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La Polonia sul mare

di Renè Greger

La Flotta polacca nacque, durante la terza settimana d'indipendenza - il 28 novembre 1918 -, con un decreto del nuovo Capo dello Stato, maresciallo Pilsudski. Si trattava, però, d'una flotta senza navi e perfino senza sbocchi sul mare. Al nord, infatti, i confini del nuovo stato non erano stati ancora definiti e la creazione della Marina doveva proclamare il diritto della Polonia sulla costa baltica.
I veri e propri fondatori della Marina furono tuttavia alcuni ufficiali che, fino ad allora avevano prestato servizio nelle Marine russa e austriaca. Molto importante si dimostrò sia la loro esperienza, sia il fatto che molti polacchi avessero già prestato servizio nella Kaiserliche un Konigliche Marine con la Flottiglia del fiume Donau, dal momento che vennero costituite due flottiglie fluviali a Modlin sulla Wisla e a Pinsk. Entrambe queste flottiglie vennero costituite da battelli fluviali armati e da battelli a motore, e ben presto ebbero il battesimo del fuoco.
I soldati polacchi poterono occupare la costa soltanto il 10 febbraio 1920. Questa osta era piccola (72 Km. esclusa la penisola di Hela) e senza alcun porto, dal momento che non venne accolto il desiderio dell'annessione del grande porto di Gdansk, allora Danzig. Ciò nonostante, questo giorno viene tradizionalmente, ancora oggi, festeggiato come anniversario dell'unione della Polonia al mare.
Già in quel momento, la Polonia possedeva sei torpediniere, alcune delle quali erano ancora ancorate a Rosyth, giacché si trovava di unità ex-tedesche, le uniche che gli Alleati vincitori avessero voluto cedere ai Polacchi.
Queste navi abbisognavano di riparazioni fondamentali, cosa che in un certo qual modo era un vantaggio. Infatti, non v'era un posto sulle coste polacche dove si potesse ancorare questa flottiglia, considerato che esistevano solo due piccolissimi porti per imbarcazioni da pesca. In uno di essi, Puck, s'allestì, con mezzi molto primitivi, una base per la futura Flotta polacca che dove consistere solo in navi piccole e a fondo piatto. Perciò, vennero acquistate in Finlandia due cannoniere (KOMENDANT PILSUDSKI e GENERAL HALLER), originariamente ordinate per la Marina zarista, e in Danimarca quattro piccoli dragamine ex-tedeschi del tipo FM.
Una piccola Marina era stata così formata e allora si poteva iniziare l'istruzione del nuovo personale. Gli interessi sul mare della Flotta polacca avevano però necessità di una base che si potesse usare tutto l'anno e che fosse in grado di accogliere anche navi maggiori. E non si doveva trattare solo di un porto da guerra, visto che bisognava considerare anche le esigenze della sorgente Marina mercantile.
Dopo parecchie indagini, si trovò, nei pressi di Oksywie, il posto adatto e s'iniziò la costruzione del nuovo grande porto chiamato poi, nel 1921, Gdynia. Nel 1923, veniva già usata una primitiva banchina in legno, ma solo dodici anni dopo il porto fu completamente ultimato e giunse a superare Danzig, come di può desumere da questi dati inerenti il movimento merci: 1928: Danzig 8.616 ton. - Gdynia 1.958 ton.; 1932: Danzig 5.476 ton. - Gdynia 5.194 ton.; 1938: Danzig 7.127 ton. - Gdynia 9.174 ton.

IL PERIODO 1930/1938
La costruzione della Flotta andò in maniera completamente diversa, in quanto, se si eccettuano due trasporti, fino all'estate 1930 non entrò in servizio nessuna unità. La colpa si doveva ascrivere alla situazione interna della nazione che, per poter costruire le navi, non possedeva né possibilità tecniche, né risorse finanziarie. Si redassero progetti in grande stile per la costruzione di una flotta oceanica, ma essi restarono solo parti della fantasia... Per esempio, lo Stato Maggiore della Marina aveva elaborato, già nel 1920, un Programma secondo il quale, entro il 1929, dovevano entrare in servizio: 2 navi da battaglia, 6 incrociatori, 28 caccia e 45 sommergibili. Ironia della sorte: nelle casse statali non fu possibile neppure trovare il danaro necessario per pagare le riparazioni eseguite in Gran Bretagna sulle sei torpediniere ex-tedesche.
