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Germania: dalla Repubblica di Weimar alla Conferenza di Monaco

Nata dalla disfatta subita dalla Germania al termine della Prima Guerra Mondiale, la Repubblica di Weimar ebbe una vita piuttosto difficile. Ad essa vennero infatti addossati tutti i mali seguiti al dopoguerra: l'accettazione delle durissime clausole armistiziali, che ridussero il territorio nazionale e privarono il Paese dell’impero coloniale, ne indebolirono fortemente l’economia e condussero nel 1923 ad una fortissima svalutazione del marco, a cui fecero seguito tentativi di colpo di Stato sia da destra che da sinistra, che il governo riuscì sempre a tenere sotto controllo.Verso la fine del 1923, la stabilizzazione del valore della moneta, portò al definitivo consolidamento della Repubblica e dell’economia nazionale. Fino al 1928, le elezioni assicurarono la maggioranza ai partiti democraticiLa politica estere era improntata ad un rapporto di conciliazione: con la Francia, nel 1925 venne sottoscritto il trattato di Locarno, che permise alla Germania di entrare a far parte della Società delle Nazioni; nel 1922, in seguito al Trattato di Rapallo, vennero riprese le relazioni politiche ed economiche con l’Unione Sovietica. La stessa cosa avvenne con gli Stati Uniti, grazie ai cui apporti monetari, fu possibile la ripresa dell’economia tedesca. Tutto ciò permise alla Germania di avviare iniziative sociali per quanto concerneva l’le assicurazioni e l’istruzione. Questa rifioritura ebbe termine nel 1929, quando la grande crisi internazionale investì anche la il suolo tedesco. A causa del ritiro dei capitali esteri, crebbe vertiginosamente in tutto il Paese la disoccupazione, che in breve divenne una delle cause principali della diffusione in Germania del Partito Nazionalsocialista: da partito di estrema destra di poco conto, con una rappresentanza in Parlamento di di dodici deputati dopo le elezioni del 1928, che divennero centosette in quelle del 1930. Capo carismatico del movimento era Adolf Hitler, l’uomo che nel 1923, a Monaco, aveva tentato senza riuscirci un colpo di stato. La propaganda nazista toccava tutti quelli che potevano essere motivo di insoddisfazione per il popolo tedesco, e ai più sembrava offrire le migliori garanzie di soluzione per i numerosi problemi che attanagliavano in quegli anni la Germania. Nelle elezioni del 1932 ottennero ben 230 seggi sui 609 disponibili. Grazie all’ appoggio dei grandi industriali, il 30 gennaio del 1933, Hitler ottenne il cancellierato. Dalla Repubblica di Weimar alla dittatura, il passo fu breve: i lander tedeschi persero la loro autonomia; i sindacati di operai e imprenditori vennero fusi in unico fronte del lavoro, controllato dal partito; i partiti politici vennero sciolti o messi in condizione di sciogliersi autonomamente; la stampa e le associazioni giovanili e culturali, passarono in breve sotto il controllo nazista. Anche la Chiesa, nelle sue diverse congregazioni, passò sotto il controllo del governo. Nel 1934, vi fu una grande epurazione all’interno dello stesso movimento, che comportò l’eliminazione degli elementi dell’ala sinistra più intansigente del partito, con lo scopo di ingraziarsi gli alti gradi della Reichswehr, l’esercito tedesco. Nel 1934, con la morte del maresciallo Hindenburg, Hitler assunse la carica di capo dello stato e di comandante supremo delle forze armate. Internamente, il nuovo regime riuscì a risollevare la Germania dalla crisi, con la concessione di nuovi crediti all’industria, all’agricoltura e dando il via a una serie di grandi lavori pubblici. In politica estera, il regime si proponeva di riconquistare la libertà e la parità tedesca perse con i Trattati di Versailles. Nel 1933, la Germania si ritirò dai trattati sul riarmo e dalla Società delle Nazioni; nel 1935 dopo la rioccupazione della Renania, venne reinstaurato il servizio militare obbligatorio. Nello stesso anno, il revisionismo tedesco si rafforzò grazie all’alleanza con il fascismo italiano, con il quale si impegnò militarmente nella Guerra Civile Spagnola dal 1936 al 1939, e con i militaristi giapponesi in Asia, sotto le insegne de in patto anticomintern. Oltre all’aspetto militare venne particolrmente curato quello ideologico-amministrativo, volta alla difesa della razza. Da questo derivarono le Leggi di Norimberga, leggi razziste per la difesa del sangue e dell’onore tedesco. Successivamente, sempre nel processo di revisione del Trattato di Versailles, venne evocata una grande Germania in grado di accogliere tutte le stirpi tedesche: in questo contesto, nel 1938, a seguito di un referendum popolare venne annessa l’Austria e a seguito della Conferenza di Monaco Hitler otteneva anche i territori di lingua tedesca dei Sudeti, enclave situata in territorio cecoslovacco.

Nell’immagine, il Maresciallo Hindenburg, ultimo cancelliere della Repubblica di Weimar. Documento inserito il: 28/12/2014
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