Cookie Consent by Free Privacy Policy website Tutto storia, storia moderna: Le guerre tra Russia e Impero Ottomano e la spartizione della Polonia.
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Le guerre tra Russia e Impero Ottomano e la spartizione della Polonia.

Nella seconda metà del XVIII secolo, la Russia, che sempre più si interessava alla politica europea e alle conquiste in Occidente, continuò in modo sempre più energico nell’opera di espulsione dei Turchi dal proprio territorio, fino ad attaccarli nei territori balcanici. La prima guerra russo-turca, che ebbe inizio nel 1768 e si concluse nel 1774, portò le truppe dello Zar nei Principati danubiani della Moldavia e della Valacchia. In soccorso agli Ottomani intervenne l’Austria, gelosa dei successi ottenuti dai russi: per evitare uno scontro diretto tra le due potenze, Federico II di Prussia escogitò un compromesso, del quale fece le spese la Polonia (la prima spartizione della Polonia). Il trattato di pace di Ciuciuk Kainargi, concedeva ai russi Azov e il diritto di protettorato dei popoli cristiani dei Balcani, togliendo però loro il posseso dei due Principati danubiani occupati nel corso della guerra. Nel 1783, il governo russo annullò il potere dei Khan in Crimea annettendosi la regione, nella quale, nel 1784, venne edificata la fortezza navale di Sebastopoli. La seconda guerra russo-turca, scoppiò nel 1787 e finì vittoriosamente per i russi, abilmente condotti dal maggiore stratega russo del periodo, il principe Suvorov, nel 1792. Alla Russia vincitrice, venne riconosciuto il possesso dell’Ucraina meridionale compresa tra i fiumi Bug e Dnjestr.
La riottosità della nobiltà polacca, che mai aveva accettato si sottomettersi ad una monarchia nazionale, condusse infine alla perdità dell’indipendenza del Paese. Alla morte del re Federico Augusto III, Russia e Prussia riuscirono ad imporre il loro candidato: Stanislao Poniatowski. Divenuto re, questi si sforzò di debellare l’anarchia nobiliare per mezzo di adeguate riforme. Egli riuscì a far abrogare il diritto di liberum veto, che consentiva con un solo voto contrario i annulare una decisione presa dalla dieta del Regno, senza il cui assenso unanime nessuna legge poteva essere considerata valida. Ciò permetteva alle potenze straniere di rendere inutile il funzionamento dell’assemblea , corrompendo un unico magnate. Per contrastare le riforme di Poniatowski, i nobili polacchi, sostenuti da agenti stranieri, insorsero con le armi, fornendo alle truppe russe il pretesto per invadere la Polonia con la scusa di riportare l’ordine nel Paese. Con un accordo stipulato in precedenza, Austria, Prussia e Russia sottoposero il territorio polacco ad un primo notevole ridimensionamento: l’Austria occupò la Galizia e la Lodomiria; i prussiani ottennero la Prussia occidentale, riuscendo così a stabilire una continuità tra il Brandeburgo e la Prussia orientale, separando in tal modo la Polonia dal mare. Infine, alla Russia vennero cedute la Bielorussia e la Livonia. A seguito di questa grave umiliazione nazionale, la nobiltà polacca intuì i gravi errori commessi e cercò di porvi rimedio tentantando un ammodernamento del Paese con la proclamazione di una monarchia ereditaria e istituendo delle assemblee rappresentative. Ma ormai era troppo tardi, poichè un rafforzamento della Polonia contrastava con gli interessi dei suoi potenti vicini. Nel 1793 la Prussia e la Russia invasero nuovamente la Polonia procedendo ad una seconda spartizione, nel corso della quale la Russia si annettè la Podolia, la Polessia ed un’altra porzione di Bielorussia, mentre alla Prussia toccò la Posnania. Quest’ennesimo e ancora più odioso crimine, ebbe come risposta una violenta sollevazione popolare guidata dall’eroe nazionale Tadeusz Kosciuzko: la rivolta venne domata da una nuova invasione russo-prussiana. Nel 1795 ci fu una nuova spartizione, la terza spartizione, nella quale Austria, Prussia e Russia, si divisero ciò che ancora restava dello Stato polacco. La triplice spartizione della Polonia è uno degli esempi più tragici dell’applicazione delle dottrine sullo Stato patrimoniale, che stabilivano che teritori e popoli sono un patrimonio dei sovrani, che hanno la facoltà di venderli o comprarli, dividerli o assegnarli in dote, esattamente come si farebbe con dei tereni o con dei greggi di bestiame.


Nell’immagine, ritratto del re di Polonia Stanislao Poniatowski.
Documento inserito il: 25/12/2014
  • TAG: guerre russo turche, spartizione polonia, trattato ciuciuk kanargi, annessione crimea, seconda guerra russo turca, stanislao poniatowski, liberum veto, seconda spartizione polonia, terza spartizione

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