Per i Polacchi, era assai importante possedere una flotta, dal momento ch'essi dovevano fronteggiare due avversari: l'Unione Sovietica a oriente e la Germania a occidente. La Polonia era alleata della Francia, ma già dalla metà del 1920 si sapeva bene che, nel Baltico, non si poteva contare sull'aiuto della Flotta francese. Perciò, nel 1924, venne elaborato un nuovo "Piccolo Programma": entro il 1936, bisognava allineare 2 incrociatori, 6 caccia, 12 torpediniere e 12 sommergibili.
Si contò soprattutto sull'aiuto francese, dal momento che, dal 1921, operava in Polonia una missione della Marine Nationale e la Francia aveva accordato un credito per l'acquisto di armi. La Marina ricevette solo una minima parte di questo credito e dovette accontentarsi di ordinare ad alcuni cantieri francesi 2 caccia e 3 sommergibili (1926). Il primo caccia, il WICHER, venne consegnato nel 1930; il secondo, il BURZA, soltanto due anni dopo. Anche i sommergibili RYS, WILK e ZBIK vennero consegnati con grave ritardo, nel 1931/1932.
Tutte queste navi erano di cattiva qualità e avevano parecchi difetti costruttivi. Malgrado le molte riparazioni e ricostruzioni, non si poté mai contare su di esse come unità da guerra efficienti.
All'inizio degli anni trenta, la Polonia sopravvalutò la propria posizione che si diede ad una politica indipendente col desiderio di entrare a far parte delle grandi Potenze. Senza considerare la propria posizione strategica e le premesse tecnico-commerciali per la costruzione di una Flotta, il rappresentante della Polonia annunciò nel 1931 alla Lega delle Nazioni, che il suo paese avrebbe costruito una Marina da guerra da 150.000 ton. Alla fine del 1931, le tonnellate erano già divenute 208.000, poiché si volevano costruire 4 navi da battaglia, 8 incrociatori, 34 caccia e 36 sommergibili. Anche nel 1936 si parlò d'un Programma costruttivo polacco, secondo cui dovevano essere costruite 3 navi da battaglia da 25.000 ton., 1 incrociatore leggero AA, 12 caccia, 21 sommergibili, ecc. Si trattava di dichiarazioni propagandistiche, di cui si giovavano i politici polacchi per far apparire la Polonia come una grande Potenza. La verità però era assai triste.
Nel periodo 1931/1936, non vi furono ulteriori progetti di ampliamento della Flotta, eccetto un Programma di costruzione per la flottiglia fluviale di Pinsk. A seguito di divergenze sorte nello Stato Maggiore della Marina, vennero costruiti quattro piccoli dragamine in Polonia e ordinati due grossi caccia in Inghilterra e due grandi sommergibili in Olanda. I dragamine erano idonei alla guerra costiera, ma le altre navi erano troppo grandi per il Baltico.
Il posamine GRYF, ordinato in Francia nel 1934, fu il prodotto di una pretesa contradditoria. Soltanto alla fine del 1936, il Comando Supremo della Marina propose un nuovo Piano costruttivo che, però, venne a trovarsi in netto contrasto con i programmi già così propagandati: entro il 1943, oltre ai caccia e ai sommergibili in costruzione, dovevano essere ordinati 8 caccia, 7 sommergibili, 10 motosiluranti e 18 aerosiluranti.
