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Martin Lutero e la Riforma

La questione delle indulgenze fu la scintilla che fece esplodere il movimento protestante in Germania. Allo scopo di procurarsi il denaro necessario alla costruzione della Basilica di San Pietro, Papa Leone X bandì tra i nobili cristiani una raccolta di denaro, promettendo in cambio a coloro che avessero effettuato un'offerta l'indulgenza.
In Germania la raccolta di fondi venne organizzata, con forme estremamente esose dall'arcivescovo di Magonza, i cui emissari cercarono di costringere le popolazioni, ed in modo particolare i contadini, a versare loro la somma richiesta. Questo modo di procedere provocò lo sdegno fra i popolani e scatenò la ribellione di Martin Lutero.
Nato nel 1483 da una famiglia di contadini agiati, Lutero, terminati gli studi universitari, prese gli ordini sacri ed entrò nell'ordine dei frati agostiniani, divenendo professore di filosofia e teologia all'Università di Wittenberg. Nel corso dei suoi studi egli aveva avuto modo di leggere e meditare quanto scritto dai mistici medievali tedeschi, ed in modo particolare gli scritti di Jan Hus, il quale aveva respinto la gerarchia ecclesiastica, il celibato dei sacerdoti, alcuni sacramenti, ed aveva proclamato la necessità che la Chiesa ritornasse alla primitiva povertà evangelica. Per aver sostenuto queste sue tesi, Jan Hus venne condannato a morte e messo al rogo nel 1415.
Lo scandalo suscitato dalla vendita delle indulgenze, provocò in Germania durissime reazioni tra il popolo e non solo. Lutero per protesta affisse sulla porta della cattedrale di Wittenberg 95 tesi, tutte rivolte contro il traffico delle indulgenze.
Fino a questo punto non si trattava ancora di una ribellione alla Chiesa, poichè in epoca medievale era una cosa normale che un dotto ne sfidasse altri ad una discussione, presentando argomentazioni esagerate o palesemente false, che venivano poi confutate nel corso della loro discussione, in certi casi da colui che le aveva proposte.
Ciò però non avenne nel corso del dibattito che seguì alla discussione relativa alle 95 tesi luterane: Egli infatti si allontanò sempre più dal punto di vista cattolico, confermando la propria solidarietà con Jan Hus e successivamente, nel 1520, proclamando per mezzo di tre differenti manifesti (ristettivamente a carattere politico, teologico ed etico), i fondamenti della Riforma.
Quando Leone X lanciò contro di lui la scomunica, gli studendi dell'Università di Wittenberg bruciarono pubblicamente la bolla papale che la conteneva e Lutero, dal canto suo, replicò con un duro scritto polemico nei riguardi del pontefice, nel egli proponeva all'Imperatore di togliere Roma al Papa e di secolarizzare i beni ecclesiastici sul suolo tedesco.
L'azione di Martin Lutero venne sostenuta dalla nazione tedesca e cittadini appartenenti ai diversi strati sociali, tra i quali i celebri umanisti Ulrich von Hutten e Filippo Melantonefurono al suo fianco e lo sostennero nella sua lotta. Altri umanisti, tra i quali Erasmo da Rotterdam e Giovanni Reuchlin pur condividendo le critiche mosse alla Chiesa di Roma, si astennero dal fornirle il proprio appoggio, reputando la sua zione alquanto rischiosa ed esagerata.
Per calmare le acque, l'imperatore Carlo V nel 1521 convocò una dieta dell'impero a Worms, davanti alla quale Lutero confermò le proprie opinioni, asserendo che le avrebbe ritirate solo quando, con l'ausilio delle Sacre Scritture, esse fossero state riconosciute erronee.
Dalla dieta non scaturì alcuna decisione, a dimostrazione che anche i principi tedeschi erano divisi tra loro su questa questione.
Solo quando la maggior parte dei convenuti alla dieta ripartirono per i luoghi di provenienza, l'imperatore decise di far mettere al bando Lutero. Ma quando questi uscì dalla sala del convegno, venne rapito da un gruppo di uomini mascheratiche lo condussero nel castello di Wartburg, un dominio del principe elettore di Sassonia, suo fervente ammiratore. Fu lì che Martin Lutero attese in tutta sicurezza che venisse tradotta in tedesco la Bibbia. L'anno successivo, grazie anche al fatto che Carlo V era impegnato nella guerra, egli potè tranquillamente ritornare a Wittenberg, dove visse indisturbato.
Le dottrine di Lutero si fondavano su tre principi essenziali:
La giustificazione mediante la fede;
L'autorità della Sacra Scrittura;
Il sacerdozio universale dei credenti.
Il primo di questi principi, si basava su un passo tratto da uno scritto di San Paolo che comprendeva la seguente frase: "il giusto si salverà per la sua fede", che stava a significare la salvezza dell'anima dipendeva dalla fede e non dalle opere, ossia, solo mediante la fede è possibile giustificare le opere, mentre le sole opere non possono sostituire la fede. Questo fu il principio destinato a combattere la Chiesa, la quale sosteneva la necessità delle opere di misericordia spirituale ed in particolar modo dei sacaramenti, per poter partecipare al premio della grazia divina: sostenendo l'eliminazione delle opere di misericordia, si eliminava anche la funzione della Chiesa che amministrava i sacramenti.
Il secondo principio era ancor più radicale in quanto negava la necessità del magistero della Chiesa e delle sue tradizioni: Lutero sosteneva infatti che ogni cristiano poteva leggere ed interpretare da se la Sacra Bibbia. Per questo scopo essa poteva essere tradotta nella lingua nazionale e diffusa ovunque. Egli escludeva inoltre dalla Scrittura i tradi Padri della Chiesa e la tradizione, cioè tutto quel complesso di regole, leggi e prescrizioni, formatosi nel corso dei secoli ad opera dei vari papi e dei concili.
Il terzo principio rappresentava la conseguenza più logica dei primi due: dal momento che che ogni buon cristiano praticante poteva regolarsi da se prendendo spunto dalle Sacre Scritture, diveniva inutile il sacerdozio in quanto ognuno diveniva automaticamente sacerdote di se stesso. In sintesi, i tre principi di Lutero, esprimevano quei sentimenti di individualismo, ossia di fiducia nelle forze dell'uomo e nella sua ragione, supportati dalla profonda sfiducia verso le autorità tradizionali, che rappresentavano la caratteristica nuova del periodo rinascimentale e che nei secoli seguenti si svilupperanno sempre più.
Tuttavia, Lutero non rimase totalmente fedele ai principi iniziali: presto egli iniziò ad avviare l'organizzazione della Chiesa luterana, dotandola di propri pastori (preti laici) e vescovi. Essa venne poi posta sotto la tutela oppressiva dei principi tedeschi.


Nell'immagine, ritratto di Martin Lutero, il monaco agostiniano tedesco, fautore della Riforma
Documento inserito il: 25/12/2014
  • TAG: martin lutero, riforma protestante, 95 tesi wittemberg, traffico indulgenze, ulrich von hutten, filippo melantone, dieta worms 1521, dottrina luterana

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