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La Controriforma cattolica e l'istituzione dei nuovi ordini religiosi.

Con il diffondersi della Riforma in molti Paesi europei, la Chiesa si vide costretta a studiare dei provvedimenti tesi ad arrestare l'espandersi del moto e, dove fosse possibile, ricacciarlo indietro. Le misure adottate in questo senso, non furono solo di carattere religioso ed ecclesiastico, ma anche politiche e militari.
Prese tutte insieme esse costituirono quella che venne denominata la Controriforma cattolica, consistente nello sforzo attuato dalla Chiesa per purificarsi al suo interno degli eccessi che ne avevano minato il prestigio.
I due aspetti si riferivano comunque ad una sola e medesima azione di rafforzamento della Chiesa, in quanto i provvedimenti adottati per impedire la diffusione del Protestantesimo, avevano lo scopo di riportare la disciplina nella Chiesa.
Il Concilio di Trento, che si tenne nell'omonima città in periodi diversi (1545-47, 1551-52 e 1562-63), svolse un imponente compito ideologico ed organizzativo. Venne respinto qualsiasi compromesso.con le dottrine protestanti riaffermando per intero tutto il patrimonio spirituale prodotto dalla Chiesa nel corso dei secoli, sia nel dogma che nelle prescrizioni liturgiche: i princìpi dogmatici derivanti dal concilio, vennero raccolti nella Professione di fede tridentina, il Credo, che tutti i sacerdoti dovevano recitare nel corso della Messa. La lotta al protestantesimo esigeva che il potere venisse affidato ad un'unica autorità, ed il concilio stabilì che questa persona altri non poteva essere se non il papa, massima autorità della Chiesa in materia di fede.
Parecchi provvedimenti vennero presi per migliorare la disciplina del clero. Tra questi l'obbligo dei vescovi di risidere nella propria diocesi; l'assoluta proibizione di raccogliere più vescovati in una sola persona; l'istituzione di seminari ecclesiastici, scuole speciali nelle quali si provvedeva alla preparazione di tutti coloro che intendeva seguire la strada del sacerdozio; venne rafforzata l'attività dei Tribunali della Santa Inquisizione, che avevano il compito di scoprire e perseguire gli eretici; venne introdotta la censura sui libri: a questo scopo venne istituito un apposito ufficio, il Santo Uffizio, che doveva provvedere alla pubblicazione dell'indice dei libri proibiti, che doveva essere costantemente aggiornato, indicando tutte quelle opere ritenute moralmente sconvenienti o pericolose per la fede cattolica. Nel corso del concilio di Trento venne inoltre riaffermato il celibato degli ecclesistici, che in ogni diocesi vennero sottoposti ad un severo controllo da parte dei vescovi. Venne infine proibita la vendita delle indulgenze, ritenuta la causa scatenante della nascita del protestantesimo.
Nell'ambito della riorganizzazione del clero e della purificazione dei costumi, vennero istituiti dei nuovi ordini religiosi: teatini, oratoriani, somaschi, barnabiti, cappuccini, camilliani, fatebenefratelli e le congregazioni femminili delle angeliche e delle orsoline. I primi ordini monastici istituiti nell'Alto Medioevo erano dediti ad una vita contemplativa, da trascorrere interamente tra le mura del convento, allo scopo di far raggiungere ai propri monaci il perfezionamento morale: nel XIII secolo, francescani e domenicani uscivano dai conventi portando nel mondo la predicazione e l'apostolato. Questo indirizzo venne maggiormente accentuato negli ordini cinquecenteschi, che si proposero di svolgere all'esterno dei loro monasteri funzioni utili quali l'assistenza agli infermi, ai ragazzi poveri e abbandonati, compito primario questo degli oratoriani, fondati da San Filippo Neri, l'istruzione dei figli del popolo, le missioni e altri compiti socialmente utili.
Questo indirizzo venne espresso in particolare dal maggior ordine del Cinquecento: la Compagnia di Gesù, fondata da un ex militare, Sant'Ignazio di Loyola che, ferito durante la difesa di Pamplona nel 1521, impiegò il periodo della convalescenza meditando sui problemi che affliggevano la Chiesa. Egli diede alla propria congregazione, il nome di Compagnia di Gesù, nome derivato da quella che all'epoca era la più grande unità militare, appunto la compagnia, mentre il capo supremo dell'ordine si chiamò Generale.
L'utilizzo di questi termini militareschi aveva per scopo di porre in risalto il carattere della nuova istituzione, che doveva essere uno strumento efficiente nelle mani del papa, per adempiere ai compiti dell'ora, nella stessa maniera di come le milizie adempivano i compiti loro affidati dallo Stato.
Secondo la regola fissata da Sant'Ignazio, i gesuiti, oltre a pronunciare i tre voti povertà, castità ed obbedienza, comuni anche a tutti gli altri ordini, ne pronunciavano un quarto di obbedienza assoluta al papa, dal quale l'ordine dipendeva direttamente. Al gesuita si richiedeva un'obbedienza assoluta alla volontà dei suoi superiori ed in particolare al papa.
Più delle forme organizzative, a qualificare il nuovo ordine valse la formazione dei suoi adepti: ancora ai giorni nostri, nell'ordine non viene accettato chiunque ne faccia richiesta, ma solo quelle persone che per particolari doti morali ed intellettuali appaiano idonee alla difficile milizia. Prima di ricevere gli ordini sacri, l'aspirante viene sottoposto ad una accuratissima preparazione che dura sedici anni: oltre a rigorose opere di pietà, è prescritto anche un corso di studi superiori, comprendente materie sacre e profane. In questo modo, l'ordine gesuita è composto da uomini culturalmente preparati e di esperienza pratica, estesa ad ogni campo di attività. Essi si occuparono infatti di tutte le attività umane, non disdegnando neppure le attività mercantili, agricole, finanziarie ed industriali, allo scopo di procurarsi i mezzi per il raggiungimento dei loro programmi. Il loro scopo principale fu quello di permeare tutta la società, per poterla dirigere sulla base dello spirito del Cattolicesimo espresso dal Concilio di Trento.
I gesuiti raggiunsero importanti incarichi in vari Stati, sia come confessori e direttori di coscienza dei personaggi più illustri, sia ricoprendo direttamente cariche elevate.
Essi dedicarono una particolare attenzione scuola, istituendo un pò ovunque dei collegi nei quali venivano educati i figli delle famiglie nobili, dai quali sarebbe dipeso in futuro il governo della società. Furono loro ad istituire il ginnasio-liceo, trasformando le vecchie scuole di origine medievale del Trivio e del Quadrivio e ad elaborare quei princìpi pedagogici e tecniche d'insegnamento destinati ad influenzare le scuole di ogni nazione fino a tutto il XIX secolo.
Infine, i gesuiti diedero un grande contributo alla cultura europea con il loro astronomi, viaggiatori e missionari, storici e scienziati. L'ordine fu tuttavia oggetto di violenti attacchi motivati dalla loro intromissione nella lotta politica e dal loro spiccato interesse in ogni attività pratica, che necessariamente li allontanava dalla religione, intesa come spirito di carità e come disprezzo dei beni terreni.


Nell'immagine, ritratto di Sant'Ignazio di Loyola, il fondatore dell'ordine della Compagnia di GesùDocumento inserito il: 25/12/2014
  • TAG: controriforma cattolica, protestantesimo, concilio trento, professione fede tirdentina, indice libri proibiti, nuovi ordini religiosi, gesuiti

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