Purtroppo, anche questo Programma andò a compimento soltanto parzialmente: il 1° settembre 1939 vennero ordinati 2 caccia e 2 dragamine in Polonia, 2 sommergibili in Francia e 4 motosiluranti in Inghilterra. Così, allo scoppio della guerra, la Marina polacca, oltre ad alcune vecchie navi buone solo per compiti ausiliari, poteva contare su queste unità:
- 2 caccia, WICHER e BURZA, del tipo francese OURAGAN e di limitata efficacia. Queste navi erano lente, manovravano male e avevano armamento antiquato. Di simili caccia la marina polacca era tutt'altro che soddisfatta;
- 2 caccia, GROM e BLYSKAWICA, consegnati dai cantieri britannici White rispettivamente nel maggio e nel novembre 1937), che per la loro velocità e per il loro armamento rappresentavano le migliori navi dell'intera flotta;
- 2 sommergibili, ORZEL e SEP, ordinati in Olanda e consegnati nella primavera del 1938. Si trattava di battelli buoni e veloci, ma troppo grandi per la guerra nel Baltico;
- 3 sommergibili, WILK, RYS e ZBIK, consegnati nel 1931/1932 e la cui costruzione era durata rispettivamente 5 e 6 anni. Anch'essi di costruzione francese, erano troppo grandi per il Baltico e avevano parecchi altri lati negativi. Si trattava di vecchie costruzioni , dal momento che derivavano dal tipo NORMAND che aveva preso il dispositivo posamine dai tipi tedeschi UC-II, costruiti nel 1915/1916. Nonostante le molte modifiche, questi sommergibili rimasero sempre uno sbaglio;
- 1 grande posamine, il GRYF, costruito in Francia nel 1934/1938 su progetto polacco. Poiché la Marina polacca voleva che questa nave non fosse solo un grande posamine, ma anche una nave scuola che rappresentasse la Polonia all'estero, si giunse ad un compromesso. Il risultato fu una nave grande, ma sprotetta e lenta, poiché restò poco spazio per la sistemazione dell'apparato motore;
- 6 piccoli dragamine della classe JASKOLKA, costruiti nel 1933/1939 su progetto polacco nei cantieri di Modlin e Gdynia. Con queste unità, la Marina polacca possedeva finalmente un tipo di nave adatto, dal momento che queste unità potevano essere anche attrezzate come posamine. Circa la qualità, si può asserire che anche oggi, cioè a più di trent'anni dal loro completamento, ve ne sono in servizio ancora due.
Inoltre, si trovavano in costruzione 2 caccia del tipo GROM, 2 sommergibili del tipo ORZEL e 6 motosiluranti del tipo White. Molto poco si sapeva sulla costruzione di queste navi, tranne che le motosiluranti giunsero, nel 1940, in Inghilterra battendo bandiera polacca. Perciò, citiamo qui alcuni particolari.
Già nel 1934, la Marina polacca si stava occupando dei piani per costruirsi un proprio cantiere a Gdynia ma, nel 1939, non v'era nulla di pronto anche se si voleva passare alla costruzione di due caccia. Siccome i caccia del tipo GROM costruiti in Gran Bretagna venivano considerati navi eccellenti, lo Stato Maggiore della Marina si mise d'accordo col cantiere inglese affinché, con l'aiuto di questo, venissero costruite in Polonia altre unità di questo tipo.
Nell'estate 1939, parte del materiale per dare inizio ai lavori nell'agosto si trovava già nei cantieri, ma ciò fu ritardato dagli eventi bellici. Le lamiere vennero utilizzate per un treno corazzato. I nomi dei caccia erano già stati scelti: HURAGAN e ORKAN. L'esperienza dei Polacchi con le navi francesi non fu buona e dopo il 1934 essi non ne vollero più ordinare. A causa della peggiorata situazione politica europea, gli organi direttivi della Marina furono tuttavia costretti, nell'inverno 1938/1939, ad accettare la proposta di aiuto francese, cioè ordinare, a condizioni finanziarie molto favorevoli, alcune navi ai cantieri francesi. Per essere esatti, le trattative erano iniziate nel 1937, ma finalmente, verso la fine del 1938, venne firmato un accordo con il cantiere Normand di Le Havre, secondo cui, col termine di consegna fine 1940, dovevano venir costruiti due sommergibili del tipo ORZEL modificato. Tuttavia, il cantiere francese rielaborò il progetto e, nella primavera del 1939, venne iniziata la costruzione di due battelli secondo il progetto No. 5751-C. Il cannone da 105mm non doveva essere installato, tuttavia la difesa AA doveva uscirne rafforzata. Nella torre avrebbero dovuto essere ospitati 2 complessi AA da 40mm Bofors di tipo rientrabile; soluzione questa che venne realizzata, solamente verso la fine della II G.M., coi sommergibili germanici tipo XXI.
All'inizio della guerra, la costruzione di queste navi andò piuttosto avanti, ma cessò dopo la capitolazione polacca e, nel giugno 1940, gli scafi che si trovavano sullo scalo, vennero distrutti, per non farli cadere in mano ai Tedeschi.

LA MARINA POLACCA DURANTE LA SECONDA GUERRA MONDIALE
la distruzione delle navi polacche a Gdynia e Hela nel settembre 1939 ad opera della Luftwaffe, non significò assolutamente la fine della Marina militare polacca nella II G.M.. I caccia GROM, BLYSKAWICA e BURZA, ed i sommergibili WILK e ORZEL, fuggirono in Gran Bretagna. Anche la flotta mercantile riparò in Occidente, dal momento che in Polonia andò perduto solo poco più del 10 per cento del tonnellaggio mercantile.
