Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia moderna: La Rivoluzione Inglese: La Repubblica e la dittatura di Cromwell
>> Storia Moderna> In Europa

La Rivoluzione Inglese: La Repubblica e la dittatura di Cromwell

La nuova Repubblica si trovò ad affontare serie difficoltà all’inizio della sua esistenza. Se dall’esterno non giungevano seri pericoli, all’interno occorreva arginare i tentativi di restaurazione monarchica e opporsi efficacemente alle rivolte scoppiate in Irlanda e nel Nord America, oltre che ai moti popolari che si erano verificati all’interno stesso dell’Inghilterra. I capi del partito dei Livellatori, non avevano rinunciato alle proprie rivendicazioni democratiche: libertà di confessione religiosa, abolizione delle decime ecclesiastiche, dei monopoli commerciali, delle imposte doganali e di consumo, abolizione del servizio militare obbligatorio e un’attenuazione delle durissime leggi penali. Alla sinistra di questo partito, si sviluppò il movimento dei Digger, o scavatori, che aveva idee ancora più radicali e il cui capo, Gerard Wistanley, chiedeva un suffragio veramente universale e la restituzione ai contadini di tutte le terre loro usurpate dai feudatari, fin dai tempi di Gugliemo il Conquistatore. Nonostante il vasto seguito di contadini e di una buona parte dei soldati di origine contadina, i Livellatori ed i Diggers non ebbero mai un vasto sostegno popolare, ed inoltre erano perennemente in conflitto fra loro. In questo modo non fu difficile a Cromwell e ai suoi generali averne facilmente ragione: Le dimostrazioni di solidarietà riscosse dai due movimenti all’interno dell’esercito, vennero represse dai tribunali militari: lo stesso Lilburne, leader dei Livellatori, venne imprigionato con buona parte dei suoi seguaci. I movimenti contadini che si erano costituiti sporadicamente sul territorio inglese e che occuparono terre pubbliche, oppure quelle terre che erano state usurpate dai feudatari, vennero stroncati con l’uso della forza. Dopo i primi anni dalla nascita della Repubblica, l’opposizione democratica non era più in grado di ostacolare l’opera del governo. I suoi più importanti rappresentanti, Lilburne e Wistanley, si ritirarono infatti dalla lotta politica trovando rifugio presso la setta religiosa pacifista dei Quaccheri. Altri oppositori vennero invece a patti con i monarchici, oppure con gli Spagnoli, promuovendo attentati terroristici da compiere in Inghilterra. Per fiaccare l’opposizione democratica all’interno dell’esercito, Cromwell pensò di inviare in Irlanda tutti quei reggimenti nei quali essa prevaleva. L’Irlanda era stata aggredita dagli inglesi fin dall’epoca dei primi re normanni. Si trattava inizialmente di piccoli sbarchi, opera di avventurieri o signori feudali, che agivano in proprio e mai per conto del governo, del quale rimanevano comunque vassalli. Con il tempo, questi primi invasori si erano fusi con la popolazione locale, dando vita a delle Signorie in perenne conflitto fra loro. Agli inizi del Cinquecento, i possedimenti inglesi sull’isola si limitavano ad una fascia di territorio denominata Pale, situata intorno alla città di Dublino, sulla costa orientale irlandese. Quando Enrico VIII iniziò la conquista effettiva dell’isola, la situazione in Irlanda era la seguente: i capi delle tribù celtiche irlandesi vennero invogliati a trasformarsi in signori feudali, prendendo possesso dei territori appartenenti alla tribù, concedendo loro titoli nobiliari inglesi e invitando i loro figli a Londra, ospiti del re, per migliorarne le cultura. Quelli che non si piegarono rimasero vittime di un terribile guerra di sterminio che durò oltre cinquant’anni, riducendo a deserto vaste aree dell’isola. La resistenza irlandese fu così dura soprattutto per motivi religiosi: gli irlandesi, che erano ferventi cattolici, non volevano sottomettersi al tentativo inglese di imporre loro la religione anglicana, a favore della quale erano già state espropriate vaste estensioni di terreno. Con il passaggio della corona d’Inghilterra dai Tudor agli Stuart, le cose non mutarono: Carlo Iinviò nell’isola il conte di Strafford, con il compito di instaurarvi un modello di Stato assoluto, che fosse poi possibile trapiantare in Inghilterra. Il risultato di questo sistema fu nel 1641, un’insurrezione generale che coinvolse tutto il popolo irlandese, che comportò la cacciata degli inglesi dall’Irlanda. Per sottometterla nuovamente, Cromwell vi sbarcò nel 1649 alla testa di reggimenti scelti, nei quali la componente dei Livellatori era maggioritaria: il fanatismo religioso di questi soldati, venne usato in contrapposizione al cattolicesimo degli irlandesi, trasformando lo scontro in una brutale campagna di conquista e di