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Storia dell'uomo dalle origini ai giorni nostri. Ventinovesima puntata

La Chiesa occidentale si divide fra Cattolica e Protestante

di Alberto Sigona


La superstizione, l'idolatria e l'ipocrisia percepiscono ricchi compensi, mentre la verità va in giro a chiedere l'elemosina.
Martin Lutero


La Chiesa cattolica, frattanto, si era andata sempre più allontanando dai suoi compiti pastorali e spirituali, diventando moralmente degenerata, dedita allo sfarzo ed alle funzioni politiche (coi suoi intrighi e le sue aberrazioni), con conseguente decadenza dei costumi ecclesiastici.


La “Rivoluzione” Protestante

All’interno della Comunità cristiana nacque perciò l’esigenza di una profonda riforma, cui si fece interprete in primis Martin Lutero (1483-1546), un monaco agostiniano tedesco (professore all'università di Wittenberg) che, oltre a scandalizzarsi per il degrado della Chiesa Cattolica (in particolare gli suscitò sdegno la vendita delle indulgenze, la cui pratica toccò l'apice nel 1517), contestò aspramente gran parte dei dogmi su cui si fondava il Cattolicesimo, che a suo parere si discostavano non poco dalle Sacre Scritture (che a suo modo di vedere venivano mal interpretate), sostenendo, tra l'altro, che l'uomo poteva giungere alla salvezza della propria anima soltanto mediante la fede nel Salvatore (negando ogni valore alle buone azioni) e che tutti i credenti potevano comunicare con Dio senza avvalersi della mediazione di sacerdoti (i quali, a suo parere, erano vincolati ingiustamente all'obbligo di castità): nasceva la religione Protestante, un credo rivoluzionario che si poneva in aperta contrapposizione al Cattolicesimo(1). Invitato a ritrattare le sue tesi e le sue posizioni critiche contro Roma, Lutero rifiutò fermamente: pertanto nel gennaio 1521 fu scomunicato per eresia da Papa Leone X. L'8 maggio dello stesso anno l'Imperatore Carlo V proclamò allora l'Editto di Worms, con il quale le tesi luterane venivano ufficialmente condannate e perseguite in tutti i territori imperiali. Lutero veniva così considerato un fuorilegge e un nemico pubblico (chiunque poteva ucciderlo impunemente, sicuro dell'approvazione delle Autorità), e pertanto fu costretto a darsi per un breve periodo alla macchia (dedicandosi a pubblicazioni inneggianti al nuovo credo religioso ed alla lotta contro la tirannia del Papa); ma con il tempo il crescente sostegno pubblico in suo favore tra le popolazioni tedesche (sia tra l'aristocrazia che tra le classi popolari) e l'appoggio di personaggi illustri come il principe elettore Federico III di Sassonia indussero lo stesso imperatore a non attuare mai l'editto.
La dottrina luterana si sparse rapidamente in tutta Europa (assumendo talvolta forme diverse, come il “Calvinismo”), diffondendosi anche ai piani alti del potere, “contagiando” persino molte teste coronate(2), affermandosi soprattutto in Germania (ovvero nella maggior parte degli Stati dell'Impero), Svizzera, Olanda, nei paesi scandinavi e baltici. La Chiesa d'Inghilterra, a sua volta, su input di Re Enrico VIII (a seguito di dissidi con il Pontefice Clemente VII), nel 1534 dichiarò l'indipendenza dall'autorità papale, dando vita all'Anglicanesimo (trovando una via media tra protestantesimo e cattolicesimo), col monarca che diventava così il capo supremo della Chiesa e del clero d'Inghilterra. La moderna tecnologia della stampa a caratteri mobili permise la diffusione capillare della letteratura protestante, favorita anche dalla mancanza di censura ecclesiastica, dalla libertà di dissenso e dall'assenza di pregiudizi verso la scienza. Così in pochi anni la Riforma protestante cambierà completamente l'aspetto culturale, religioso, sociale e politico dell'Europa, facendo scaturire anche numerosi conflitti bellici(3) (come la Guerra dei Trent'anni, una serie di conflitti armati che dilaniarono l'Europa centrale tra il 1618 e il 1648): fino alla metà del XVII secolo, l'argomento pretestuoso della religione sarà lo stendardo sotto il quale si combatteranno guerre interminabili che dissangueranno il continente, rovinando l'economia di tanti Paesi (anche se furono presentate con ragioni confessionali, sicuramente tutte le azioni militari ebbero implicazioni politiche). Spesso associata all'inizio dell'Età Moderna, la conseguenza principale della riforma luterana fu la fine della monolitica autorità della Chiesa occidentale in campo religioso, culturale e politico.