Gli equipaggi di queste navi, assieme ad altri polacchi in esilio, vennero imbarcati su alcune unità prestate dalla Royal Navy: 2 incrociatori, 3 caccia, 3 navi scorta, 3 sommergibili, una decina di motosiluranti, ecc. Durante la guerra, le navi polacche combatterono su quasi tutti i mari del mondo e presero parte alle più significative operazioni nei mari europei. Per esempio il caccia GROM naufragò nell'aprile 1940 di fronte a Narvik. Gli altri caccia scortarono convogli in Mediterraneo e in Atlantivo, dove il BURZA, nel 1943, affondò il sommergibile tedesco U-606. Il BLYSKAWICA e il PIORUN si distinsero in scontri con caccia tedeschi, durante l'invasione della Normandia, e contribuirono alla distruzione e all'affondamento di dragamine e navi pattuglia. Il sommergibile SOKOL operò invece in Mediterraneo dove ebbe alcuni successi, specie contro mercantili italiani. Così questa flotta in esilio, relativamente piccola, si coprì d'onore nella storia polacca e diede prestazioni maggiori di altre flotte a volte più forti.
Lo sviluppo politico della Polonia dove, dopo la liberazione, s'era costituito un governo filosovietico, significò la fine di questa "flotta in esilio". La Marina, tuttavia, rimase fedele al governo in esilio di Londra e dei suoi 4.000 uomini solo poche decine rientrarono in patria. Anche le navi rimasero in Inghilterra e, solo alcuni anni dopo, vennero restituite alla Polonia. L'ultima fu il BURZA, che tornò solamente nel 1951, mentre le navi prestate dalla Royal Navy vennero già rese dopo la fine della guerra.

LA RICOSTRUZIONE POSTBELLICA
La Polonia veniva a possedere, dopo la guerra, una fascia costiera molto più lunga che non nel 1939, con porti importanti come Danzig e Stettin, ma nessuna nave se si eccettua un motopeschereccio armato. I porti erano minati e distrutti e i cantieri navali ridotti in macerie. Solo nell'autunno 1945, i tre sommergibili SEP, RYS e ZBIK internati in Svezia ritornarono e qualche tempo dopo vennero trovati quattro dragamine del tipo JASKOLTA in porti germanici. Queste navi erano state usate nel periodo 1939/1945, dalla Kriegsmarine come unità "cacciasiluri".
Un incremento notevole fu rappresentato dalle piccole unità cedute, il 5 aprile 1946, dalla Marina sovietica. Si trattava di 9 dragamine costieri del tipo T-301, 12 piccole unità A.S. e di 2 motosiluranti. Soprattutto v'era la necessità di dragamine, per bonificare tutta la zona lungo la fascia costiera appena guadagnata. Per questo, più tardi, vennero acquistati dagli Stati Uniti 4 dragamine smobilitati del tipo YMS. Ritornarono poi dall'Inghilterra il BLYSKAWICA nel 1947, il BURZA e il sommergibile WILK nel 1951.
Fino al 1955, il nucleo della Marina polacca era formato solo da queste navi che avevano carattere eminentemente difensivo. Se la Polonia mancava di navi da guerra, era però ricca di navi scuola poiché, oltre ai due velieri ISKRA e DAR POMORZA, venne trasformato in nave scuola anche il mercantile ex-tedesco ZETEMPOWIEC, ribattezzato poi GRYF. Ciò non deve meravigliare, se si pensa che quasi tutti i marinai della Marina militare e molti di quella mercantile rimasero in Occidente e praticamente gli equipaggi dovettero essere istruiti dall'inizio. Ciò fu possibile anche grazie all'aiuto, fino al 1950, degli Istituti Nautici dell'Unione Sovietica.
Solamente nel 1955 si giunse ad un mutamento strutturale della flotta. Per prima cosa, giunsero dall'Unione Sovietica 6 sommergibili costieri tipo M-XII, conosciuti in Occidente come M-V. Queste navi ricevettero nomi tradizionali che in precedenza, erano stati portati dalle torpediniere: KRAKOWIAK, KUJAWIAK, MAZUR, KASZUB, MAZOWSZE, SLAZAK. Questi battelli significarono un rafforzamento della difesa costiera, visto che erano particolarmente adatti per operare nel Baltico. Oggi, dopo quasi trent'anni dalla loro costruzione, sono divenuti antiquati e servono soltanto da navi scuola. Secondo alcune fonti, sarebbero già stati radiati.
