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La fine dell’egemonia svedese nel Nord Europa nel XVIII secolo

Nel corso della Guerra dei Trent’anni, la Svezia si era imposta come una delle maggiori potenze europee, tanto da riuscire a sottomettere al proprio controllo tutto il Baltico. Tutto ciò era derivato dalla saldezza della monarchia svedese, che era riuscita a trasformarsi da monarchia elettiva a monarchia ereditaria, governando saldamente la nazione. Al re Gustavo Adolfo II, succedette la figlia Cristina che essendo minorenne, fu per i primi anni seguita nella reggenza del Paese dal cancelliere Oxenstierna. Nel 1654, la regina decise di abdicare per convertirsi al cristianesimo, trasferendo la propria residenza a Roma. Le succedette Carlo X, che per rafforzare ulteriormente la potenza svedese nell’Europa Centro-Settentrionale, mosse guerra alla Polonia, a fianco della quale, in seguito, si schierò la Danimarca, segnando in tal modo l’inizio della Prima Guerra del Nord, che durò per sei anni, dal 1654 al 1660 e terminò con la vittoria svedese. I due trattati di pace di Oliva e di Copenhagen, videro la cessione da parte polacca della Livonia e da parte danese della Scania, l’attuale Svezia meridionale, al re svedese. L’ egemonia degli svedesi sul Nord dell’Europa ebbe termine sotto il regno di Carlo XII, contro il quale si venne a compattare una coalizione guidata dalla Russia, che dette il via alla Seconda Guerra del Nord che durò dal 1700 al 1721. Per tutta la durata di questo lungo conflitto, la Svezia non potè contare sull’appoggio del suo grande alleato si sempre, la Francia, impegnata su altri fronti in un susseguersi di conflitti. Nonostante le numerose vittorie conseguite dal suo esercito, Carlo XII venne attirato all’interno della Russia, dove subì una pesante sconfitta nel 1709 a Poltava, ad opera dell’esercito russo. La sconfitta degli svedesi diede coraggio ad altri loro avversari: la Prussia, la Sassonia e l’Inghilterra. Carlo XII morì in battaglia nel 1718 sotto le mura di Frederiksdal. Le paci di Stoccolma (1720) e di Nystadtposero fine al conflitto: la Russia ottenne l’annessione della Livonia, dell’Estonia, della Carelia e di parte della Finlandia; la Prussia ottenne la Pomerania, mentre la Danimarca ricevette lo Schleswig e l’Hannover. La Svezia perdette il suo ruolo di grande potenza europea, passando in secondopiano, mentre iniziava ad affacciarsi alla ribalta della storia una nuova grande potenza: la Russia dello Zar Pietro il Grande.


Nell’immagine, un ritratto del re di Svezia Carlo XII
Documento inserito il: 24/12/2014
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