La Controriforma Cattolica

Per tutta risposta la Chiesa cattolica, mediante la Controriforma scaturita dal Concilio di Trento (svoltosi tra il 1545 ed il 1563; durante le sue sessioni, a Roma si succedettero cinque papi, Paolo III, Giulio III, Marcello II, Paolo IV e Pio IV), al fine di ridare al Cristianesimo lo slancio e la vitalità smarrite, sottraendolo dalle influenze eretiche, affermò con forza e maggior trasparenza (favorendone la comprensione tra i fedeli) i propri principi(4) negati da Lutero (compresa la validità dei sette sacramenti, del culto dei santi e della Vergine, delle reliquie e delle immagini sacre; inoltre si rinsaldò la teoria che caldeggiava la presenza di Gesù Cristo nell'Eucarestia; si confermò altresì l'esistenza del Purgatorio), ribadendo tra l'altro l'autorità del Pontefice (duramente contestata dai luterani) e l'importanza dell'intermediazione (tra fedeli e Dio) dei sacerdoti. La dottrine della “giustificazione per la sola fede” tanto sbandierata dai “protestanti” venne duramente respinta, ribadendo a gran voce la necessità di opere buone. Inoltre si volle porre un freno a tutti coloro che volevano, sulla scia delle idee luterane, mettersi in contrasto con la dottrina cattolica, rifiutando così ogni dialogo con i riformati luterani e tutte le altre confessioni, rafforzando la Santa Inquisizione (istituendo nel 1542 il Tribunale del Sant’Uffizio(5), l'attuale “Dicastero per la dottrina della fede”), punendo duramente e con ogni mezzo (persino con pene corporali o la morte) gli eretici. Inoltre, per ripulire il volto deturpato della Chiesa, vennero condannati energicamente gli atteggiamenti troppo politici o mondani del clero (specialmente delle alte gerarchie), arrestandone la degenerazione spirituale (si evidenziò altresì l'esigenza di una "bonifica morale" di conventi e monasteri da tutti quei soggetti indegni o costretti alla vita monacale contro la loro volontà). La Chiesa romana, per sensibilizzare i fedeli, si premurò inoltre di creare seminari, università e scuole, moltiplicando le diocesi e promuovendo le attività dei diversi ordini religiosi. Persino l'arte, specie quella Barocca (più consona, per via della sua teatralità, a creare un'empatia con lo spettatore), fu adoperata come mezzo per propagandare il rinnovato Cattolicesimo. In sintesi la Controriforma, pur fra eccessi e contraddizioni, ridiede nuova linfa al primitivo spirito cristiano, promuovendo una religione vicina alle persone, basata sulla contemplazione di Gesù, che costituiva il modello per eccellenza, ponendo le basi per una nuova era.


Nell'immagine, Martin Lutero, monaco agostiniano tedesco, che diede inizio al protestantesimo.


Note:

(1) Lutero non mirava soltanto a recuperare i buoni costumi abbandonati dall'iniquità dei governanti della Chiesa, ma puntava a creare una Chiesa Nuova, che rinnegasse la tradizione e non assomigliasse in nulla a quella che era stata nei secoli precedenti. Ricordiamo che la vita dissoluta riguardava principalmente l'alta gerarchia ecclesiastica.

(2) Per molti sovrani la Riforma luterana fu il canale attraverso cui dare sfogo ad una maggior indipendenza dal Papa, che spesso condizionava il loro operato.

(3) La Chiesa di Roma in genere approvava tutte le azioni militari intraprese dai cattolici contro i protestanti.

(4) Uno dei giganti della riforma cattolica fu sicuramente il cardinale Carlo Borromeo. Un contributo importante alla diffusione del rinnovato Cattolicesimo lo diedero i missionari della Compagnia di Gesù fondata da Ignazio di Loyola.

(5) Il raggio d'azione degli inquisitori romani comprendeva tutta la Chiesa cattolica, ma la sua concreta attività, fatta eccezione per alcuni casi, si restrinse quasi solo all'Italia. Tra i processi famosi celebrati dal tribunale dell'Inquisizione si ricordano quelli a carico di Giordano Bruno (condannato al rogo), Galileo Galilei e i cinque contro Tommaso Campanella.
Documento inserito il: 24/01/2025
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