Giunsero poi 8 motosiluranti del tipo sovietico P-6, che vennero indicate come KT 83-90 (KT significa "kutr torpedowy" cioè motosilurante). Contrariamente a tutte le altre notizie, si trattava, in questo caso, di unità del tipo P-6, dal momento che non ne esisteva una variante più piccola conosciuta in Occidente come P-4.
A quell'epoca, in Polonia, l'industria cantieristica divenne uno dei più importanti settori industriali del paese. Non solo vennero ricostruiti i cantieri tedeschi che esistevano prima, ma se ne costruirono dei nuovi, come per esempio Gdynia, e nel 1955 la capacità annuale di tutti i cantieri polacchi si aggirava già sulle 150.000 t.s.l. costruendo, soprattutto per il mercato estero, mercantili e pescherecci. Il maggior acquirente era l'URSS, mentre altre navi vennero costruite per gli stati del blocco occidentale. Allora, nei cantieri polacchi non venivano ancora costruite navi da guerra, ma negli anni seguenti, quando si cominciò a costruire a Gdynia dragamine, navi pattuglia e mezzi da sbarco, la situazione mutò. Dopo il 1955, si tentò persino la costruzione di motosiluranti, ma non apparve l'annunciato tipo con turbine a gas.
Tuttavia, fino a quel momento. non erano state costruite unità più grandi e la costruzione di una fregata. che apparve otto anni dopo su vari annuari navali, è un prodotto di pura fantasia.
D'altronde, l'industria navale polacca si sviluppò talmente che oggi, la Polonia, con una produzione di 400.000 t.s.l., la si può considerare tra le più importanti nazioni costruttrici di navi del mondo . Come già detto, la maggior parte della produzione è per conto dell'URSS, che può così mantenere i suoi cantieri liberi per la costruzione di navi da guerra, e la Marina sovietica ha potuto perciò cedere alla Marina polacca alcune unità, per lo più sempre e solamente le più vecchie.
Ciò avvenne soprattutto nel 1957/1958: infatti, a metà dicembre del 1957, si ancorò a Gdynia un convoglio con un caccia della classe SKORY e 4 unità A.S. della classe KRONSTADT, navi che, pochi giorni dopo, vennero festosamente accolte nella Marina polacca. Ben presto seguirono un secondo caccia e 4 altre unità A.S.. I due caccia ricevettero i tradizionali nomi di GROM e WICHER, mentre le unità A.S. ebbero la sigla tattica DS coi numeri 41-48 (DS significa "duzy tscigaca" cioè unità A.S.) e i nomi di CZINNY, NIEUGIETY, ZWRZIETY, ZWROTNY, ZWINNY, ZRECZNY, WYTRWALY, GROZNY. Il GROM e il WICHER, restano, fino a oggi, gli unici nuovi caccia della flotta polacca, dal momento che non sono state più cedute unità dalla classe SKORY. Così, la Marina polacca allinea solo tre caccia, uno dei quali, il BLISKAWICA, è adibito a nave scuola.
Nel 1959, i sovietici fornirono i primi sommergibili della classe W che, però, vennero poi venduti all'Indonesia. Solo nel 1963, in Polonia si videro altri sommergibili di questo tipo: si trattava dell'ORZEL e del SOKOL, cui seguirono altri due battelli ceduti nel 1965. Questi ultimi sono stati ribattezzati CONDOR e BIELIK, nomi di uccelli rapaci e nuovi per la Marina polacca, cosa che stupisce piuttosto, specie quando si vede che anche i nuovi dragamine portano nomi similari. Non può perciò meravigliare se si dubita dell'esistenza del quinto sommergibile della classe W, il JASTRZAB, citato dalla stampa polacca nell'estate del 1968, in quanto questo nome è portato anche dal dragamine T-615 della nuova classe GDYNIA.
Alla fine degli anni cinquanta e all'inizio degli anni sessanta, arrivò dall'URSS un ulteriore gruppo di motosiluranti del tipo P-6. La Marina polacca veniva così a possedere complessivamente 25 unità di questo tipo, di cui 18/20 esemplari sono tuttora in servizio.
