Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia contemporanea: Il Campionato del Mondo di calcio in Russia non deve diventare un'arma di distrazione di massa
>> Storia Contemporanea > In Europa

Il Campionato del Mondo di calcio in Russia non deve diventare un'arma di distrazione di massa [ di Daniela Asaro Romanoff ]

NON VOGLIAMO CHE IL CAMPIONATO MONDIALE DI CALCIO IN RUSSIA SIA UN'ARMA DI DISTRAZIONE DI MASSA PROPRIO NELL'ANNO 2018

Come ex calciatrice, e attuale giornalista sportiva, sento il dovere morale di rendere pubblica questa lettera – testimonianza.

Continuando a seguire questo calcio, privo di valori sportivi, senza farci delle domande, senza riflettere, stiamo perdendo giorno dopo giorno la dignità di esseri umani.
Anche altri sport, ma soprattutto il calcio è diventato un'attività, uno spettacolo usato dai poteri forti, ricordiamoci tra l'altro che le squadre di calcio sono società per azioni …, per cui tali poteri globalizzanti, i poteri che tiranneggiano il mondo con il loro denaro sanno adoperare molto bene il calcio per i loro scopi.
Attraverso il calcio, al quale questi manipolatori, tramite i loro mezzi mediatici, hanno tolto ogni caratteristica formativa ed educativa (gli allenatori dei ragazzi, tra cui me stessa per un breve periodo, hanno spesso a che fare con genitori prepotenti, che litigano e che pretendono che il loro figlio diventi Maradona), il calcio non educa … ebbene, attraverso questo calcio deteriorato, i “padroni del mondo” veicolano tra i giovani ed anche i meno giovani il materialismo, fatto di divismo, gruppi esclusivi con uno stile di vita esclusivo, grandi ricchezze di dubbia provenienza, perdita del significato della famiglia, esaltazione di situazioni che non hanno valenze culturali, valenze di grande utilità per la società umana come la ricerca scientifica e la ricerca medica, abbiamo una scala dei valori completamente rovesciata. Riflettiamo, sono, in definitiva, quattro calci ad un pallone e neppure più molto spettacolari a causa dei troppi impegni mondani dei calciatori e delle troppe partite. Però questi “quattro calci al pallone” creano dei divi ricchissimi con grande potere mediatico, sempre nei limiti consentiti dai “padroni del mondo”, e creano una passione del tutto illusoria per quanto riguarda la gente, ma la gente non se ne rende conto. Avendo fatto servizio di vigilanza all'interno e all'esterno degli stadi, ho visto scene di violenza non solo tra i tifosi, il tifoso agisce anche contro se stesso con violenza, ubriacandosi, drogandosi e quant'altro, la gente si autodistrugge alle partite di calcio, smarrendo ogni dignità umana, perché succede questo? Perché il sistema divistico, creato per il calcio, rende la gente frustrata, gente già danneggiata da una società arida, tutto ciò è gravissimo. Noi oggigiorno non possiamo più avere neppure nello sport un punto di riferimento con dei valori, un punto di riferimento che possa donare alle persone la possibilità di ritrovare quel fattore umano così raro, così introvabile, nascosto dai poteri forti, per creare un mondo decadente, con persone disorientate, che più facilmente sono manipolate da chi vuole dominare.
Il popolo del calcio non ha la consapevolezza di queste gravi frustrazioni, perché dal calcio il popolo è drogato ed è gravissimo tutto ciò, cerchiamo di fermarci a riflettere.
Essendo un'espressione spettacolare usata dai poteri mondiali, il calcio veicola una subdola politica globalizzante.
La Russia, Paese coraggiosamente mai allineato con i poteri forti, cerchi di accogliere il Campionato del mondo di calcio senza considerarlo l'evento più importante dell'anno 2018, perché, attenzione … , attraverso questo “calcio industriale” senza valori sportivi, ritornano in Russia quelle potenze che 100 anni fa l'hanno voluta distruggere, non perché c'era un popolo povero da difendere, ma oramai è noto quasi a tutti, i poteri forti avevano bisogno di fare un esperimento economico … in Russia. 100 anni fa la Russia era una terra di grande spiritualità, era la quinta potenza mondiale, con sistemi pensionistici, assistenziali, assicurativi, antinfortunistici e tutti i contadini erano diventati proprietari dei loro campi grazie alle riforme di Nicola II e del ministro Stolypin, ministro assassinato e poi molto studiato e imitato dai sovietici. Una simile Russia, che il Presidente americano dell'epoca Taft, definiva il Paese perfetto, dava un enorme fastidio … , la Russia non si era mai inchinata ai poteri mondiali.
Il 2018 è un anno in cui il popolo russo ha la necessità di riflettere sulla propria storia, sulla propria identità, per cui il Campionato del mondo di calcio dell'anno 2018 non può essere in Russia un'arma di distrazione di massa, come viene spesso definito il calcio da chi è ancora in grado di ragionare, perché tale rischia di essere questo Campionato di calcio.
E colgo l'occasione per dire che i poteri forti non possono fermare e nascondere la storia onesta, deve emergere in tutta chiarezza quanto accadde nel 1918.

Concludo esprimendo un desiderio: vorremmo che tutti gli uomini di buona volontà si mettessero a lavorare per ridare al calcio i suoi valori sportivi. Vorremmo calciatori e allenatori che camminano per la strada, portando alla gente dei messaggi sportivi. Sobrietà, semplicità, umiltà nel calcio. Ora è solo una religione pagana con i suoi idoli e i suoi adepti.

Una considerazione: i padroni del mondo hanno cercato di rendere difficile lo svolgimento del Campionato del mondo in Russia per creare desiderio e aspettativa tra la gente e volontà di avere questo Campionato tra i politici, ma, attenzione, come sta scritto in certi pacchi che arrivano: “Maneggiare con cura”. Attenzione ai controvalori e alle conseguenze di questo Campionato del mondo di calcio. Documento inserito il: 31/05/2018
  • TAG: mondiali, calcio, russia

Articoli correlati a In Europa


Note legali: il presente sito non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.
La responsabilità di quanto pubblicato è esclusivamente dei singoli Autori.

Sito curato e gestito da Paolo Gerolla
Progettazione piattaforma web: ik1yde

www.tuttostoria.net ( 2005 - 2023 )
privacy-policy