sterminio dei vinti. Le truppe inglesi, ben addestrate e più disciplinate delle tribù irlandesi, ebbero facilmente la meglio: le due cittadine fortificate di Drogheta e Wexford vennero assediate e al momento della conquista tutta la popolazione e i resti delle guarnigioni vennero massacrati senza distinzione di sesso e età. Successivamente le truppe di Cromwell si sparsero su tutta l’isola proseguendo la riconquista, che venne portata a termine nel 1652. Di circa un milione e mezzo di abitanti che l’isola contava nel 1641, ne rimanevano meno della metà. Alla riconquista fece seguito il saccheggio del teritorio, confiscato a beneficio di speculatori giunti dall’Inghilterra o a favore degli ufficiali di Cromwell. Ai soldati vennero distribuite piccole porzioni di terra coltivabile, che nella maggior parte dei casi essi rivendevano a prezzi irrisori ai propri ufficiali, mentre coloro che si fermavano in Irlanda per coltivare il poprio terreno, finivano per mescolarsi alla popolazione locale, condividendone la disgraziata esistenza. La popolazione irlandese, diminuì fortemente di numero, non solo per le grandi stragi che vennero commesse dagli inglesi, ma anche per le deportazioni di massa che fu costretta a subire: si calcola che solo nel 1653 vennero deportati in America non meno di 20.000 irlandesi. I deportati venivano poi ceduti per poco denaro ai piantatori americani, presso i quali lavoravano in una specie di schiavitù mascherata. Gli irlandesi rimasti in patria, venivano sfruttati dai ricchi proprietari inglesi, che con il loro modo di agire, mantennero sempre vivo lo spirito combattivo di questo popolo, spirito contrassegnato dalle numerose sommosse che a distanza di tempo si ripeterono in Irlanda seguite da feroci repressioni, fino al secolo scorso. Dopo l’epurazione dei deputati presbiteriani, il Parlamento perdette i suoi poteri supremi, che passarono al Consiglio di Stato, assemblea composta da 41 persone, la maggior parte dei quali erano ufficiali dell’esercito. Si ebbe così una dittatura militare, i cui atti vennero sempre avallati dai parlamentari rimasti in carica. Ma presto anche questi ultimi deputati del Palamento furono costretti a dare le dimissioni a causa della corruzione della quale si erano resi responsabili. Infatti, il 20 aprile del 1653 Cromwell in persona entrò nell’aula parlamentare con un gruppo di moschettieri cacciando senza ulteriori indugi gli ultimi deputati. Nello stesso anno venne convocato un nuovo Parlamento, i cui componenti dovevano essere designati dalle comunità religiose locali. Benchè composta da una stragrande maggioranza di fanatici settari, questa assemblea si dimostrò migliore della precedente, essendo la sua base composta da una forte minoranza di uomini onesti e fortemente legati alla religione, che citando sempre più speso i passi della Bibbia, cercarono di introdurre quelle riforme democratiche malviste dal Governo. Quando il Parlamento iniziò a discutere la diminuzione delle spese statali e militari, la maggioranza, sotto le pressioni esercitate da Cromwell, decise lo scioglimento dell’assemblea: erano passati appena sei mesi dalla sua costituzione, e le riforme democratiche da esso iniziate non vennero mai applicate. Pochi giorni dopo venne varata una nuova costituzione, secondo la quale Oliver Cromwell veniva eletto Lord protettore della repubblica di Inghilterra, Scozia ed Irlanda, ed insieme al Parlamento esercitava il potere legislativo. In questo modo si riuscì a dare alla dittatura militare una forma giuridica, essendo Cromwell comandante supremo delle forze armate. Il nuovo Parlamento convocato nel 1654 era interamente composto da persone il cui patrimonio ascendeva ad almeno 200 sterline, che per l’epoca era una cifra abbastanza elevata, cosicchè al suo interno poterono accedere solo rappresentanti della nobiltà terriera, ed i membri dell’alta e media borghesia mercantile. Ben presto anche quest’assemblea si rivelò inadatta a soddisfare le esigenze del Governo: anch’essa venne sciolta poco tempo dopo, avendo richiesto il drastico dimezzamento dell’esercito. A questo punto la dittatura militare calò la maschera e divenne aperta e quindi ben visibile a tutti. Il Consiglio di Stato era ora composto da 18 generali, che decisero di dividere il Paese in undici Circoscrizioni, ognuna delle quali governata da un generale dotato di pieni poteri. I ripetuti tentativi della dittatura di dotarsi di un Parlamento che soddisfacesse le sue esigenze, la resero invisa alla popolazione . La sua politica di guerra permanente, sottoponeva infatti il popolo ad un grandissimo sforzo al quale esso non era preparato. Per procurasi il denaro necessario a sostenere le continue azioni militari, il Governo aveva portato