Nel 1965, infine, i Sovietici fornirono 6 vedette lanciamissili del tipo OSA; è probabile che a queste, in questi ultimi anni, ne siano seguite altre. Si ignora, invece, se siano state consegnate anche delle KOMAR, nonostante tali unità appaiano sugli annuari navali occidentali. Fino ad oggi non si sono viste foto polacche di queste unità.
Altre navi vennero costruite dai cantieri nazionali. Come già detto, la loro costruzione iniziò a Gdynia verso il 1955: si trattava di circa 15-20 mezzi da sbarco del tipo americano LCT (Landing Craft Tank - mezzo da sbarco per carri armati), mentre negli anni seguenti s'iniziò a costruire navi vedetta per il servizio guardacoste. Prima si costruì una serie di navi KP di circa 60 ton. cui, nel 1958, seguirono 8 grandi navi con la sigla OP 101-108. Per quanto concerne queste unità, saltava subito all'occhio che queste navi guardacoste, in caso di guerra, potevano venir impiegate come cacciamine, dal momento che la flotta polacca allineava solo dragamine.
Grandi dragamine vennero cominciati a costruire su licenza sovietica. A quel tempo, il tipo T-43era praticamente nuovo e così, nel 1957/1958, la Marina polacca ricevette dalla propria industria cantieristica le prima unità contrassegnate T61/T64 (dal 1960 solo coi numeri dal 601 al 612). La costruzione dell'intera serie di dodici unità non fu molto veloce e l'ultima nave venne consegnata solo nel 1962.
Infatti, la produttività del cantiere era in netto contrasto con la velocità con cui venivano costruite le navi. ma il cantiere della Marina acquisì con questa licenza le necessarie esperienze, cosicché, nel 1964, si videro nel Baltico dragamine polacchi a "ponte continuo" che non corrispondevano ad alcun tipo sovietico. Si trattava di navi del tipo GDYNIA contrassegnate con numeri dal 613 al 624. L'ultima nave, tuttavia, è stata consegnata nel 1968; evidentemente si tratta d'uno sviluppo ulteriore del tipo T-43 sovietico, dal momento che entrambe queste unità sono di eguale grandezza. Esternamente, si nota un armamento AA diverso, come pure diverse risultano le apparecchiature di scoperta delle mine.
Attualmente, secondo certe fonti, , viene progettato a Gdynia un nuovo dragamine e, sempre nel medesimo cantiere, costruito un dragamine più piccolo.
Diverse navi da sbarco del tipo POLNOCNY hanno preso parte alle ultime manovre del PATTO DI VARSAVIA, tenutesi nel Mare del Nord e nell'Oceano Atlantico. Si suppone che si tratti di costruzioni polacche, dal momento che una nave di questo tipo, battente bandiera polacca, era già comparsa nel 1966 durante un'esercitazione della Marina nel Baltico. E' tuttavia certo che queste navi da sbarco sono state costruite in Polonia e, successivamente, introdotte come tipo standard nelle Marine polacca e sovietica. Inoltre, sono stati costruiti nei cantieri navali polacchi alcuni piccoli dragamine fluviali, resi necessari dal cresciuto traffico sui grandi fiumi Wisla, Weichsel e Odrax, e alcuni mezzi ausiliari (rimorchiatori, piccole navi cisterna, navi appoggio, ecc.). Al momento è pure in costruzione una grande nave scuola per cadetti, in sostituzione della GRYF, che risale al periodo bellico.
Inoltre la Marina possiede una propria aviazione , non molto forte, dal momento che allinea circa 30 caccia-bombardieri, 20/30 elicotteri e alcuni AN-2 idrovolanti.
D'altronde la Fanteria di Marina è relativamente forte: 6.000/8.000 uomini, per la maggior parte impiegati nei servizi costieri di difesa.
Da un esame dell'attuale Marina polacca nel suo insieme, si può concludere che si tratta di una Marina relativamente piccola, a carattere prevalentemente difensivo e che dedica parecchia attenzione alla guerra di mine; cosa che non deve meravigliare se si considera la piatta natura della costa baltica.

Nell'immagine il Cacciatorpediniere BLYSKAWICA.


Articolo pubblicato in due parti sui numeri 57 (giugno 1969) e 58 (luglio-agosto 1969) della rivista Interconair Aviazione e Marina.
Documento inserito il: 16/10/2016
  • TAG: polonia, marina polacca, gdynia, gdansk, cantieri navali, patto varsavia

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