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Le strategie della globalizzazione [ di Yuri Leveratto ]

Per capire il complesso fenomeno della globalizzazione si deve immaginare il concetto della mente e delle due braccia. La mente guida, comanda e controlla, in modo astuto e sottile, mentre le due braccia eseguono gli ordini lottando a volte separatamente l’una dall’altra, a volte invece una contro l’altra, altre volte unendo le forze. Qualcuno potrebbe subito chiedere in modo affannoso: chi sono le braccia, e soprattutto, chi è la mente?
Per spiegare le strategie della globalizzazione vorrei partire da un concetto importante. Se un gruppo di potere ha un progetto, e ha lo scopo di farlo accettare alla società, non lo vorrà imporre con la forza, scoprendo le sue carte, ma, disponendo di tempo e mezzi, creerà un substrato fertile in modo che quell’idea sia lentamente accettata. Farà stampare libri, finanzierà scrittori ed attori famosi, diffonderà messaggi subliminali, supporterà campagne politiche e sociali. Dopo anni, o a volte dopo decenni, quel progetto si sarà imposto. Ecco la strategia dei globalisti.
Il primo e più importante dei tasselli del progetto globale è il tentativo di far allontare ogni persona del pianeta dalle sue credenze religiose. Come sappiamo infatti la fede in Dio è una delle componenti fondamentali di ogni persona, in quanto influisce sulla cultura e quindi sulla vita di ogni essere umano.
Ma per raggiungere questo scopo i globalisti, hanno favorito la crescita e la diffusione già a partire dal secolo XIX di vari movimenti, i quali a loro volta hanno influenzato le menti di tantissime persone.
Nel 1875 H.P. Blavatsky fondò a New York la Società Teosofica, una filosofìa-religione che porterebbe l’uomo alla vera conoscenza di Dio, quindi un concetto gnostico, ben distinto dal Cristianesimo, alla cui base vi è l’umiltà e il pentimento, con il fine del raggiungimento della salvezza.
A partire dal 1945, si è iniziata a diffondere, secondo alcuni proprio sulle basi della Teosofia, la New Age, o Nuova Era dell’Acquario, una filosofìa-religione composta da una molteplicità di correnti, come il pantesimo, l’antroposofia, lo spiritismo, lo yoga, il neopaganesimo, tutte caratterizzate dall’idea di fondo che in ognuno di noi vi sia una “particella di Dio”, e che con il perfezionamento morale e la conoscenza, possiamo (o potremo) raggiungere “l’unione con Dio”, o addirittura, come sostengono alcune frange estreme che vedremo più avanti, arrivare a sostituire Dio, in quanto “Dio non esiste”, o, come affermava Nietzsche, nella sua opera “la gaia scienza”, “Dio è morto”.
Un altro concetto base della New Age, che viene ben caratterizzato dal simbolo della società teosofica è l’assimilzazione di differenti credenze, tutte considerate “giuste”. Il simbolo teosofico è infatti formato dalla svastica (a sua volta simbolo di induismo, buddismo e gianismo), dalla stella di Davide (simbolo del giudaismo), dalla croce ansata (simbolo assiale derivante dall’antico Egitto), dall’Om (ancora simbolo di induismo, buddismo e gianismo, ma anche del sikhismo), tutti contorniati dall’Ouroboros, il serpente che si morde la coda, l’eterno ritorno, che è un simbolo, nelle culture pre-abramitiche, ma anche nelle culture indigene sud-americane, della vita, dell’eterno rigenerarsi.
Quando s’inizia a creare un substrato di questo tipo, il cui processo, ripeto, può durare decenni, o anche secoli, molte persone cominciano lentamente ad accettare l’idea che la Verità non stia proprio nella loro religione, ma che ci siano altre “verità”, tutte ugualmente giuste. Ecco che lentamente l’idea del relativismo, ossia che “tutte le religioni siano uguali”, perchè tutte “predicano l’amore e la pace”, si fa spazio nelle menti degli esseri umani.
Ma le religioni sono realmente tutte uguali? Proprio tutte predicano l’amore, e proprio tutte hanno hanno alla base l’umiltà, con la credenza che Dio si sia incarnato in un uomo che abbia caricato su di se tutti i peccati del mondo, donandoci così la possibilità di raggiungere la salvezza?
Non proprio, visto che per le religioni orientali predominano concetti diversi, per esempio quello del nirvana, dell’unione con l’assoluto, o il concetto stesso del panteismo, ossia di un dio che è in tutte le cose.
Ecco che iniziamo a capire che per il Deismo, uno dei concetti alla base della Massoneria, Gesù sarebbe assimilabile a Budda, Krisna o Zoroastro, e cioè ad un saggio, un grandissimo filosofo e pensatore, o forse il più grande di tutti, ma pur sempre un uomo, e non, come nella credenza cristiana, il “Salvatore del Mondo”, il “Verbo”, ossia “Dio Figlio”.
Quando si perdono i veri valori della religione ecco che si forma un “vuoto”, che viene automaticamente colmato con un eccesso di materialità. Ecco che il denaro e le ricchezze materiali occupano lentamente un posto primario all’interno della vita delle persone.
Ecco che abbiamo analizzato la prima e più importante strategia dei globalisti estremi, che serve a far crollare il “primo muro” di ognuno di noi; la Fede in Dio.
Una volta crollato, o anche semplicemente messo in dubbio, il “primo muro”, gli altri potrebbero cadere più facilmente.
Il secondo muro che dovrebbe cadere è quello dell’etica.
Già dalla seconda metà del secolo scorso vari movimenti sociali e politici sono stati finanziati e supportati con lo scopo di fare accettare l’idea che l’aborto sia giusto, e sia assimilabile ad un diritto. Vi è stata poi la battaglia per l’eutanasia, considerando che la morte sia un “diritto”, e che quindi potrebbe essere provocata con il fine di non prolungare la sofferenza di una persona in stato di malattia terminale.