le imposte a livelli non più sostenibili, peggiorando sempre più le condizioni di vita delle masse popolari. La dittatura ricorreva inoltre a continue persecuzioni contro monarchici e presbiteriani, rei di essersi opposti ad essa. Le imposte abitrarie e le persecuzioni illegali, avvenivano proprio in un paese che per decenni aveva lottato in difesa della legalità. Per questo motivo, il malcontento contro la dittatura instaurata da Cromwell e dai suoi generali, si sviluppò sia presso i ceti popolari che in quelli benestanti. La politica estera di Cromwell, fu basata principalmente sul potere marittimo, che veniva esercitato dalla nuova e potentissima flotta realizzata sotto il suo governo e ben comandata dall’ammiraglio Blake. Questa politica aveva lo scopo di difendere gli interessi della borghesia mercantile inglese e fu per questo motivo che il primo colpo venne inferto agli Olandesi, che rifornivano l’Inghilterra di merci d’oltremare e di prodotti industriali realizzati dalle loro industrie con le navi della loro numerosissima flotta. Essi pescavano in acque inglesi rivendendo poi il pescato alle popolazioni locali. Con due Atti di navigazione approvati nel 1650 e nel 1651, il Parlamento stabilì che le merci provenienti da altri continenti potevano essere trasportate in Inghilterra solo da navi inglesi con equipaggi inglesi, mentre le merci europee, da navi inglesi o da navi del paese nel quale venivano prodotte le merci in oggetto. Inoltre venne sancito che l’importazione e l’esportazione del pesce, poteva avvenire solo tramite battelli inglesi. Queste leggi andarono ad incidere pesantemente sull’economia e sul commercio olandese; per imporre queste regole, Cromwell, nel 1652, non esitò ad aggredire la piccola Repubblica d’Olanda, trascinata suo malgrado in una guerra che per essa si rivelò: disastrosa, non tanto per le vittorie inglesi che venivano controbilanciate da quelle degli abili ammiragli olandesi, quanto perchè la guerra corsara condotta dagli inglesi, fu in grado di interrompere la navigazione commerciale olandese nella Manica, troncando quindi la principale sorgente di vita del piccolo Stato. Nel 1654, l’Olanda si vide costretta a firmare la pace e a riconoscere la validità degli Atti di navigazione. Contemporaneamente venne aggredito anche il Portogallo, con la scusa di aver appoggiato i monarchici durante la Guerra Civile. Il vero scopo di questa aggressione apparve chiaro al momento della firma della pace nel 1654: il Portogallo fu costretto a versare una grossa indennità per le spese di guerra sostenute dagli inglesi, inoltre dovette sottoscrivere un accordo commerciale che apriva le porte delle colonie portoghesi al commercio inglese. Nello stesso anno, un accordo con la Danimarca, consentiva alle navi inglesi la navigazione nel Mar Baltico, attraverso gli stretti danesi. Con la Spagna, Cromwell tentò di raggiungere un accordo commerciale che avrebbe dovuto consentire alle navi mercantili inglesi, una partecipazione al commercio con le colonie spagnole. Fallito questo tentativo, egli dichiarò guerra alla Spagna, alleandosi con la Francia. La squadra navale inviata nelle Indie Occidentali, prese possesso dell’isola di Giamaica, i cui terreni vennero confiscati ai possidenti spagnoli e attribuiti alle compagnie commerciali o ai piantatori inglesi, che vi coltivarono la canna da zucchero e altri prodotti coloniali. La mano d’opera era costituita da schiavi provenienti dall’Africa nera, da deportati irlandesi e da galeotti inglesi. La guerra con la Spagna terminò nel 1659, dopo la morte di Cromwell. Il suo ultimo atto fu, nel 1658, la presa della fortezza di Dunkerque, il cui possesso garantiva la possibilità di tenere a freno la Francia e la Spagna. La politica estera da lui intrapresa, mostrava la tendenza del blocco nobiliare-borghese, ad usare per i propri interessi commerciali la forza militare.


Nell'immagine, l'ammiraglio Robert Blake, comandante della moderna e potente flotta inglesa all'epoca di Cromwell.
Documento inserito il: 24/12/2014
  • TAG: rivoluzione inglese, repubblica, dittatura, livellatori, digger, oliver cromwell, quaccheri, Irlanda, conte strafford, consiglio di stato, parlamento, guerra civile

Articoli correlati a In Europa


Note legali: il presente sito non costituisce testata giornalistica, non ha carattere periodico ed è aggiornato secondo la disponibilità e la reperibilità dei materiali. Pertanto, non può essere considerato in alcun modo un prodotto editoriale ai sensi della L. n. 62 del 7.03.2001.
La responsabilità di quanto pubblicato è esclusivamente dei singoli Autori.

Sito curato e gestito da Paolo Gerolla
Progettazione piattaforma web: ik1yde

www.tuttostoria.net ( 2005 - 2023 )
privacy-policy