte persone di grande talento hanno difficoltà ad esprimersi, se non rientrano nel “cerchio magico”, ci sono artisti e scienziati di grandissimo talento, che vengono osteggiati, mentre si fa molta pubblicità agli artisti e agli scienziati che piacciono ai “padroni del mondo”.

Il lavoro relativo alla politica interna e alla politica estera di Alessandro II viene considerato da molti storici onesti imponente, intelligente e lungimirante. Viene considerato come uno dei migliori governanti della sua epoca, e, come abbiamo detto, la sua politica venne apprezzata anche da capi di governo di altri Stati come Benjamin Disraeli e Abraham Lincoln.

Alessandro II, come molti altri Romanov, era molto più vicino al popolo dei rivoluzionari, ed era assai più rivoluzionario dei rivoluzionari. Con alcuni principi annunciati il 6 aprile 1859 Alessandro volle che i contadini eleggessero i propri rappresentanti. Vennero create delle comunità contadine, i volost, con una forma di autogoverno rurale. Nel 1864 Alessandro introdusse lo zemstvo, furono creati dei governatorati locali su proposta del ministro Nikolaj Miljutin.

Malgrado la consueta diffamazione storica nei confronti dei Romanov, Alessandro II ebbe molti apprezzamenti.

Se noi, con più attenzione e onestà, prendessimo in considerazione le riforme, le leggi dei Romanov, la loro politica interna ed estera, comparandola a quella di altri governanti loro contemporanei 'più amati dalla pubblicità storica', ci renderemmo conto che non erano arretrati, non erano oppressori e soprattutto in politica estera non hanno mai cancellato dalla faccia della terra interi popoli e culture come fecero governanti considerati liberali tuttora … .

Cerchiamo di avvicinarci ai Romanov con onestà, proprio per capire ancora meglio l'organizzazione 'a livello mondiale' della rivoluzione bolscevica … .

Spero che i lettori, che amano la Russia e la Storia onesta, capiranno l'analisi che mi accingo a compiere. Non sarà sicuramente tempo perso se dedicheremo una parte di questi scritti ad un'analisi storica.


Nell'immagine lo Zar Alessandro II.
Documento inserito il: 21/06/2017
  • TAG: romanov, alessandro II, zarismo, impero russo, rivoluzione bolscevica

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