Una delle ultime tendenze della cosidetta cultura globale, è la cosidetta “teoria gender” (genere), secondo la quale l’uomo e la donna sarebbero sostanzialmente uguali e le loro differenze deriverebbero solo dalla differente educazione.
Quindi la filosofìa gender nega le differenze sessuali. Ecco che secondo questo concetto non esisterebbero più il padre e la madre, ma “genitore uno” e “genitore due”. Pertanto l’umanità futura non si dividerebbe tra maschi e femmine, ma sarà un’umanità di persone che scelgono chi vorranno essere.
In quest’ottica quindi ecco che si avvalla il matrimonio tra persone dello stesso sesso e anche l’adozione di bambini destinati a persone dello stesso sesso, oltre a pratiche innaturali come l’utero in affitto (surrogazione di maternità). Ricordiamo che già oggi il matrimonio tra persone dello stesso sesso è valido in venti Stati sovrani (tra i quali la Spagna, la Francia e gli USA), ed è consentito da religioni neopagane (Wicca) e persino dal Buddismo (1).
Purtroppo la UE sta favorendo il diffondersi dell’ideologia gender, che se fosse diffusa a livello planetario e universalmente accettata, stravolgerebbe completamente l’intera umanità cosi come la conosciamo.
Ma la filosofìa “gender” non è la più preocupante delle tendenze globali sul piano dell’etica. Vi sono l’ingegneria genetica, la clonazione umana e l’eugenetica, che è il tentativo di perfezionare artificialmente la specie umana. Quest’ultima pratica, che ha un precedente durante il nazismo, permetterebbe di forgiare una “umanità migliore”. L’ultima tendenza estrema dell’eugenetica collegata alla tecnologia è il transumanesimo, che porterebbe una ristretta elite di persone a cercare addirittura l’immortalità, credendo di potersi sostituire a Dio.
Il terzo muro che deve essere abbattuto sono le singole culture nazionali.
Mi riferisco alla cultura letteraria, popolare, teatrale, gastronomica, folcloristica. In un villaggio globale le culture locali non servono, in quanto sono indice di arretratezza.
Considerando ogni cultura ugualmente valida, si appiattiscono i costumi e le tradizioni, si uniformano gli usi, si liquefano le differenze tra le etnie, e si fa così il gioco dei poteri forti, che hanno proprio questo come obiettivo, con lo scopo di vendere un prodotto su scala planetaria. Chi perde le proprie tradizioni, il modo di concepire le relazioni interpersonali e i costumi, chi non si riconoscerà più nella sua cultura, e accetterà facilmente il prodotto globale, anzi lo difenderà e addirittura si identificherà con esso.
Con questo ultimo mio paragrafo ho fatto intendere quali siano gli scopi della globalizzazione economica, che è però solo un braccio della “mente”.
Un altro modo per favorire una graduale assimilazione delle culture, è la caduta delle barriere nazionali, unita ad un’immigrazione eccessiva e forzata di differenti etnie con religioni diverse. In questo modo, con l’aiuto del relativismo culturale che già ha fatto presa in molti strati della società, vi sarà un ulteriore allontanamento dalla cultura e dalla religione locale e una graduale accettazione di differenti etnie. Nel villaggio globale che ne risulterà, nessuno sarà più legato fortemente alla sua tradizione, e la cultura unica prevarrà.
Oltre a ciò i globalisti si avvantaggiano dalla forte immigrazione incontrollata in Occidente, potendo così contare su un substrato di persone che accetteranno bassi salari e appiattiranno le richieste dei lavoratori.
Il quarto muro che dovrebbe cadere in ognuno di noi è quello della pace. Ognuno di noi vuole vivere in serenità e pace con il mondo, ma ciò è reso difficile. Vi è la guerra, il terrorismo, e, in ultima analisi, il caos.
A tale proposito ricordiamo che il motto “ordo ab chao”, che si può tradurre “ordine dal caos”, si cita in una delle più importanti opere del massone Albert Pike, “Morali e Dogma”.
A volte le due braccia si scontrano tra loro, come è successo per esempio nella seconda guerra mondiale quando opposti nazionalismi estremi (nazismo e comunismo), sono stati sovvenzionati e finanziati per anni, con lo scopo della guerra, e quindi del successivo dominio e controllo economico e culturale degli Stati sconfitti.
Ma la seconda guerra mondiale è solo un esempio di quello che sta succedendo oggi nel mondo e di quello che potrebbe succedere. Gli opposti nazionalismi estremi vengono anche oggi finanziati e supportati, in modo che scontrandosi tra loro siano indeboliti, soggiogati, dominati. Ad esempio di ciò si potrebbe portare la destabilizzazione in atto in Africa, l’immigrazione forzata in Occidente, che causa attriti con le popolazioni locali, o le guerre interne tra le due fazioni dell’Islam, solo per citare i casi più noti.
Ecco che abbiamo individuato le quattro strategie dominanti della globalizzazione estrema. In quest’ottica, in un mondo futuro non vi saranno più religioni, ne guerre, ne malattie, ne culture locali. Una cultura globale dominerà il pianeta.
La realtà invece è che siamo davanti ad un progetto escludente e pericoloso, che nasconde in modo subdolo un piano strategico alla base del quale vi è un idea presuntuosa: il concetto di sostituirsi a Dio e addirittura di superarlo.

Nota:
1-http://www.telegraph.co.uk/news/worldnews/asia/tibet/10682492/Dalai-Lama-supports-gay-marriage.htmlDocumento inserito il: 12/05/2015

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